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Back Strada Gare Giro d'Italia Palmanova-Cividale del Friuli: trionfa Nieve, una maglia rosa storica per il Costarica con Amador

Giro d'Italia Palmanova-Cividale del Friuli: trionfa Nieve, una maglia rosa storica per il Costarica con Amador

 

 

Dopo aver sostituito Sergio Henao all'ultimo minuto prima della partenza del Giro, Mikel Nieve ha anche rimpiazzato Mikel Landa come punta del Team Sky dopo il ritiro del capitano. È andato in fuga ed ha colto la vittoria nella tappa friulana del 99° Giro d’Italia. Bob Jungels si è difeso con coraggio ma si è arreso nell'ultima salita ed ha perso la Maglia Rosa a favore di Andrey Amador, grazie al quale la Corsa Rosa ha un 24° paese in testa alla classifica: la Costarica.

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Download: video intervista ad Andrey Amador e Mikel Nieve

RISULTATO FINALE
1 - Mikel Nieve (Team Sky) - 170 km in 4h31'49", media 37,525 km/h
2 - Giovanni Visconti (Movistar Team) a 43"
3 - Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) a 1'17"



MAGLIE

  • Maglia Rosa, leader della classifica generale, sponsorizzata da Enel - Andrey Amador (Movistar Team)
  • Maglia Rossa, leader della classifica a punti, sponsorizzata da Algida - Giacomo Nizzolo (Trek - Segafredo)
  • Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum - Damiano Cunego (Nippo - Vini Fantini)
  • Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani, sponsorizzata da Eurospin - Bob Jungels (Etixx - Quick-Step)

CLASSIFICA GENERALE
1 - Andrey Amador (Movistar Team)
2 - Bob Jungels (Etixx - Quick-Step) a 26"
3 - Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) a 41"

LE PILLOLE STATISTICHE

  • Seconda vittoria al Giro per Mikel Nieve dopo Gardeccia Val di Fassa 2011. È la sua quarta vittoria da professionista, la prima che non arriva in un traguardo in salita. Le sue tre precedenti vittorie: Cotobello alla Vuelta 2010, Gardeccia al Giro 2011 e Courchevel al Dauphiné 2014
  • Mikel Nieve è il sesto atleta diverso del Team Sky ad ottenere almeno una vittoria al Giro dopo Bradley Wiggins (2010), Mark Cavendish (2012), Rigoberto Uran (2013), Elia Viviani e Vasili Kiryienka (2015)
  • A 29 anni, Amador è la Maglia Rosa più anziana in questo Giro (Jungels 23, Dumoulin 25, Brambilla e Kittel 28). Lussemburgo e Costa Rica, le due ultime nazioni a vestire la Maglia Rosa, contano rispettivamente meno dell’1% e dell’8% della popolazione del paese ospitante, l’Italia, che ha vestito la Rosa con Brambilla prima che Jungels passasse in testa tre giorni fa



DICHIARAZIONI
La Maglia Rosa, Andrey Amador, ha detto in conferenza stampa: “È davvero una giornata storica per me e per il mio paese. Non sono tra i favoriti alla Maglia Rosa e la indosso dopo tredici tappe. Fortunatamente, dopo il Giro dello scorso anno [quarto in classifica] ho accumulato esperienza. Non sono uno scalatore puro, posso mantenere il ritmo in un paio di salite consecutive ma non di più, per questo sono salito del mio passo sull'ultima asperità di oggi. Sapevo avrei recuperato in discesa. Siamo venuti al Giro con la speranza di vincerlo con Alejandro Valverde. Non è cambiato nulla, tranne che abbiamo sfortunatamente perso Javier Moreno in una caduta e lui di solito è un corridore molto importante per noi in montagna. Mi godrò la Maglia Rosa domani ed Alejandro sarà mio un degno successore”.

Il vincitore di tappa, Mikel Nieve, ha dichiarato in conferenza stampa: “Ho colto l'opportunità di vincere una tappa perché sono andato in fuga. Se ci fosse stato ancora Mikel Landa, sicuramente oggi non avrei corso per la vittoria ma l'avrei aiutato per la Classifica Generale. Non avrei dovuto correre questo Giro, la squadra mi ha chiamato all'ultimo minuto. La soddisfazione per questa vittoria di tappa è ancora più grande”.

La Maglia Bianca, Bob Jungels, ha dichiarato: “Sono molto stanco ma non ho rimpianti. La mia squadra ha fatto di tutto per tenere la Maglia Rosa. Ho provato a rimanere nel gruppetto dei migliori scalatori ma ho sofferto più di loro nella penultima salita e non sono riuscito a rimanere con loro nell'ultima. Ho ancora la Maglia Bianca. Proverò ad indossarla fino alla fine del Giro d’Italia. Ora devo recuperare dallo sforzo, ci saranno giorni buoni e meno buoni a partire da domani”.



TAPPA DI DOMANI
Tappa n. 14 – Alpago (Farra) - Corvara (Alta Badia) – 210 km
Tappone Dolomitico. Negli ultimi 150 km si scalano sei passi dolomitici per 4700 m di dislivello (su 5400 totali). Si percorre la valle del Cordevole su strade larghe e ben pavimentate fino a Arabba dove si affronta il Passo Pordoi.


Seguono in rapida sequenza (senza pianura) i Passi Sella, Gardena e il primo passaggio sulla linea di arrivo (TV) a Corvara. Si scalano quindi il Passo Campolongo, il Passo Giau (la salita più dura di giornata con 9% medio e primi chilometri sopra il 10-12%) e il Passo Valparola, che immette al termine della discesa negli ultimi 5 km. Le salite e le discese sono caratterizzate da numerosi tornanti e da alcuni attraversamenti urbani anche ristretti.

Ultimi km
Ultimi 5 km generalmente in salita. Si percorre subito il Muro del Gatto (360 m dal 13 al 19%) per poi ridiscendere sulla strada statale per Corvara sempre in leggera ascesa (2-3% medio). Ultima curva a 150 m dall’arrivo. Rettilineo in leggera salita su asfalto di larghezza 6 m.



PUNTI D'INTERESSE
FARRA D’ALPAGO – km 0
La sede di ritrovo e di partenza è nel comune di Farra d’Alpago, sulla riva nord-orientale del Lago di Santa Croce (è il più esteso fra quelli completamente nel territorio del Veneto ed è stato ampliato con interventi artificiali negli anni Trenta). Offre diverse opportunità di pratica sportiva fra i boschi e i monti, in un gradevole contesto ambientale. Nella frazione di Poiatte, a metà lago, sono ritrovabili particolari condizioni climatiche e d’ambiente che favoriscono la vela e il windsurf. La zona dell’Alpago, nelle Prealpi Bellunesi ai piedi dell’altopiano del Cansiglio (nome che individua un vasto territorio ricco di boschi e pascoli, a circa mille metri d’altitudine) è già varie volte stata toccata da tappe della corsa rosa.

PONTE NELLE ALPI – km 8 e BELLUNO – km 15
Il percorso prevede il passaggio per Ponte nelle Alpi, attraversata dal fiume Piave, con caratteristici scorci e quindi Belluno, il capoluogo della provincia, situata su uno sperone della vallata. Il centro cittadino riflette negli edifici l’influenza veneziana rilevabile nel Duomo, nel Palazzo dei Rettori con la torre dell’Orologio e altre strutture di pregio. Via Mezzaterra è l’arteria principale e conferma il richiamo veneziano. Dino Buzzati (1906-Milano 1972), giornalista, scrittore e con vari altri interessi che ha pure legato il suo nome al Giro d’Italia, è nato a Belluno.

AGORDO – km 43
Dopo Mas, frazione di Sedico, si è nel parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi con Agordo, zona di villeggiatura con i piacevoli dintorni e di lavorazione nel settore dell’occhialeria. È nato qui nei primi anni ’60 il primo nucleo della Luxottica. Di rilievo sono le precedenti tradizioni nell’attività estrattiva e di lavorazione del ferro (Agordo è sede di un Istituto Tecnico Minerario). Vari edifici e testimonianze ricordano la sua storia.

ALLEGHE – km 62
Da Cencenighe Agordino la strada inizia a salire nel panorama sovrastato dal monte Civetta con vetta a m. 3220. Si giunge ad Alleghe che, con il suo lago formatosi dopo una frana nel 1771 nel torrente Cordevole, si propone quale centro di villeggiatura e sport, sia invernali, sia estivi, con la straordinaria veduta della verticale “parete delle pareti” del Civetta.

ARABBA (traguardo volante) – km 85
In questo tratto (e in altri di questa tappa) si percorre la ss.48 (Strada delle Dolomiti, o Große Dolomitenstraße) costruita tra il 1897 e il 1909 per collegare Bolzano con Dobbiaco, su impulso di Theodor Christomannos (1854-1911) pioniere del turismo alpino (che a giusto titolo può essere ritenuto l’“inventore” delle salite di Costalunga, Pordoi e Falzarego, come le conosciamo oggi).

PASSO PORDOI (GPM) – km 95
Primo GPM di tappa (1^ cat.), situato tra il Gruppo Sella (nord) e la Marmolada (sud), il Passo Pordoi è un appuntamento classico della corsa rosa. A testimonianza di ciò il monumento al campionissimo Fausto Coppi. Nel versante veneto del passo si trova un Ossario che raccoglie i resti di soldati tedeschi e austro-ungarici caduti nella Grande Guerra. Nei ripiani esterni sono invece tumulati i resti di caduti tedeschi della Wehrmacht della Seconda Guerra Mondiale.

PASSO SELLA (GPM) – km 107
Sempre in un paesaggio di spettacolare bellezza naturale e ambientale, si entra nella provincia di Trento per scalare il Passo Sella (GPM 2^ cat.), altro scenario di montagne incantate ben note agli appassionati e ai praticanti. Girando in senso orario attorno al massiccio del Sella, lo sguardo sulle montagne incontra il Sasso Lungo.

PLAN DE GRALBA (zona rifornimento) – km 112 e PASSO GARDENA (KOM) – km 118

CORVARA (traguardo volante) – km 127
Passando per Colfosco si scende a Corvara (in questo punto della tappa Traguardo Volante) nel cuore della Val Badia. Sulla sinistra si impone la sagoma del Sassongher montagna che è il simbolo di Corvara e la protegge da nord.

PASSO CAMPOLONGO (GPM) – km 133
Si risale immediatamente, in un paesaggio aperto coronato da famose cime dolomitiche, verso il Passo Campolongo (GPM 2^ cat.).

ARABBA – km 137
Si ripassa per Arabba e qui si chiude il primo anello (attorno al massiccio del Sella), noto a sciatori e ciclisti come “Sella Ronda”.

PIEVE DI LIVINALLONGO – km 144
Fu teatro di alcuni degli episodi più cruenti della Prima Guerra Mondiale, tra cui i combattimenti per il possesso della cima del Col di Lana.

COLLE SANTA LUCIA – km 157
Dal noto Belvedere si possono ammirare Pelmo e Civetta.

PASSO GIAU (GPM) – km 169
La strada, molto panoramica, fra pascoli aperti e boschi con le cime del Nuvolau, dell’Averau abbraccia con lo sguardo (o lungo la salita o in cima al passo) la Marmolada, il Gruppo Sella, le Tofane, il Cristallo e altre meraviglie naturali delle Dolomiti.

POCOL – km 179
A Pocol, località di Cortina d’Ampezzo, sorge un Sacrario militare per i caduti della Prima Guerra Mondiale. Cortina d’Ampezzo è soprannominata la “regina delle Dolomiti” ed è il più grande e famoso dei 18 comuni che formano la Ladinia. Rinomata località turistica invernale ed estiva, ha ospitato le Olimpiadi invernali del 1956. Nello Stato Veneto dal 1420, fino al 1511 fu parte integrante del Cadore, passò al Tirolo (sotto il dominio austro-ungarico 1511-1918), poi alla provincia di Trento fino al 1923, anno in cui fu annessa alla provincia di Belluno. Cortina è circondata a 360° dalle Dolomiti Ampezzane (facenti parte delle Dolomiti di Sesto-Braies-Ampezzo, nelle Alpi Orientali) che conferiscono alla vallata una bellezza unica al mondo. Tra le montagne più famose si ricordano Tofane, Pomagagnon, Cristallo, Faloria, Sorapiss, Becco del Mezzodì, Croda da Lago e Nuvolau.

PASSO FALZAREGO – km 189
Passo di nobile e lunga storia che regala splendide vedute (le montagne della conca di Cortina d’Ampezzo). Il nome Falzarego deriva dal ladino “fàlza régo” (“falso re”), appellativo che si riferirebbe ad un leggendario sovrano del regno dei Fanes, che avrebbe usurpato il trono al suo legittimo detentore e si sarebbe successivamente tramutato in pietra per aver ingannato il proprio popolo.

PASSO VALPAROLA (GPM) – km 191
Lo sguardo sulle Dolomiti spazia dal Sassongher, al Gardenaccia e Sass Putia.

SAN CASSIANO – km 201
Nota località turistica nel comune di Badia, importante stazione sciistica, frequentata dal turismo invernale ma anche estivo. In centro al paese si trova il Museum Ursus Ladinicus, succursale del Museum Ladin, che espone alcuni fossili ritrovati nella zona ed i resti dell'orso ritrovati nel 1987 nella Grotta sulla Cima Conturines.

LA VILLA/STERN – km 205
A La Villa vi sono il castello rinascimentale di Colz, la famosa pista di sci della Gran Risa e la gloriosa Maria Canins, eclettica campionessa nello sci di fondo e nel ciclismo (vincitrice di 2 Tour de France, 1985 e 1986, e seconda nelle successive 3 occasioni). Qui il percorso presenta la novità del “muro del gatto”.

CORVARA – km 210
Corvara accoglierà l’arrivo della tappa nel medesimo punto della Maratona dles Dolomites, una regina delle Granfondo che quest’anno celebra i trent’anni dalla prima edizione.
Corvara sorge nella splendida conca che forma la parte alta della Val Badia, ai piedi del magnificente gruppo Sella in uno scenario naturale, preservato e curato, contrappuntato da verdissimi prati con dolcissime ondulazioni e declivi. Proteggono la conca famose e maestose cime dolomitiche, tra cui il Sassongher montagna che è il simbolo di Corvara. È una rinomatissima località che attira il turismo, sia quello estivo, sia quello invernale, sempre con le sue allettanti prerogative con le tradizioni armonicamente inserite nella modernità e un’attenta, sentita, cultura dell’ospitalità che si esprime pure attraverso le proposte gastronomiche tipiche, in vari ambiti.
I tipici edifici della valle trovano differenti esemplari di rilievo, sia civili, sia religiosi. Gli abitanti, così come per altri centri circostanti, sono di lingua e tradizioni ladine.
Il Giro d’Italia approda qui con una tappa per la sesta volta. Nel 1989 vittoria di Flavio Giupponi (si arrivava a Colfosco), nel 1992 si impone Franco Vona, nel 1993 due arrivi in successione con vittorie di Moreno Argentin e Claudio Chiappucci. Conclude la serie nel 2002 Julio Perez Cuapio.

Ufficio Stampa RCS Sport