Loreto (An) - La 7^ edizione della Granfondo Valli dell’Esino e del Musone, prova d’apertura del Marche Marathon 2012, che sarà organizzata domenica 4 marzo dal Ragamon Cycling Team - Zeppa Bike, non sarà solo un grande evento sportivo, ma anche un’importante occasione per scoprire un territorio ricco di bellezze. Due i percorsi che i partecipanti dovranno affrontare a partire dalle 9 (il lungo di 130 chilometri e il corto di 80 chilometri). Per chi ama pedalare “senza fretta” è prevista anche la “partenza alla francese” dalle 8 alle 8,45.
Sin dal loro arrivo i partecipanti si immergeranno in un clima carico di tradizione e misticismo, dato che operazioni preliminari, arrivo e partenza si terranno a Villa Musone, frazione di Loreto, famosa per la basilica che ospita la celebre reliquia della Santa Casa, dove, secondo la tradizione, la Vergine Maria nacque, visse e ricevette l’annuncio della nascita di Gesù.
La leggenda vuole che, in più tappe, la Casa fosse portata in volo da Nazaret a Loreto dagli angeli nel XIII secolo per salvarla dalla conquista dei Musulmani. Per questo la Madonna di Loreto è patrona degli aviatori. Loreto offre anche molte altre bellezze da vedere. Anzitutto la Piazza della Madonna, poi il Palazzo Apostolico, il Palazzo del Comune, l’acquedotto degli Archi e la cinta muraria eretta come difesa dalle incursioni turche. Il Bastione Sangallo conserva le antiche casematte da cui si difendeva la città e una piazza d’armi. E poi ci sono la Piazza e la Fontana dei Galli e il cimitero militare polacco.
Dopo essere partiti da Villa Musone, i partecipanti pedaleranno fino a Marcelli e Numana, che sorge alle pendici meridionali del Conero e offre bellezze come l’Antiquarium statale, dove sono esposti i corredi delle tombe picene e romane, il Santuario del Crocifisso e il Palazzo dei Vescovi. Ci si dirigerà quindi a Sirolo, che prende il nome dal condottiero Sirio, a cui intorno al 540 l’imperatore Giustiniano I donò il territorio di Sirolo dopo la sconfitta dei Goti. Sarà poi toccata Osimo, che offre ai visitatori il Duomo di San Leopardo, splendido esempio di architettura romanico-gotica.
Ci sono poi la duecentesca Basilica di San Giuseppe da Copertino, che custodisce le spoglie del santo patrono e diverse opere d’arte imperdibili come lo stupendo affresco della Madonna con il Bambino tra San Domenico e San Pietro martire, realizzato nel ‘400 da Pietro di Domenico da Montepulciano. Ci sono poi la barocca chiesa di San Filippo, il neo-gotico santuario della Beata Vergine Addolorata di Campocavallo, Porta San Giacomo, Porta Musone, Porta Vaccaro, il Palazzo Comunale, Palazzo Campana, che ospita il Museo Civico, Palazzo Gallo, diverse ville d'epoca sparse nel territorio, il teatro la Nuova Fenice e la Fonte Magna, il cui nome è attribuito al passaggio di Pompeo Magno ad Osimo durante la guerra civile contro Cesare, anche se in realtà il nome deriva dal fatto di essere una delle più importanti fonti idriche della città. E non va dimenticato il sottosuolo cittadino, percorso da una fitta rete di gallerie, cunicoli e ambienti sotterranei scavati a più livelli. Molteplici le rappresentazioni che si trovano all'interno: dai bassorilievi di carattere religioso ai simboli legati alla presenza dei Templari.
A questo punto, dopo il secondo tratto di sali e scendi e dopo aver toccato San Paterniano, San Vincenzo, Rustico e Santa Maria Nuova, i corridori giungeranno al chilometro 46, dove avverrà la divisione tra i due percorsi. Tra le tante località che saranno toccate successivamente c’è Filottrano, dove si potranno ammirare le mura del castello e gli stretti vicoli, le chiese di San Cristoforo, San Francesco Santa Maria Assunta, San Michele Arcangelo, Santa Maria degli Angeli, Santa Maria di Tornazzano e Santa Maria di Storaco, palazzi nobili e dimore storiche. Da non perdere la piccola scalinata detta la "Porticella", che arriva fino alla chiesa di Santa Maria degli Angeli. La villa Centofinestre presenta invece il giardino di verzura tra i più grandi delle Marche. Ci sono poi il museo dedicato all’esploratore Costantino Beltrami, l’esposizione permanente di statuine del Natale presso la chiesa di Santa Maria degli Angeli, il Teatro Torquis e il museo della battaglia.
I granfondisti toccheranno Borgo Minonna, alle porte di Jesi, che secondo la leggenda fu fondata da Esio, re dei Pelasgi, giunto dalla Grecia nel 768 a.C. Da vedere la cinta fortificata, che è tra le meglio conservate della regione, il Palazzo della Signoria, uno dei più imponenti palazzi pubblici delle Marche, Palazzo Balleani, Piazza Federico II, Palazzo Ripanti, Palazzo Ricci, Palazzo Colocci, Palazzo Honorati-Carotti, il Teatro Pergolesi, Palazzo Pianetti "in Terravecchia", l’arco clementino, il duomo, il Convento di San Floriano, le chiese di San Marco, di San Giovanni Battista, di San Nicolò, di Santa Maria delle Grazie, di San Pietro, di Santa Maria del Piano, l’ex orfanotrofio femminile, la chiesa "Mereghi”, la cappella di San Bernardo e i resti della chiesa di San Savino.
I corridori salirà ora lungo un’ascesa di 25 chilometri verso Ponte Pio, Pianello Vallesina, Castelbellino, Maiolati Spontini e Cupramontana (ristoro). Giunti al bivio Apiro/Staffolo, dove a quota 450 metri sarà posto il gpm, i partecipanti si getteranno in una discesa di 15 chilometri, toccando Staffolo, Coste di Staffolo, Bacchero, San Vittore di Cingoli, Castelrosino e Ponte Musone, dove avverrà il ricongiungimento dei due percorsi. Questo appena concluso è il tratto della Valle dell’Esino, che si affronta percorrendo la Strada provinciale dei Castelli, così chiamata in quanto percorre una zona ricca di castelli e vigneti, da cui viene prodotto il famoso vino DOC. E’ uno tra i territori più belli dal punto di vista paesaggistico e più importanti dal punto di vista enologico. A metà strada tra il mare Adriatico e gli Appennini, presenta un susseguirsi di borghi medioevali e rinascimentali, legati tra loro da colline ricoperte da vigneti. Non si tratta di grandi abitazioni fortificate che appartenevano ad una sola famiglia, ma di paesi circondati da alte mura, al cui interno si rifugiavano gli abitanti e i contadini delle campagne durante le incursioni dei pirati. I Castelli di Jesi sono 14 e si pongono a ferro di cavallo sulle colline attorno alla vallata di Jesi. Per la maggior parte hanno conservato immutato l'aspetto.
Gli atleti saliranno ora per Filottrano, per poi scendere a Montoro. A fine discesa toccheranno Padiglione di Osimo, Campocavallo di Osimo e poi giungeranno a Villa Musone.
Andrea Passeri e Mirko D'Amato (c.s.)
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