Riceviamo e pubblichiamo la lettera di dimissioni del vice presidente vicario dell’Udace, Nicola Biagio Saccoccio. Nella lettera il dirigente udacino, nonché vice presidente dello Csain, spiega le ragioni che lo hanno portato a questo gesto dopo 22 anni di attività in seno all’Unione. Intanto dal 21 al 23 ottobre l’Udace è chiamata a decidere sul suo futuro, dopo la disdetta dell’accordo con Csain. Al fine di una migliori comprensione della scelta che Udace è chiamata a fare per il futuro, va ricordato che l’ Unione Degli Amatori Ciclismo Europeo non è un ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni e dunque per far riconoscere alle sue Asd e associati i requisiti formali e fiscali ha bisogno del sostegno di una realtà riconosciuta dal massimo ente sportivo nazionale
Il testo della lettera
Gentili amici, gentili presidenti
Considerate le incongruenze nella gestione dell’Udace e gli incerti indirizzi che si stanno dando a seguito della delibera adottata dal “consiglio nazionale” peraltro senza che preventivamente siano state interpellate tutte le strutture dell’Unione (le quali dovrebbero poter decidere sul loro futuro) ritengo non vi siamo più i requisiti per il prosieguo del mio rapporto associativo.
Pertanto con rammarico ma onesta determinazione, vi comunico che rimetto il mio mandato istituzionale. Ciò nonostante, relativamente a ciò che attiene a Csain, quale Ente di Promozione Sportiva garante dell’ordinamento sportivo delle Asd e degli associati, nonché sui loro requisiti formali, fiscali e a garanzia delle deliberazioni della Consulta Nazionale Ciclismo, adempirò agli atti previsti sino alla conclusione dell’anno sportivo.
Ultimamente leggiamo delle notizie sulle quali non intendo soffermarmi, ma tengo a precisare di aver condiviso sino a giugno corrente anno ogni atto con la Presidenza dell’Unione, compreso tutto ciò che è stato il mio percorso in Csain. Quind ritengo sia giusto che vi metta a conoscenza dell’oggetto del contrasto, rapportato all’imprescindibile aggiornamento di convenzione concordata tra Csain e Udace – tutt’ora non formalizzata da Udace – (documento che era Vostro diritto conoscere sin dalle origini) e tramite la quale le Asd e i tesserati fruendo per l’anno in corso, delle garanzie dei requisiti formali e fiscali previsti dall’ordinamento sportivo nazionale. Così garantendo a Udace autonomia sportiva, organica, statutaria, regolamentare. Ognuno può trarne le proprie conclusioni, anche a fronte del riscontro dei concreti fatti intercorsi in questi ultimi venti mesi, con l’adesione in Consulta Nazionale prima e l’aggiornamento convenzionale dopo: azioni che hanno dato modo ad Udace di essere serenamente e compiutamente, integrata nel mondo del ciclismo.
Avrei preferito rappresentarVi a voce tutto ciò in occasione della ormai prossima Conferenza, ma dato che le vigenti regole (che non condivido, ma rispetto) non prevedono diritto di replica ciò non mi sarebbe stato possibile. E, dato che non mi appartengono le alzate di voce, con animo e coscienza serena, preferisco uscire di scena in punta di piedi, conservando integro tutto ciò che è stato il mio trascorso, rigettando ogni addebito. Chi ha vissuto la storia dell’Unione conosce bene situazioni pregresse che, ora con me si ripetono, azzerando anche (purtroppo per l’Unione che porto nel cuore) il vissuto degli ultimi trenta anni.
Ringrazio tutti per la fiducia, che ho cercato di ricambiare con sano impegno, responsabilità ed equilibrio, contribuendo nel mio piccolo alla vita di questa grande famiglia, adoperandomi con tutte le forze per la sua chiara collocazione agli imprescindibili requisiti previsti dall’ordinamento sportivo nazionale a tutela degli affiliati e di tutta l’Udace
Conscio di aver fatto tutto ciò che era nelle mie possibilità per questo solidale rapporto, resto a Vostra totale disposizione, ringraziando per la Vostra ricambiata amicizia e per quanto mi avete arricchito in questi 22 anni.
Auguro a voi tutti e all’intera Udace un roseo futuro
Biagio Nicola Saccoccio
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