Giampaolo Caruso re a Superga: il trentaquattrenne siciliano di Avola ritrova la strada del successo e conquista alla maniera forte la Milano-Torino Trofeo Nobili Rubinetterie. Per l’azzurro, protagonista di una grande Vuelta e di un’ottima prestazione in nazionale a Ponferrada, si tratta della quinta vittoria in carriera.
Sulla salita di Superga, Caruso ha finalizzato il grande lavoro svolto dal Team Katusha che ha letteralmente monopolizzato l’ordine d’arrivo, piazzando sul podio Dani Moreno, poi Purito Rodriguez al quinto posto e Sergey Chernetskiy al settimo.
LA CRONACA. 183 i corridori al via da Settimo Milanese, partenza veloce con vari tentativi di evasione. È a Novara, al km 38, che parte la fuga di giornata: se ne vanno in quattro: Jerome Pineau (IAM Cycling), Lorenzo Rota (MG KVis Wilier), Nicola Dal Santo (Nankang Fon- driest) e Gianluca Leonardi (Area Zero). Il vantaggio massimo tocca i 5’50", poi i quattro vengono ripresi al km 170, proprio ai piedi della salita. Sulle prime rampe scatta Diego Rosa (Androni Venezuela) che scollina con 18" di vantaggio e viene poi raggiunto, in fondo alla discesa, da Fabio Felline (Trek). I due corridori piemontesi restano all’attacco fino a 5 km dalla salita, quando vengono raggiunti dal gruppetto tirato da Aru e Contador. Ai -4,5 l’attacco del russo Chernetski che fa da apripista all’azione di Caruso e Nocentini: il russo spiana la strada ai due compagni di fuga e li lancia verso il traguardo. Ai 250 metri, l’affondo del siciliano Caruso che stacca Nocentini e vola a conquistare il successo. Alle spalle dei due, esce Moreno seguito da Aru, Rodriguez e Contador che finiscono nell’ordine.
Da segnalare il foltissimo pubblico che si è assiepato lungo le rampe della salita e poi sul traguardo davantio alla Basilica di Superga.
IL VINCITORE. Giampaolo Caruso, 34 anni, siciliano di Avola (Sr), nel 2001 campione europeo under 23 su strada e argento ai Mondiali di Lisbona, ha firmato la quinta vittoria della sua carriera: nel 2003 aveva vinto una tappa del Tour Down Under in Australia, mentre nel 2009 aveva conquistato due tappe ed il successo finale nel Brixia Tour.
«Una vittoria che considero come una liberazione - ha detto Giampaolo Caruso subito dopo la premiazione -perché quest’anno ho visto sfumare la Liegi a 75 metri dal traguardo e una bella tappa della Vuelta a 250 metri... Cominciavo a pensare ad una maledizione... E la dedica è per i miei figli Gloria e Matteo, negli ultimi mesi li ho visti solo tre giorni. La corsa? È stato Purito a dirmi di anticpare, perché aveva visto Contador e Aru in posizione di sparo. Chernetski ha fatto un lavoro straordinario, popi abbiamo allungato Nocentini ed io. Sapevo che Rinaldo, al rientro da un infortunio, non era in grandissima condizione, l’ho incitato a restarmi a ruota, poi
ai 250 metri ho accelerato e sono arrivato da solo. Dobbiamo dire che tutta la Katusha oggi voleva arrivare alla vittoria e non abbiamo sbagliato il colpo. Ora ci concentriamo per il Lombardia, tutti compatti per Rodriguez ».
IL PODIO. Sorride Caruso, sorride anche Rinaldo Nocentini: «Alla Vuelta, rientrando dall’infortunio alla spalla, ho fatto davvero tanta fatica, facevo una tappa bene e cinque no. Ma mi serviva per lavorare e ora la condizione sta arrivando. Sono veramente contento della mia prova, qesto secondo posto mi dà morale in vista del Lombardia, della trasferta in Cina e della prossima stagione ».
Dani Moreno sembra la fotocopia del suo compagno di squadra Caruso e anche il suo pensiero è molto simile: «La squadra sta veramente bene, siamo usciti dalla Vuelta in grande condizione, siamo un gruppo compatto e oggi lo abbiamo dimostrato chiaramente. E soprattutto abbiamo dimostrato di essere in palla per domenica: vogliamo un grande Lombardia, saremo compatti per Purito ».
L’ORGANIZZAZIONE. Davvero grande la soddisfazione del presidente dell'A.C. Arona Giorgio Sinigaglia: «Bellissima corsa, onorata da grandi campioni e apprezzata da un pubblico degno di una salita alpina. Abbiamo assistito davvero ad uno spettacolo bellissimo e come organizzatori non avremmo potuto chiedere di meglio. In tre anni siamo riusciti a riportare questa classica, la più antica del calendario italiano, ad un livello di eccellenza e questa è la nostra più grande soddisfazione ».
LA PROTESTA. Alla partenza della corsa da Settimo Milanese, pacifica manifestazione di protesta degli agricoltori dell’Associazione Cia Città metropolitana di Milano, che si oppongono alla realizzazione di una stazione elettrica di conversione alternata/continua di Terna Rete Italia che dovrebbe sorgere in un’area di Ambito Agricolo Strategico. I manifestanti hanno letto il loro comunicato, offerto un bicchiere di latte appena munto e applaudito i corridori che hanno poi preso regolarmente il via con una manciata di minuti di ritardo.
ORDINE D’ARRIVO
1. Giampaolo Caruso (Team Katusha) km. 193,5 in 4h30’12" media 42,968 km/h
2. Rinaldo Nocentini (Ag2r La Mondiale) a 3"
3. Daniel Moreno (Team Katusha) a 9"
4. Fabio Aru (Astana) a 13"
5. Joaquin Rodriguez (Team Katusha) a 14"
6. Alberto Contador (Tinkoff Saxo) a 17"
7. Sergei Chernetski ( Team Katusha) a 19"
8. Davide Rebellin (CCC Polsat) a 24"
9. Frank Schleck (Trek Factory Racing) a 40"
10. Mauro Finetto (Neri Sottoli Alé) a 42"
Ordine d'arrivo al link http://www.ciclonet.it/upload/242_41378_Arrivo_MI_TO.pdf
Ufficio Stampa Paolo Broggi-Livio Iacovella, foto Antonio Pisoni
NERI SOTTOLI ALE' - Il ciclismo non regala mai niente a nessuno e quello che vuoi ottenere, te lo devi andare a prendere. Mauro Finetto lo sa bene. Sa che per raggiungere gli obiettivi, ci vuole forza, molto coraggio e una buona dose di grinta. Il corridore veronese del Team Neri Sottoli ALE' ha dimostrato di avere tutte le qualità necessarie per far bene.
Nella discesa del Colle di Superga, il tempo di prendere in mano la borraccia per l'ultima volta prima del traguardo, i due corridori che lo precedono sbagliano traiettoria e Mauro Finetto è costretto a frenare. Perde qualche secondo e si ritrova anche a dover fare il forcing per cercare di ricucire sui migliori nella salita che porta al traguardo di Torino.
"I due corridori che mi precedevano in discesa hanno sbagliato traiettoria, ho dovuto tirare sui freni e sono poi stato costretto ad inseguire per cercare di colmare quei dieci secondi di ritardo che avevo ai piedi della salita finale. Lì, ho dato tutto, ma ho anche speso tutte le energie rimaste..."
Nonostante la sfortuna, Mauro Finetto non ha mollato pur di ottenere un risultato. Un 10^ posto nell'ordine di arrivo della classica più antica del calendario italiano, insieme a grandi campioni del panorama ciclistico internazionale, è un buon risultato, molto incoraggiante per il prossimo appuntamento del team toscano: domenica 5 ottobre si correrà Il Lombardia e i colori del Team Neri Sottoli ALE' saranno difesi da Mauro Finetto, Simone Ponzi, Andrea Fedi, Fabio Taborre, Francesco Failli, Jonathan Monsalve, Rafael Andriato e Giorgio Cecchinel.
Ufficio Stampa Neri Sottoli ALÉ Pro Cycling Team
Sito Web: Yellow Fluo Team
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BARDIANI CSF - Piazzamento al ridosso della top-10 per l’Azzurro Edoardo Zardini nella 95° edizione della Milano – Torino, con arrivo sul famoso Colle Superga dopo 193.5km. La corsa che si è decisa negli ultimi chilometri di salita, ha visto l’atleta del #Greenteam ottenere un buon piazzamento, lasciando buone speranze di poter fare meglio nell’atteso Il Lombardia di Domenica prossima 5 Ottobre.
CRONACA
Come successo nelle ultime edizioni con arrivo sul Colle Superga, la corsa si accendeva sul primo passaggio di questa dura ascesa. In gruppo rimanevano circa 45 unità, che nei primi metri di salita chiudevano subito sui quattro fuggitivi d’inizio giornata, i quali avevano raggiunto un vantaggio massimo di 5:50 minuti dopo 50km dal via.
Sul secondo e decisivo passaggio, attaccavano a 2km dall’arrivo Caruso (KAT) e Nocentini (ALM), che dopo aver ripreso Chernetski (KAT), tiravano dritto e riuscivano a resistere al ritorno dei primi inseguitori, con il siciliano Caruso che batteva Nocentini, conquistando l’edizione 2014 della Milano – Torino. A completare il podio ci pensava lo spagnolo e compagno di squadra Moreno (KAT).
Primo atleta del #Greenteam a tagliare il traguardo era Edoardo Zardini che dopo essere rimasto nel gruppetto dei più forti con Aru (AST) e Contador (TCS) e aver provato un paio di allunghi nel finale, soffriva nell’ultimo km e mezzo i loro contrattacchi e chiudeva in 14° a 1:01 dal vincitore.
1. Giampaolo Caruso (KAT) 4:30:31
2. Rinaldo Nocentini (ALM) 0:03
3. Daniel Moreno (KAT) 0:07
4. Fabio Aru (AST) 0:13
5. Joaquin Rodriguez (KAT) 0:14
6. Alberto Contador (TCS) 0:17
14. Edoardo Zardini (BAR) 1:01
DICHIARAZIONI
Edoardo Zardini:”Sentivo di stare bene ma onestamente non abbastanza per puntare ad un risultato migliore di quello ottenuto. Forse avrei dovuto seguire Caruso e Nocentini, ma ho titubato un attimo quando sono partiti. Alla fine sono rimasto alla ruota di Contador, Aru e Rodriguez, ho provato un paio di volte ad andarmene ma senza successo. Comunque avevo bisogno di fare certi sforzi in salita, di sbloccarmi anche di fiato in virtù del Lombardia di Domenica prossima, dove sicuramente punto ad essere più brillante e competitivo”.
Roberto Reverberi, Direttore Sportivo:”Come al solito la corsa si è decisa negli ultimi chilometri in salita. Avevo detto ai ragazzi di stare attenti e provare ad anticipare perché poi era quasi impossibile reggere il confronto con gente come Contador, Rodriguez e Aru. Fossimo andati dietro a Caruso e Nocentini, autori di una grande azione, forse avevamo una chance di poter conquistare un risultato migliore. Edoardo sta attraversando un ottimo periodo di forma, ma veniva da alcuni giorni dove complice gli impegni iridati con la Nazionale, non si era allenato al meglio e gli mancava un po’ di cambio ritmo. Guardiamo il bicchiere mezzo pieno e siamo convinti che gli sforzi fatti oggi ci aiuteranno a fare meglio Domenica prossima al Lombardia”.
Press Office Bardiani-CSF