A Morro D’Oro, Teramo, in una torrida domenica di Agosto, un appuntamento che ha visto la partecipazione di tutti di circa 250 corridori provenienti da tutta Italia e da altre nazioni. Splendida affermazione degli atleti del Team Calcagni - Cavaliere, formazione ciclistica di Guagnano (Le) che annovera tra le sue fila anche numerosi (i più rappresentativi) ciclisti campani, fra cui il neo campione italiano F.C.I. Paolo Di Leonardo, il già campione del mondo Antonio Marotti ed uno dei più forti gran fondisti italiani: Carmine Galletta che non ha preso il via al campionato per un grave incidente in allenamento (ben 35 punti di sutura e frattura alla mano destra).
Al cospetto di un folto e competente pubblico, assiepato lungo i tratti più spettacolari dell’impegnativo percorso di gara, ultimo chilometro con pendenze del 15%, il primo a tagliare il traguardo è stato Carlo Calcagni (Team Calcagni - Cavaliere) che sebbene gareggiasse nella categoria diversamente abili è stato il vincitore assoluto della 2^ fascia; a seguire 2° Nino Giustizia (Section Hennuyere - Belgio), 3° Alfonso Capone (Amici della Bici), 4° Giovanni Alfano (Bike Nughes), 5° Franco Porrea (Corropoli). Mentre nella prima fascia il primo assoluto è stato Paolo di Leonardo (Team Calcagni - Cavaliere), a seguire sono giunti appaiati gli altri due compagni di squadra Antonio Marotti (Team Calcagni - Cavaliere) e Francesco Fiorenza (Team Calcagni - Cavaliere) rispettivamente 2° e 3° della generale, 4° Wladimiro D’Ascenzo (Melania Omm Ares Modì), 5° Salvatore Solina (Team Calcagni Cavaliere).
Il sodalizio leccese, che con tale ordine d’arrivo ha coronato al meglio un’impeccabile prestazione dell’intera squadra, ha sempre tenuto in pugno la gara sin dai primi chilometri, posizionando i propri rappresentanti in ogni tentativo di fuga. Nessun risultato hanno sortito le numerose iniziative degli altri concorrenti perché “tutti” i compagni di squadra, magistralmente diretti dal TeamLeader Carlo Calcagni si inseriscono in ogni tentativo di contrattacco.
Nelle dichiarazioni di fine gara, Carlo non lesina congratulazioni per la propria squadra al 36° successo stagionale, squadra anche quest’anno ottimamente ed opportunamente allestita dalla famiglia Calcagni e da Clemente Cavaliere, pure con l’inserimento di numerosi giovani tra i quali si sono distinti Marco Antonazzo e Luigi Franco rispettivamente 5° e 7° di categoria.
Carlo Calcagni, dal canto suo non ha potuto negare la propria soddisfazione, non solo per la prestazione personale, ma soprattutto per il risultato di squadra che, ancora una volta, ha dimostrato maturità e spirito di gruppo con un affiatamento fra i singoli componenti che oramai va ben oltre la considerazione della comune appartenenza per concretizzarsi anche in certo affiatamento e sincera amicizia, giusto come voluto la Team Leader che nelle missions del proprio gruppo sportivo ha messo sempre al primo posto la creazione di un gruppo, sì vincente, ma soprattutto piacevolmente e convintamene coinvolto nella condivisione di ideali comuni anche extrasportivi.
Carlo Calcagni, che nella solidarietà sportiva trae importanti energie per la sua lotta con la grave malattia, dal canto suo non nasconde la propria speranza di essere convocato nella rappresentativa Nazionale che parteciperà alle prossime paraolimpiadi in programma a Londra nel 2012, ironia della sorte proprio nella città Inglese dove periodicamente si ricovera per le cure del caso!
Da il Fatto Quotidiano
Il corpo del maggiore Carlo Calcagni è una discarica tossica: tungsteno, arsenico, piombo, mercurio, ferro, acciaio, alluminio, zinco, rame, carbonio. Nessuno glielo aveva detto, quando è andato in Bosnia nel 1996, che l’uranio impoverito un giorno lo avrebbe obbligato a farsi quattro punture solo per riuscire ad alzarsi la mattina. Ma quello che non gli avevano detto, soprattutto, è che per lo Stato sarebbe diventato un fantasma. Da quando ha scoperto di essere malato, nel 2002, per curarsi non ha avuto un euro. Carlo ha 42 anni e un’invalidità del 100%. Lo hanno riconosciuto la Commissione militare e il Ministero della difesa nel 2007. Causa di servizio, si chiama.
Che vuol dire che Carlo si è ammalato a causa dell’uranio impoverito. I suoi referti medici segnano il passo di una via crucis: Linfo-mielodisplasia, encefalopatia tossica, e una sfilza di nomi dell’orrore. Le cure in Italia però non ci sono, e ogni tre mesi bisogna volare a Londra. Carlo si è già ricoverato due volte. La prima, a febbraio, la seconda mercoledì scorso. “Ho speso 50 mila euro, me ne servono altri 30 per questo secondo ricovero, ma non ho un centesimo in tasca”. Ha provato in tutti i modi a ottenere i rimborsi dallo Stato, che dovrebbe anticiparli. Ma non è arrivato niente. E così si stanno mobilitando per lui gli amici.
Il 10 maggio Carlo Calcagni manda una lettera al vetriolo al ministro La Russa, per raccontargli la sua storia e “ il terribile velo di silenzio che circonda gli “Uomini” come me”. Uomini: “che hanno inconsapevolmente sacrificato la loro vita al servizio di uno Stato che oggi è assente, che ci esclude. Morti e malati che butta via come fossimo inutili stracci”. Chiude chiedendo “rispetto e aiuto”. Carlo non ha avuto nessuna risposta dal Ministero. Per loro è morto. E non è una battuta: secondo la graduatoria delle vittime del dovere, il maggiore Calcagni risulta deceduto il 30 ottobre 2007. Abbiamo provato a chiedere risposte al Ministero, ma inutilmente. Eppure per lui “lo Stato è sempre mio padre, non gli farei mai causa”.
Strano padre, questo, che prima lo riconosce “vittima del dovere”, e poi lo rende vittima dei diritti lesi. Carlo Calcagni ha una moglie e due figli. Con loro un mese fa era al funerale di un altro militare, il maresciallo Roberto Usabene, morto a 42 anni. Come molti altri, è morto senza sapere se qualcuno riconoscerà mai la causa di servizio, perché la procedura dovrebbe essere di urgenza, ma l’uranio è un argomento che scotta e affossa i tempi. “Alla cerimonia non c’era nessun rappresentante dello Stato”, racconta Carlo. I morti dell’uranio spesso per l’opinione pubblica non esistono.
Nessuna medaglia, nessuna menzione, nessuna telecamera (e quindi nessun politico), nessun funerale di Stato. Le vittime dell’uranio non sono come i contractors che saltano sulle bombe e che rientrano come eroi di guerra. Con la differenza che ai primi nessuno aveva detto che sul lavoro si sarebbero potuti ammalare e morire. Forse è per questo, che i morti per l’uranio devono essere silenziosi. Lo Stato era a conoscenza fin dall’inizio del pericolo reale dell’uranio impoverito? Certo è che gli americani ne avevano testato la pericolosità già nel 1995, e i documenti erano stati girati ai vertici militari italiani. Probabilmente i responsabili non verranno mai puniti.
Il 29 dicembre 2009 il governo ha varato in gran silenzio l’ennesima leggina salva processi, rinominata salva-generali: d’ora in avanti i Tribunali militari per procedere nei confronti di un soldato o di un ufficiale devono avere il via libera del Ministero. Dovrebbe essere quindi il ministro a chiedere di mandare alla sbarra i generali. Piuttosto difficile. Sarebbero 400 i soldati malati, secondo alcune stime, e 50 i morti. Ma i numeri mai come in questo caso sono difficili da raccogliere e capire. “Siate consci di essere l’espressione migliore dell’Unità nazionale”, aveva detto La Russa ai militari il 2 giugno, festa della Repubblica. Lo stesso giorno il maggiore Calcagni partiva per l’ennesima battaglia contro la malattia.
I successi più importanti dello sportivo Carlo Calcagni nato in Germania il 30 ottobre 1967
-VINCITORE ASSOLUTO DEL TECHNOGYM TOUR “GIRO D’ITALIA” 1998
-VINCITORE ASSOLUTO DEL TECHNOGYM TOUR “TOUR DE FRANCE” 1999
-VINCITORE ASSOLUTO DEL TECHNOGYM TOUR “VUELTA DI SPAGNA” 2000
-CAMPIONE ITALIANO STRADA U.I.S.P. 1997 E 1998
-CAMPIONE ITALIANO STRADA A.I.C.S. 1997-1998-1999-2000 E 2001
-CAMPIONE ITALIANO CRONOMETRO A.I.C.S. 1999-2000 E 2001
-CAMPIONE ITALIANO ASSOLUTO MILITARE 1999-2000 E 2001
-CAMPIONE ITALIANO ASSOLUTO INTERFORZE 2001 (VARESE) E 2002 (TREVISO)
-VINCITORE DEL TROFEO 3 COLLI DELLA BASILICATA 1999 E 2000
-2° CLASSIFICATO AL GIRO D’ITALIA GRAN FONDO U.I.S.P. NEL 2000
-VINCITORE DEL GIRO DI PUGLIA 2000 (CORSA A TAPPE)
-VINCITORE PROVA DI SELEZIONE PER MONDIALI 2001 A BITONTO
-VINCITORE PROVA DI SELEZIONE PER MONDIALI 2001 A GUIDONIA
-MAGLIA AZZURRA FCI AI MONDIALI MASTER 2001 IN AUSTRIA CON LA
NAZIONALE ITALIANA CAMPIONE DEL MONDO (3° ASSOLUTO INDIVIDUALE)
-VINCITORE DELLA GRAN FONDO INTERNAZIONALE DEL TERMINILLO 2001
-VINCITORE DEL GIRO TERRA D’OTRANTO 2001 E 2002
-VINCITORE DEL GIRO DEL GARGANO 2001
-VINCITORE DEL GIRO DELL’UMBRIA 2002
-VINCITORE DELLA GRAN FONDO DEL TRASIMENO 2002
-VINCITORE ASSOLUTO DEL MASTER TRICOLORE GRAN FONDO 2002
-PREMIATO NEL 2002 DALLO STATO MAGGIORE DIFESA COME MIGLIOR ATLETA
DELL’ESERCITO ITALIANO
-MAGLIA AZZURRA DELLA NAZIONALE ITALIANA MILITARE A DISPOSIZIONE DEL
TECNICO LUIGI BIELLI 2002 E 2003
-VINCITORE DEL TROFEO MARCO PANTANI 2005 E 2006
-VINCITORE DELLA GRAN FONDO DEI MESSAPI (CEGLIE MESSAPICA) 2005
-VINCITORE DELLA GRAN FONDO GIRO DELLA GRECIA SALENTINA 2006
-VINCITORE DELLA GRAN FONDO DEL TACCO (SANTA MARIA DI LEUCA) 2006
-VINCITORE DELLA GRAN FONDO 6 COLLI DEL SUD (FASANO) 2006
-CAMPIONE DEL MONDO A CRONOMETRO COPPIE 2008
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