Racconigi (Cn) – Brrrr…che freddo questa mattina! L’autunno mostra le sue credenziali e si presenta con una domenica soleggiata, ma dall’aria veramente autunnale cui non eravamo più abituati. Una settimana fa i corridori erano vestiti con pantaloncini e maglietta, oggi, prima mattinata veramente fredda, con calzamaglia e giubbotto. E’ il clima giusto per correre, ma anche per convincerci ad iniziare la pausa invernale e recuperare le energie fisiche e mentali che ci serviranno nel 2012 per farci trovare in splendida forma.
La stagione delle corse su strada della provincia di Cuneo si chiude qui a Racconigi, dove si disputa appunto la 3ª ed ultima prova del Trittico di Chiusura. 132 sono i concorrenti presenti che correranno divisi per fasce d’età nel classico circuito Racconigi, Cavallerleone, bivio Ruffia, Murello, Racconigi, da fare quattro volte, per un totale di 70 km.
Partono prima i 73 più giovani, con età fino a 47 anni. L’andatura è subito veloce e, a metà del primo giro, si avvantaggiano in tredici: Muzio, Agù, Magnaldi, Cavallo, Palenzona, Daghero, Faraone, Viviano, Gaido, Riva, Testai, Moschini e Barra. I battistrada procedono in doppia fila e, al primo passaggio da Racconigi, il loro vantaggio sul gruppo, tirato da Davide Carlini, Elli, Gentile e Curreli, è di 20”. L’andatura dei fuggitivi è costante sui 45 km orari mentre, alle loro spalle, si procede a scatti. Inevitabilmente il vantaggio sale e, alla tornata successiva, i fuggitivi viaggiano con 45” di vantaggio sul plotone inseguitore, guidato da Borromeo, Elli, Gentile e Luca Carlini. Al suono della campana, che annuncia l’ultimo giro, il vantaggio scende sotto i 30”. A tirare il gruppo ora sono, Danilo Lovera, Peluffo, Aynaudi e Gallo. Il ricongiungimento sembra imminente, anche perché davanti si rompe l’armonia e si incomincia a scattare.
Prova Cavallo a mettere distanza tra sè ed i compagni di fuga, ma viene ripreso. Ci prova, tre volte consecutive negli ultimi 5 chilometri, Mattia Magnaldi, ma anche per lui non c’è niente da fare. Il gruppone è sempre più vicino. Ai meno tre, parte ancora Cavallo e stavolta è quella buona. Dietro, non si organizzano e il vantaggio sale subito. Peggio che mai per il plotone, dove ognuno è impegnato a cercare la posizione per disputare la volata senza favorire i diretti avversari. Il veterano Cavallo si presenta tutto solo in dirittura d’arrivo. A 50 metri da lui, dopo che il cadetto Magnaldi ha lanciato la volata, si lotta per la seconda posizione, che arride a Testai, superando il senior Moschini, lo stesso Magnaldi, Faraone, Riva, Gaido, Barra, Daghero, Agù, Viviano, Palenzona e Muzio. Notare che nei primi tredici ci sono ben 7 veterani. A soli 13”, Marzano vince la volata del gruppo, superando Bertolino, Conte, Perucca, Peluffo, Enrieu e Lenza. Media finale, 44,203 km/h.
Poco dopo tocca ai 59 over 48 anni. Al primo passaggio da Racconigi cogliamo l’attimo in cui Lodigiani e Zefilippo provano ad evadere, ma l’esito del loro tentativo è poco fortunato perché nel giro di qualche centinaio di metri sono ripresi, prima da una decina di corridori e poi da tutto il gruppo, alla cui testa ci sono Giatti, Panepinto, Bertolotto, Dell’Atti, Trombetta e Ottria. Stessa situazione al secondo passaggio, quando a transitare con 100 metri sul gruppo, sono Gaule, Borgarelli e Giolitti, ma gli inseguitori, guidati da Grappeja, Panepinto, Adriano Bungaro, Lanfranco e Emilio Sattin, si fanno presto sotto. Ed, infatti, al suono della campana il plotone transita compatto con, in testa Firpo, Marletta, Pavan, Dapas, Giatti e Piacenza. Quest’ultimo, con Grappeja e Borgarelli, è stato tra i più attivi di tutta la gara, ma i loro tentativi d’evasione sono sempre finiti nella pancia del gruppo, anche grazie alle tirate compatte delle compagini Dream Team e Valetti. Ai meno tre scatta Dapas, ma la sua forma non è quella dei giorni migliori, che gli ha permesso di vincere tante corse negli anni novanta.
Ciononostante Dapas tiene. Si entra nell’ultimo chilometro e i due squadroni appena menzionati si organizzano in testa al plotone, per fare la volata. Ai seicento metri quando lo sprint non è ancora partito, dalla sinistra del gruppo schizza fuori il gentleman Marco Borgarelli che supera Dapas e annulla tutte le strategie quasi pronte. Borgarelli vince braccia al cielo mentre, a soli trenta metri da lui, il supergentleman Marletta, mette nel sacco tutti gli altri velocisti, conquistando la piazza d’onore. Il terzo posto è per Gaule, seguito da Alparone, Gomba, Zefilippo, Salvatico, Giolitti, Longo, Moracchiato, Dana, Crosa (2° sgA), Gioppo, 1° sgB, davanti a Ghiotti, Porporato, Lenza, Veglia e Pietrocola. Dei primi due sgA abbiamo già detto, gli altri, nell’ordine, sono Lorenzoni, Bellone, Becchis, Schiavo, Morra, Trombetta, Cillerai, Valle, Lanfranco, Sattin, Peruzzo, Alberici e Carrabba. Nel gruppo anche l’unica donna, Roberta Pilotto. Media della corsa, 40,770 km/h.
Al Bar Mario, nell’attesa della premiazione, adesso vanno le bevande calde, per stemperare il freddo accumulato durante la corsa poi, la Presidente Provinciale, signora Maela Milesi, dà inizio alla premiazione. Ci sono borse per tutti i classificati, come da tabella, ma anche i fiori per Roberta Pilotto e per i due vincitori di giornata, Cavallo e Borgarelli.
I premi più ricchi, prosciutti crudi, speck e grossi salami, li ricevono i primi tre di ogni categoria classificati nel Trittico di Chiusura. Si tratta di Alessandro Gagliardini, Barra e Luca Carlini nei cadetti, Simone Marzano e Marco Bertolino negli junior, Alberto Conte, Lenza e Faraone nei senior, Alberto Peluffo, Riva e Viviano nei veterani, Franco Gaule, Giolitti e Gomba nei gentleman, Ferdinando Marletta, Bellone e Valle negli sgA, Vittorio Gioppo, Ghiotti e Lenza negli sgB e Roberta Pilotto, tra le donne. Siamo alla chiusura della stagione, ma l’allegria è quella di sempre, quella che ci auguriamo ci accompagni anche nell’invernale stagione di Ciclocross 2011-2012.
Chi vuole, può vedere le foto della manifestazione, cliccando sul seguente collegamento web:
https://picasaweb.google.com/110336262776895138773/Racconigi16Ottobre2011#
Fonte: Valerio Zuliani
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