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Borgna: "Avvio non facile, ma la riorganizzazione è in atto"

A dicembre è giunto il nuovo incarico di responsabile nazionale Acsi, settore ciclismo, e l’avvocato Emiliano Borgna non ha certamente perso tempo ma, rimboccatosi le maniche, ha preso in mano la situazione, avviandosi verso la ristrutturazione dei diversi bracci operativi dell’organizzazione. Un compito di certo non semplice, dal momento che lo scopo principale del suo mandato è quello di fare chiarezza e ripristinare l’efficienza dell’apparato tecnico, organizzativo ed amministrativo di Acsi. I temi sono piuttosto scottanti: dal nuovo regolamento tecnico che è in fase di stampa, al nuovo organigramma nazionale, alla segreteria organizzativa, ai responsabili degli organi disciplinari, ai diversi responsabili, ai calendari e relativi regolamenti, alle divise dei giudici di gara. Ma le questioni da affrontare, durante il suo mandato, sono tante altre ancora. Il dottor Borgna era presenta alla Granfondo Via del Sale di Cervia, in una delle sue primissime uscite ufficiali, è stata così l’occasione per fare il punto della situazione.

Avvocato Borgna, cinque mesi dall’assunzione dell’incarico, qual è lo stato dell’arte?

«Lo scopo che ci siamo prefissi era quello di una costruzione a livello di organico, di immagine ed anche normativa con l’unione di intenti tra diversi bracci operativi. Intanto, tutta l’attività è stata organizzata nel rispetto delle norme dell’ordinamento sportivo, in quanto Acsi è un ente di promozione sportiva che partecipa al tavolo della Consulta nazionale del ciclismo, quindi abbiamo organizzato l’attività in maniera coerente rispetto a queste direttive. Obiettivamente, la fase iniziale non è stata facilissima, anche perché c’erano posizioni da chiarire. Si veda ad esempio la questione delle ammiraglie: siccome c’è l’orientamento generalizzato verso una sorta di lotta al professionismo delle granfondo, si voleva disciplinare la presenza di questi mezzi in gara, ciò mediante una normativa che livellasse invece i gran fondisti all’interno delle competizioni, non dimenticando al contempo l’aspetto della sicurezza, tutelando in questo modo i partecipanti dai rischi che i mezzi privati potrebbero creare. La necessità fondante è quella di riportare questo tipo di manifestazioni ad uno spirito di sano divertimento. Altro punto importante, l’organizzazione di Acsi ciclismo, visto che parliamo di un settore nato ex novo e che aveva bisogno di essere totalmente strutturato. Per ciò che concerne gli aspetti burocratici ho aperto il nuovo conto corrente intestato ad Acsi Settore Ciclismo così come stanno facendo i diversi responsabili provinciali. In ognuna delle riunioni territoriali ho specificato che l’attività del 2013 sarà impostata nel rispetto di tutte le regole dell’ordinamento sportivo, così come condiviso tra gli Enti di Promozione Sportiva che partecipano al tavolo della Consulta del Ciclismo. Specifica informativa è stata altresì rivolta al divieto di utilizzo dei loghi Acsi Settore Ciclismo unitamente a quello Udace, in quanto solo il primo è legittimato ed autorizzato a comparire sui volantini delle gare e sulla cartellonistica in genere e alla partecipazione alle gare di coloro che hanno scontato la propria squalifica per reati in materia di doping. In buona sostanza si sta cercando di fare chiarezza, affinché si possa lavorare entro breve a pieno regime.»

Quali sono gli obiettivi futuri?

«Dobbiamo continuare sulla strada intrapresa e perfezionare quello che è stato fatto in questi mesi. Si tratta di affrontare vari aspetti, alcuni dei quali possono apparire come formalismi dal punto di vista pratico, ma, in ogni caso, rischiavano di creare confusione e problemi.»

È presente alla Granfondo Via del Sale, manifestazione per appassionati di ciclismo: quale messaggio porta con sé?

«In realtà non ero mai venuto a questa gara e, in particolare dal punto di vista dirigenziale è la prima manifestazione cui presenzio. Il messaggio è piuttosto semplice ed è quello insito nel mandato di Acsi, vale a dire la valorizzazione di quelli che sono i partecipanti a questa gara e lo spirito che secondo l’associazione deve sottendere a questo tipo di eventi, vale a dire il divertimento. Peraltro manifestazioni di questa tipologia credo siano in grado di attirare un pubblico eterogeneo, dalla famiglia all’appassionato che vuole correre in queste zone. Ben vengano manifestazioni di questo tipo.»

In manifestazioni di questo tipo, salirà solo sul palco o anche in sella?

«Sono un ciclista-dirigente. Mi piace pedalare in queste competizioni, anche se non so se arriverò in fondo, visto che da quando mi hanno nominato vado poco in bici, ma parto. Peraltro questo mi permette di essere presente a questi eventi in una duplice veste, quella di ciclista e quella di referente, cosicché il significato della mia figura diventa ulteriore: Acsi, con me, sta dove dovrebbe stare un ente, ovvero in mezzo ai suoi ciclisti.»

 

Fonte: Inbici