Lun01132025

Aggiornamento:02:12:53

Back Strada Fondo Valli Esino e Musone: storia di un successo annunciato

Fondo Valli Esino e Musone: storia di un successo annunciato

Villa Musone (Ancona) – Un nastro d’asfalto che taglia in due la verdeggiante vallata che collega la città di Ancona al mare della Riviera del Conero, intorno a cui si è sviluppata la frazione di Villa Musone, delimitata dal Fiume Musone che nel marzo dello scorso anno fece temere il peggio esondando a causa delle pioggie torrenziali protrattesi per diversi giorni. Una realtà che lega la sua “notorietà” allo sport, calcio con la formazione del Villa Musone Calcio e il ciclismo grazie alle numerose manifestazioni a carattere nazionale che nelle ultime stagioni hanno usufruito della cornice naturale di questa realtà e al negozio di biciclette “Zeppa Bike” di Flavio Montecchiari.

Sono le diciannove del sabato sera che precede lo svolgimento della Fondo Valli dell’Esino e Musone, una giornata primaverile riscaldata da un tiepido sole che ha visto oltre ottocento ciclisti recarsi in questa amena località, che sorge all’ombra del Santuario della Santa Casa di Loreto, per ritirare il numero dorsale e pacco gara. All’esterno della tensostruttura che rappresenta la location della manifestazione, un’impenetrabile velo bianco di nebbia nasconde il paesaggio che ci circonda e la mente va a ricercare i versi di Giosuè Carducci  che aprono il componimento intitolato San Martino: “la nebbia a gl’irti colli piovigginando sale, e sotto il maestrale urla e biancheggia il mar”. Un sogno ad occhi aperti che si materializza osservando quel santuario posato all’apice di della collina e della città di Loreto che realizza il tipico caso in cui un santuario genera un centro urbano definendone le caratteristiche e funzioni.

Nonostante la fitta coltre di nebbia che si estende sino al fermano, il Santuario della Santa Casa è ben visibile e illuminato, un’immagine suggestiva che colpisce l’osservatore, pur non avendo nulla di mistico. La Fondo Valli dell’Esino e Musone, prima prova del circuito Marche Marathon che quest’anno ha fatto registrare ben 400 abbonamenti, centoventi tagliandi in più rispetto alla scorsa stagione, affonda le sue radici nella storia e tradizione sportiva del comprensorio dorico. Le prime edizioni si disputarono come Fondo Valli dell’Esino, mentre dallo scorso anno la location della prova d’apertura del circuito udacino è stata spostata a Villa Musone, alla denominazione è stata aggiunta la Valle del Musone e l’organizzazione tecnica è curata dalla Cycling Team Ragamon con in testa il duo Giordano Battistoni e Flavio Montecchiari a cui si aggiunge Roberto Brega. Una manifestazione giovane, frizzante, che riesce a catalizzare l’attenzione degli appassionati delle due ruote amatoriali, come la bellezza di Barbara Pedrotti speaker della manifestazione per il secondo anno consecutivo che informa il numeroso pubblico presente ai lati del vialone d’arrivo e gli ascoltatori di Radio Arancia. Alle prime ore dell’alba c’è già fermento nella piccola realtà paesaggistica di Villa Musone, gli organizzatori predispongono la partenza alla francese riservata al nugolo di cicloturisti presenti, mentre Aviero Casalboni, responsabile dell’attività di Fondo Udace, dispensa utili consigli.

Il movimento amatoriale marchigiano predilige l’attività agonistica, ciclisti che gareggiano ogni fine settimana lungo le strade della propria regione, società che presentano strutture ed organici da far invidia a formazioni professionistiche minori, in questo contesto l’attività cicloturistica, pur faticando,riesce conquistare i suoi spazi. Ed ecco allora che la pesarese Fondo Strarossini terza prova del Marche Marathon si trasforma in manifestazione cicloturistica e nasce una challenge denominata Strada & Sapori Marchigiani trasversale ai vari enti della consulta ed FCI che nel proprio calendario annovera soltanto manifestazioni cicloturistiche. Il tempo scorre inesorabilmente e già un’ora prima del via, la bandiera tricolore che sostituisce quella a scacchi verrà abbassata alle ore 9, le tre griglie iniziano a popolarsi. Sorrisi, scherzi, battute, ma c’è anche chi attende il via battendo nervosamente le dita sul manubrio o isolandosi “tra i ciclisti”.

Anche il sole decide di esser protagonista di questo evento e scalda i 732 che danno vita ad un lungo serpentone multicolore pronto a scattare. Sale l’adrenalina e il sorriso si spegne durante il minuto di raccoglimento voluto dal comitato organizzatore per ricordare il ciclista Giuliano Scipioni “Tempesta” scomparso qualche giorno prima della data di svolgimento della manifestazione a seguito di un terribile incidente stradale. A guidare il gruppo, il ventottenne  professionista Luca Ascani  della Farnese Vini Selle Italia, che vive a Loreto, e alcuni portacolori della formazione dorica Team Nippo. “Veder sfilare per alcuni minuti i 732 ciclisti partecipanti è stato emozionante – afferma Giordano Battistoni – anche io sono un ciclista e so bene cosa prova il ciclista nei momenti che precedono il via. Io ho la fortuna di vivere questa esperienza anche da organizzatore e posso dire che è questo uno dei momenti che ti ripagano delle ore trascorse a mettere a punto la macchina organizzativa, a volte sottratte alla famiglia.

Ma se da una parte il successo organizzativo è assicurato dal cospicuo numero di ciclisti, la tensione sale alle stelle in attesa dell’epilogo delle due prove”. Per molti dei partecipanti la Fondo Valli dell’Esino e Musone rappresenta  l’esordio nell’attività fondistica si pedala di buon ritmo sin dai primi chilometri che portano i ciclisti ad ammirare la Riviera del Conero, ritrovare la confidenza con la pedalata fluida dei giorni migliori per molti è ancora un’impresa, visti anche gli oltre venti giorni di stop imposti dalle proibitive condizioni atmosferiche. In testa al gruppo si susseguono allunghi nel tentativo di riuscire a formare un drappello di fuggitivi pronto a dividersi le fatiche di una lunga fuga, ma il controllo è spietato e gli intrepidi appassionati si guadagnano soltanto qualche metro di gloria personale. Dopo venti chilometri la prima asperità della giornata, si sale verso Osimo, spiritoso il nomignolo che si portano dietro gli abitanti: i “senza testa”, che riecheggia le statue acefale collocate nel Palazzo Comunale, mentre nel gruppo ben salda è la testa al corpo dei ciclisti. Il primo ad allungare è Simone Calandrini (Pedale Fermano Amatori Gi.Vi), poi Claudio Piersimoni (Cicli Copparo Sintesi) e Giampaolo Busbani (Mobili Rimini Bici Shop) che riescono a raggiungere l’apice dell’ascesa prima di arrendersi. Il gruppo procede compatto sino a Santa Maria Nuova, dove allungan o in quattro Leonardo Topa (Mobili Rimini Bici Shop), Luca Curti (Petritoli Bike), Matteo Alvisi (Alvisi Bike) e Piero Zizzi (Melania Omm). Quest’ultimo alla divisione dei due percorsi opta per il “lungo”, 130 chilometri, mentre il terzetto decide di dar vita alla prova di Medio Fondo (80 chilometri).

I tre trovano ben presto l’accordo, ma non riescono a conquistare un vantaggio tale da assicurargli il successo finale. Lungo la salita di Filottrano, località che ha dato i natali a Michele Scarponi, ultimo vincitore del Giro d’Italia, inizia il forcing del drappello di inseguitori costituito da Emanuele Alessiani (Petritoli Bike), Fabio Virgili e Giampaolo Busbani (Mobili Rimini Bici Shop), Andrea Ceccarossi (Val di Foro Cycling Team) e Davide Schiaratura (Superteam). Nel finale gli inseguitori riescono a “chiudere” sui battistrada e in vista del traguardo è sufficiente uno sguardo tra i due portacolori della Petritoli Bike per mettere in atto il gioco di squadra. Emanuele Alessiani si porta in testa e tiene alto il ritmo sino all’inizio del vialone d’arrivo, all’inizio del quale Luca Curti si alza sui pedali e lancia le sue potenti leve che gli permettono di imporsi nettamente su Davide Schiaratura e Giampaolo Busbani. “Devo ringraziare il mio compagno di squadra Alessiani che nel finale ha lavorato per tenere alto il ritmo così da evitare allunghi e portarmi in volata. Dedico questo successo – afferma Curti – ai nostri sostenitori e dirigenti che si sacrificano ogni stagione per permetterci di gareggiare”.

Nella prova regina della manifestazione, la lunga salita che conduce all’abitato di Cupramontana vede dieci ciclisti al comando: Zizzi e Miniello (Melania OMM), Tiburzi (Polizia), D’Andrea (N. Limits Studio Moda), Marchetti, Dazzani e Piersimoni (Cicli Copparo Sintesi), Calabrese (Fajarama Lanotte Bike), Pascale (Cercaziende.it) e Tini (Surfing). Ma il gruppo reagisce prontamente e a Castelbellino dieci inseguitori si portano sui battistrada. In vista del GPM di Staffolo, Dmitry Nikandrov (Val di Foro) forza i tempi e transita per primo sul traguardo intermedio, sul battistrada si portano in seguito Euprepio Calò (Fajarama Lanotte Bike), Dainius Kairelis e Fabrizio Lucciola (Cercaziende.it), Hubert Krys e William Dazzani (Cicli Copparo Sintesi ) e Michele Miglionico (Pedale Fermano). Una scivolata conseguente ad un incidente meccanico costringe al ritiro lo sfortunato Kairelis e i battistrada continuano la loro azione sino al traguardo di Villa Musone, anche se il gruppo degli inseguitori riuscirà ad arrivare a pochi secondi dai leader.

Lanciata la volata finale, William Dazzani finisce pesantemente a terra e mette fuorigioco Alessandro D’Andrea. Calò è costretto a rallentare, ma si lancia prontamente sulla ruota di Dmitry Nikandrov. Il ciclista di Matera “esce”alla sinistra del russo e lo precede di pochi centimetri sul traguardo, regalando a Matteo Lanotte il secondo successo consecutivo dopo la vittoria nella Fondo Molisana a Termoli, ottenuta sette giorni prima. “E’stata una vittoria molto sofferta – sentenzia Calò – sia per il valore degli avversari in gara che per la salita. Io comunque stò attraversando un ottimo momento di forma e sono riuscito ad aver ragione in volata di Nikandrov, anche se ho dovuto frenare e ripartire a causa della caduta di William Dazzani”. Hubert Krys (Cicli Copparo Sintesi) terzo al traguardo ringrazia la sua squadra: “Nel finale mi sono messo a disposizione di Dazzani per lanciargli la volata, ma ai duecentocinquanta metri e caduto e io ho continuato il forcing chiudendo terzo. Ringrazio la squadra è stata anche oggi formidabile e speriamo di regalare presto il primo successo ai nostri sostenitori”

Per quel che riguarda le prove rosa, nella Medio Fondo si impone la ciclistica locale Emanuela Sampaolesi (Sauro Simoncini), mentre nella Fondo successo in volata di Maria Cristina Prati su Sandra Marconi. Complimenti per il comitato organizzatore formulati da Mauro Mondaini e Matteo Lanotte, i dirigenti della Cycling Team Ragamon possono festeggiare al successo organizzativo, non dimenticando le due note trascritte sul blocco delle “situazioni” da riesaminare.