Signore della pioggia e delle lancette nella categoria under 23 è l’australiano Campbell Flakemore che, grazie a uno sprint da finisseur, sopravanza in extremis l’irlandese Ryan Mullen per 48 centesimi e porta a casa il secondo titolo per l’Australia in questo primo giorno di gara dedicato alle crono individuali. Flakmore è all’ultimo anno nella categoria; lo scorso anno a Firenze chiuse al quarto posto. Oggi ha trovato la forza, in una gara caratterizzata dalla pioggia battente, di contenere il distacco dall’irlandese nella prima parte della crono di 36,15 km, per poi lanciarsi in un lungo e spericolato sprint in discesa nei chilometri finali.
Per un soffio è sfuggito a Mullen il gran colpo. Non che l’irlandese sia un “Carneade” della specialità. A Firenze si era piazzato settimo, a meno di un secondo da quello che alla vigilia era dato tra i grandi favoriti, lo svizzero Stefan Kuegg, campione europeo in carica ma non in grado, in questo mondiale, di ripetersi. Per lui la medaglia di bronzo a 9”22 dal vincitore.
Lontani dalla top ten i due azzurri in gara. In particolare ci si aspettava molto più da Davide Martinelli. Il suo 19° posto a 1’55” da Flakemore migliora il piazzamento dello scorso anno in Toscana, ma l’azzurro è il primo a rendersi conto che il risultato non risponde alle sue potenzialità.
Difficile spiegare – dice Davide Martinelli una volta terminata la gara e dopo aver fatto mente locale sulla sua gara – perché non posso definirmi scontento della mia prestazione. Ho fatto tutto quello che c’eravamo ripromessi di fare: ho pedalato con il ritmo e l’intensità previste e ho dato il massimo. Da questo punto di vista non mi posso rimproverare nulla. Ero, per questo, però sinceramente convinto di fare qualcosa di meglio di un 19° posto. Ci tenevo ad arrivare tra i dieci… peccato!”
“La gara di Davide è stata quella che ci eravamo proposti di fare – conferma Marino Amadori -. Purtroppo su questo percorso anche un atleta bravo come Martinelli ne è uscito penalizzato. Inutile fare il confronto con l’Europeo. Su questo tracciato serviva una potenza che in questo momento i nostri non hanno. Ma dal punto di vista del comportamento e della prestazione, non posso rimproverargli nulla.”
Meno contrariato Seid Lidze, che ha chiuso al 41° posto a 3’08”: “Due settimane fa sono caduto al Giro del Friuli proprio a causa della pioggia e da allora ho una certa titubanza sulla strada bagnata…Mi sono reso conto già in gara che non andavo come volevo e che perdevo secondi ad ogni curva. Inoltre, è la prima volta che corro una crono così lunga. L’esperienza è utile per il futuro. Il prossimo anno cercherò di fare qualche crono in più all’estero e su percorsi più lunghi. Sicuramente non mi demoralizzo.”
CRONO UNDER 23
1. Campbell Flakemore (Australia) Km. 36, 15 in 43’49”94
2. Ryan Mullen (Irl) +0”48
3. Stefan Kueng (Svi) +9”22
4. Rafael Ferreira Reis (Por) +19”32
5. Maximilian Schachmann (Ger) +37”84
6. Jonathan Dibben (Gbr) +38.28
7. Andreas Vangstad (Nor) +44”88
8. Louis Meintjes (rsa) +48”36
9. Frederik Frison (Bel) +1’07”22
10. James Oram (Nzl) +1’09”57
11. Lukas Postlberger (Aut) +1’25”43
12. Nils Politt (Ger) +1’27”68
13. Viktor Manakov (Rus) +1’28”62
14. Steven Lammertink (Ola) +1’38”56
15. Thery Schir (Svi) +1’44”31
16. Kragh Soren Andersen (Dan) +1’44”42
17. Alex Kirsch (Lux) +1’45”57
18. Juan Del Fresno Camacho (Spain) +1’46”03
19. Davide Martinelli (Italy) +1’55”32
20. Alexander Evtushenko (Rus) +1’55”33
41. Seid Lizde (Italy) +3’08”64
Ufficio Stampa Federciclismo