È durata meno di mezz’ora la “finestra” di iscrizioni per la solidarietà al Burkina Faso aperta ieri da L’Eroica. Le 100 iscrizioni a 100€ all’edizione in programma domenica 7 ottobre sono volate via come il vento. Un vento che consentirà di finanziare gli ultimi lavori alla scuola elementare di Dissin e un buon numero di valvole mitraliche che Emergency potrà impiantare grazie alla solidarietà degli iscritti all’evento di Gaiole in Chianti (SI). Come sempre, sono molto interessanti le storie degli appassionati che partecipano all’Eroica; ne riportiamo due, quella del più rapido ad iscriversi tra gli italiani ed il più rapido fra gli stranieri.
Tra gli italiani il primo a sottoscrivere la propria iscrizione ieri è stato Michele Teodori, ventiseienne ciclista fiorentino provetto che si è appassionato al ciclismo da qualche anno, ormai quasi dieci: “Ho iniziato al liceo a pedalare sulla Legnano paterna da città un po’ scassata, molto anni ’60, più ruggine che altro – ha raccontato Teodori - Poi il richiamo del manubrio a corna d’ariete si è fatto sempre più forte e mi sono abbassato per prendere velocità, passando da essere un pappamolle a credere davvero nel connubio tra uomo e biciclo, una pedalata dopo l’altra. L’eroica l’ho conosciuta nell’agosto del 2010 tramite un servizio fotografico pubblicato dal settimanale Velvet. Non si capiva niente se non che c’erano delle bici e delle strade bianche. E mi sono iscritto, per capirci qualcosa, riesumando la mitica CERBAI di mio nonno, che comprò in un’autofficina in Via delle Ruote a Firenze che non ho mai capito come mai vendesse anche biciclette. Esemplare unico (credo), perciò mitico.
E di quella mia esperienza c'è anche un video su youtube: http://www.youtube.com/watch?v=b7lRxyTXPog”Tra gli stranieri il più perentorio è stato il 43enne inglese Ben Stott che viene da Kew, ad ovest di Londra: “Ho sentito parlare del L'Eroica nel 2009 quando un gruppo di amici ciclisti (soprannominato the Run Bacon) propose un viaggio di gruppo – ha raccontato Ben -. E' stato facile dire di sì. Tre dei ragazzi guidarono da Londra con 15 biciclette in un furgone. Poi alcuni di noi sono tornati ogni anno. Penso di aver pedalato su tutti i tipi di bicicletta, mai sul serio e soprattutto sempre per piacere. Il ciclismo mi dà la possibilità di uscire all'aria aperta, per spingere me stesso fisicamente e regalarmi così un pò di tempo lontano dai problemi della vita”.Appuntamento alla prossima “finestra” di iscrizioni solidali lunedì 6 agosto.
< Prec. | Succ. > |
---|