Baldissero d’Alba (Cn) – Una primavera “sfacciata” ha fatto da sfondo al Gran Premio VaMaC in Bici svoltosi in un pomeriggio solare sul circuito dei Castagni di Baldissero d’Alba. La manifestazione, svoltasi in tre distinte partenze, divise per età, ha richiamato 209 concorrenti provenienti da tutto il Nordovest, gratificando l’organizzazione con tre splendide gare di alto livello agonistico.
La prima, riservata ai 56 di prima fascia ha visto protagonisti fin dall’inizio sette fuggitivi, tra i quali Orlando, Vissio, Burzio, Accornero, Scaglione e Gazzola. Il ritmo è sostenuto e, al primo dei sei passaggi da Baldissero, il ritardo del gruppo, tirato da Mauro Porro, Michielon, Malfatti e Papa, è di solo 15”. Il giro successivo il distacco sale a 20”, ma nel plotone, con in testa Burzio, Solavaggione e Guercilena, ci sono segnali più decisi di un prossimo ricongiungimento. Infatti, al terzo passaggio un nuovo tentativo d’evasione anima la corsa. Si tratta di Michielon, seguito da Daghero e Mondo ma, in meno di un chilometro, sono ripresi. Si procede sempre velocissimi e per due giri nessuno riesce a sganciarsi. In testa al plotone notiamo spesso Federico Fissore, Cislaghi, Burzio e Turco. Ed è proprio Turco, attivissimo oggi, che al suono della campana transita insieme a Pacchiardo con un vantaggio di 10” su Berto, Casale, Cislaghi e Orlando, ma il gruppo, guidato da Andrea Alberto, Michielon e Trucco, è vicinissimo. I quattro inseguitori raggiungono i due fuggitivi in testa alla corsa e l’ultima tornata è percorsa a tutta, con il sestetto che va avanti a cambi regolari ed il gruppo, ad una manciata di secondi, che non rinuncia all’inseguimento.
Si entra nel boschetto e Casale lancia il primo attacco, ma i compagni d’avventura non lo lasciano andare. Si arriva velocissimi ai trecento metri, dove Pacchiardo, retto da un’ottima condizione passa decisamente in testa ed entra nel rettilineo finale in salita. La sua azione possente gli permette di alzare le braccia per esultare quando mancano ancora parecchi metri alla conclusione, senza correre il rischio, come spesso succede, di essere superato beffardamente nell’ultimo tratto. Al secondo posto si piazza il rivanazzanese Tommaso Zefilippo, figlio d’arte, seguito dal genovese Roberto Orlando, poi i pavesi Cislaghi e Berto, l’alessandrino Paolo Turco, il cuneese Michielon, Malfatti, Casale, Gnoatto, Domenino e Consolino. A soli 15”, Solavaggione supera allo sprint Frulio, Mondo, Papa, Daghero e Faraone nella volata di tutto il gruppo. La media della corsa, vinta dal velocista e non solo del G.S. Ciadit Sumin, è di 41, 993 km/h.
70 i veterani che con uguale lena ed allegria, hanno preso il via da Baldissero per i 6 giri della gara. Nel primo sono in tre che cercano di prendere il largo: Alessandri, Rissone e Fariano. Il plotone, allungato nell’inseguimento, è guidato da Peluffo, Rosario Canino, Gai e Roso. Il ricongiungimento avviene dopo pochi chilometri e, al secondo passaggio da Baldissero è Bravo, con Repetto e Fracassi a guidare il plotone. Gli avvicendamenti in testa sono tra i vari Gatti, Luciano e Rosario Canino, Corati, Peluffo ma il gruppo rimane sempre compatto. Ci provano ancora, Buscone, Raviolo, Sergio Fissore, Drago, Ours, Mina, Corati, Buttaglieri e lo stesso Rosario Canino ma Ragazzi, Peluffo e Palenzona fanno buona guardia e il suono della campana accoglie la corsa con un nulla di fatto. Si entra nel boschetto per l’ultima volta. Provano a scattare Sergio Fissore e Caporali ma i due corridori della Olmo sono subito stoppati. Si affronta la discesa con Cristiano Alberto in testa, Caporali e Testai a ruota. La volata è lanciata e l’ultima curva è un ulteriore trampolino di lancio per Beppe Testai che, dando un calcio alla sfortuna si aggiudica la corsa. Il piacere di Beppe è anche il nostro che, pur dovendo rimanere imparziali, non possiamo rimanere indifferenti davanti alla sua gioia, noi, che abbiamo vissuto il dramma di questo valido cicloamatore, costretto ad un fermo forzato, durato quasi due anni, a causa di un incidente nel quale sua unica colpa era di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ora Beppe si è ripreso alla grande e ha dominato lo sprint su un validissimo manipolo di velocisti, superando nell’ordine Cristiano Alberto, Caporali, Corati, Fracassi, Barosio, Rosario Canino, Bertoni, Sacco, Roso, Alessandri, Bianchi, Gatti, Allasia, Isaia e Di Vittorio, alla media di ben 41, 170 km/h.
83, invece le categorie gentleman e supergentleman e una ragazza, Maria Chiara Olivero, che hanno chiuso la manifestazione. Al primo passaggio vediamo transitare Firpo solitario, inseguito a 100 metri da Ercole, Salvatico, Pirera, Baldo e Joffrain. Esaurito questo tentativo ce n’è subito pronto un altro, con Massimo Valsesia, Campione Piemontese, Italiano ed Europeo 2011 di ciclocross, ancora Firpo, Mori e Roberto Lovera, ma anche questo senza esito. Ancora un tentativo solitario anima la corsa: è Cinato che guadagna una ventina di secondi ma l’inseguimento, operato dal plotone, in testa al quale notiamo Veglia, Giolitti, Mori e Ramonda si conclude positivamente dopo 3 chilometri. Nella penultima tornata evadono Panepinto, Lanfranco e Borgarelli. I tre si lanciano pancia a terra nell’ultimo giro dandosi cambi regolari. Al loro inseguimento si pongono Zefilippo e Uberti, ai quali si accodano Dapas e De Poli della Miccoli Sport, squadra di Panepinto. Mentre i fuggitivi ce la mettono tutta, tra gli inseguitori non c’è accordo e il gruppo li riassorbe. E riassorbe anche, prima Panepinto e poi Lanfranco, stremati dalla veloce fuga. Rimane in testa, solitario, il possente Marco Borgarelli, uno dei “Fornasari Boys”, che non cede neanche un secondo alla muta inseguitrice. Quando Borgarelli alza timidamente una mano al traguardo in segno di vittoria, in fondo al rettilineo d’arrivo non si vede ancora nessuno. Il primo a comparire è il Campione Italiano 2ª serie 2010, Paolo Giolitti che, scattato sulla salitella del boschetto, anticipa il gruppo, regolato, immediatamente alle sue spalle da Enrico Lodigiani su Ferdinando Marletta (1° sgA), Lorenzoni (2° sgA), Valsesia, Mollero, Ferrando, Grandis, Uberti, Alparone, Facciolo e Gomba. Il primo sgB è Bruno Negro, davanti a Ghiotti, Lenza, Cren e Spalla. Nel plotone, insieme agli altri, anche la giovane Maria Chiara Olivero, figlia d’arte alla quale auguriamo buona fortuna e buon divertimento nel nostro appassionante sport. Media 40,770 km/h. Foto, fiori e cesti ai vincitori, mentre per tutti gli altri premiazione di categoria come da locandina sotto un finalmente caldo sole.
Foto e testi di Valerio Zuliani
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