Un Campione del ciclismo con la C maiuscola è sicuramente Felice Gimondi .La sua entrata in scena fu eccezionale con la vittoria al Tour de France del 1965, al debutto, dopo essersi imposto al Tour de l’Avenir fra i dilettanti.
Passista, scalatore, cronomen, velocista … un atleta completo capace di vincere corse di ogni genere e tipo. Vincitore a cronometro del Gran Premio delle Nazioni nel 1967-68, Gran Premio di Lugano 1967-72. Vincitore del Campionato del Mondo in volata nel 1973. vincitore di classiche come la Parigi- Roubaix 1966, Parigi – Bruxelles e Lombardia 1966 e 1973, Milano San Remo del 1974. Vincitore di corse a tappe quali Tour de France 1965, Giro d’Italia 1967, 1969, 1976 e della Vuelta nel 1968.
La bicicletta che mostriamo in questo mese è la Chiorda del 1969, appartenuta al gruppo sportivo Salvarani in cui ha militato Gimondi. Con questa bicicletta oltre ad aver vinto il Giro d’Italia Gimondi corse il Tour de France del 1969 a cui si riferisce la foto, che lo ritrae in compagnia di campioni quali Eddy Merckx e Raymond Poulidor.
La bici mostra il gruppo completo nuovo record . Da sottolineare che Campagnolo introdusse il cambio nuovo record nel 1967 interamente in alluminio con viteria in acciaio per funzionare con ruote libere da 6 corone.Questo cambio era associato ad altre novità importanti, quali:
la guarnitura centrale aveva un giro viti ridotto a 144 mm con la possibilità di montare moltipliche fin a 41 denti nel rapporto più piccolo. Si passo cosi da moltipliche 46/49 denti o 47/50 denti presenti negli anni precedenti a rapporti più agili per meglio affrontare le nuove salite inserite nei grandi giri a tappe. L’utilizzo del 41 denti viene resa possibile con la aumentata efficienza del tendicatena del cambio. Anche la fascetta passacavi montata sopra il movimento centrale viene introdotta in questo anno.
I freni Campagnolo record furono introdotti nel 1969 con le relative leve freni. Questi, rispetto ai freni UNIVERSAL 68 adottati dai grandi campioni fino ad allora, disponevano del registro sul cavo di comando, dello sblocco rapido e dell’invito per la ruota sui tacchetti. Il gruppo CAMPAGNOLO RECORD si può dire cosi veramente completo dal 1969.
Particolarità della bici presentata è la mancanza della scritta Campagnolo sul corpo freno che dimostra la fedeltà della bici e l’origine dei freni quali prototipi del 1968-69 di Campagnolo, probabilmente dati in dotazione esclusiva al Gruppo Sportivo Salvarani capitanato da Felice Gimondi per testarli prima dell’immissione sul mercato.
Caratteristica di questi freni era la loro perfetta modularità ed una ottima efficienza allo sforzo prolungato nelle grandi discese dei giri. Dal 1969 in poi il freno Campagnolo Record è stato preferito da tutti i grandi campioni, fino ad evolversi nel freno Campagnolo Delta del 1985 del gruppo C Record, il quale segna il limite accettato per la classificazione della bici d’epoca.
a cura di ADRIANO VISPI e del Dr. DARIO CORSI
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