Potesse andare su Marte, Margherita Hack porterebbe con sé la sua bicicletta, compagna fedele di tante avventure fin dall’infanzia: «Almeno lì non c’è traffico», scherza la scienziata. A 89 anni, la vulcanica astrofisica toscana mantiene sempre viva nel suo cuore la passione per i pedali. Un amore cui ha deciso di dedicare un libro fresco di stampa, La mia vita in bicicletta (Ediciclo Editore, prefazione di Patrizio Roversi) che verrà presentato dall’autrice nella giornata conclusiva di Expobici, domenica 25 settembre alle ore 16 in Fiera a Padova.
La pubblicazione, nelle librerie proprio a partire da settembre, ripercorre, con la verve e l’ironia che contraddistinguono la Hack, le tappe di un’esistenza vissuta controcorrente, lontana dalle mode consumistiche e dai cliché imposti dalla società. Dalle corse in bici con l’amico d’infanzia Aldo De Rosa, che poi diventerà suo marito, agli anni difficili della guerra, dai ricordi del liceo alla passione per l’astrofisica: la bicicletta è il collante e il filo conduttore delle storie che raccontano le diverse tappe della sua vita. Durante l’incontro a Expobici, promosso da Ediciclo Editore in collaborazione con Fiab (Federazione Italiana Amici della Bibicletta) e con la rivista BC, la Hack aprirà un dialogo con i visitatori, aprendo i cassetti della sua memoria e riflettendo con loro sull’importanza di lasciare l’auto in garage per sposare stili di vita più “lenti” ed ecocompatibili.
Fonte: Roberta Voltan
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