Camerino (Macerata) - Le nobile grazie di Camerino, antica città ducale, è il punto di partenza di un itinerario che muove in un paesaggio verde e riposante per raggiungere, toccando piccoli centri sui colli, il settore occidentale del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Importanti tappe di questo “viaggio” voluto da Sandro Santacchi che indossa idealmente le vesti di Gentile II Da Varano che riuscì ad estendere l’influenza della famiglia conquistando Tolentino, Gualdo Tadino e San Ginesio, sono i centri di Pievebovigliana, Fiordimonte, Fiastra, San Ginesio e la temibile salita di Sassotetto.
Mentre la città universitaria si prepara a spalancare le porte a dame e cavalieri, popolani e saltimbanchi che dal 15 al 27 Maggio daranno vita alla Corsa alla Spada e Palio, riportando la città ai fasti della corte varanesca attraverso un tuffo magico nel passato illustre e la rievocazione storica. Ma se i ciclisti avranno a disposizione i due percorsi di gara lungo i quali pedalare, che cosa posso trovare i familiari dei ciclisti che partecipano alla Gran Fondo Terre dei Varano? Case addossate alle antiche mura, vie strette e sinuose, lunghi isolati di forma irregolare interrotti da brevi e ripidi vicoli: il centro antico di Camerino è rimasto inalterato nel suo impianto medievale e presenta Corso Vittorio Emanuele, l’antico Arengo, cuore della vita cittadina sul quale si dispongono numerose dimore dell’antico patriziato locale. Piazza Cavour, fulcro della città, la bella piazza di impianto cinquecentesco è ornata dalla statua di Sisto V, opera in bronzo di Tiburzio Vergelli. Ne delimitano lo spazio il Palazzo Arcivescovile, il Palazzo Ducale e il Duomo, ricostruito da Andrea Vici, nel 1802 -32 in sostituzione dell’antica Cattedrale, distrutta dal terremoto del 1799. La chiesa custodisce un quattrocentesca statua della Madonna della Misericordia, scultura lignea di arte locale. Il Palazzo Ducale è oggi sede dell’Università e ospita la Biblioteca valentiniana, importante per il patrimonio librario e le bellezze di alcune sale. Il Convento di San Domenico e la Pinacoteca costituita da un’ampia e composita raccolta pittoresca e scultorea con opere che vanno dal XIII al XVIII secolo.
Il Teatro Filippo Marchetti costruito nel XIX secolo a sostituzione di quello in legno nel secolo precedente e riaperto nel 1990 dopo un accurato restauro protrattosi per venti anni. La Basilica di San Venanzio sorta fuori le mura cittadine, nella zona in cui secondo la tradizione era stato sepolto il santo martire Venanzio. Da piccolo edificio originario ad una più vasta chiesa romanica dalla quale, nel corso del sacco del 1259, fu trafugata la cassettina contenente i resti del santo. Trasferita per volontà di Re Manfredi a Bari, fu successivamente riportata a Camerino e posta in un’urna reliquario e conservate in una tomba in marmo visibile nella cripta della basilica.
La Chiesa di San Filippo che conserva la tela con l’Apparizione della Vergine a San Filippo Neri opera di Gian Battista Tiepolo, unico capolavoro del pittore veneziano presente nel centro Italia. Infine la Rocca Borgesca imponente esempio di architettura militare costruito nel 1503 per volere di Cesare Borgia, non a difesa della città, ma “a offesa” per tenere ciò in soggezione i cittadini dopo il massacro dei Da Varano e la conquista della città. Della struttura cinquecentesca a pianta trapezoidale si conservano due torrioni ed un grande mastio quadrangolare che, ai tempi di Papa Clemente VII Medici, custodì il tesoro di Loreto. Per quel che riguarda la gastronomia da segnalare i formaggi, salumi tradizionali (come il ciauscolo), lenticchie, miele, pane e pasta fatta a mano (tagliatelle, cappelletti e vincisgrassi).
“Un evento turistico-sportivo di primo piano - dice il vicesindaco e assessore al turismo Gianluca Pasqui - è la “Gara ciclistica amatoriale Granfondo Terre dei Varano (13 maggio) che riscuote, di anno in anno, crescente successo. Si tratta di una manifestazione importante a cui l’amministrazione tiene molto: la rassegna ha ormai una valenza internazionale; sono cresciute infatti le presenze dall’estero ed è sempre più di rilievo l’attenzione di giornalisti stranieri nei confronti dell’iniziativa”.
Il percorso della gara si snoda, per gran parte, all’interno del Parco dei Sibillini e la gara è un’occasione preziosa per scoprire una delle zone più belle dell’Appennino marchigiano attraverso strade sicure, immerse nel verde, tra splendidi borghi medievali e suggestive vestigia storiche. Un modo divertente per coinvolgere sportivi e famiglie, per divertirsi en plein air, per scoprire il territorio. “Bimbi in bici” è l’appuntamento di sabato 12 maggio (ore 17, partenza da piazza Cavour) riservato ai più piccoli .
“Un appuntamento da non perdere - dice l’assessore Pasqui - per il quale ringrazio di cuore l’organizzatore Sandro Santacchi presidente Avis Frecce Azzurre Camerino e quanti, con meritoria opera di volontariato, collaborano alla riuscita dell’iniziativa”.
Il percorso della Granfondo è accessibile a tutti, ricco di spunti tecnici e paesaggistici, in grado di dare ampia soddisfazione a chi vorrà fare la corsa, ma anche a chi si vorrà guardare intorno, immerso in scenari straordinari.
M.D.A.
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