Romano Rangoni dalla stagione 2002 è il presidente della Ciclistica Bitone, ti siedi a parlare con lui di ciclismo e dalla sua pacatezza, capacità di ascoltare e trasmettere sicurezza, capisci lo spessore umano e sportivo della persona che hai davanti. Mai una parola sopra le righe, ma sempre determinato nel trasmettere sinteticamente i concetti.
Rangoni è un ciclista a cui, all’età di 58 anni, sono stati applicati due by pass aorto coronarici e da persona sensibile qual è, non nasconde il suo status, ma anzi ci tiene a raccontare la sua esperienza per consigliare a quanti condividono la sua stessa passione di effettuare i controlli ogni anno.
“Era una domenica del luglio 2008, stavo pedalando lungo una salita di sette chilometri oltre la Val di Zena, al termine della scalata ho accusato pesantemente la fatica e successivamente dolori alla schiena. Mi sono rivolto al medico e dopo otto giorni ero disteso sul tavolo operatorio per l’applicazione di due by pass. Io posso dire di essere stato fortunato – sottolinea Rangoni - recentemente a Medicina un ciclista ha perso la vita proprio per la stessa causa, per questo invito tutti gli appassionati di ciclismo ad effettuare una volta all’anno un ecocardiogramma, oltre ai normali controlli richiesti”.
Domenica a Cesena, Rangoni ha partecipato alla Gran Fondo del Fumaiolo pedalando per centodieci chilometri al fine di dare il proprio contributo alla società da lui presieduta in occasione della terza ed ultima prova del tricolore per società Uisp 2011 che ha visto trionfare proprio la Ciclistica Bitone.
“E’ stata una bella giornata, io ho pedalato con il mio passo affrontando le due salite in programma e portando a compimento il mio obiettivo che era quello di regalare punti alla classifica della società. Oggi più che mai mi sento di sottolineare che anche quelle persone che subiscono interventi ben più traumatici del mio, saranno in grado nel tempo, di salire di nuovo in bicicletta e tornare a pedalare. Il lungo periodo di recupero e la situazione psicologica in cui ti vieni a trovare dopo questo tipo d’intervento, rappresentano sicuramente il periodo più duro, io sono riuscito a superarlo grazie alla vicinanza dei miei familiari e degli amici”.
Presidente Rangoni, ci traccia la storia della Ciclistica Bitone?
“Nasce nel dicembre 1971 dall’intuizione di un gruppo di amici frequentatori dell’ osteria BITONE che, non soddisfatti delle prestazioni del Bologna calcio, per impiegare in modo migliore il loro tempo libero, decisero di fondare una società ciclistica che prese appunto il nome del locale. E da lì iniziò il nostro percorso fatto inizialmente di gare amatoriali organizzate all’interno dell’ Enal Dace. A metà degli anni 80 avvenne il nostro approdo nella UISP dove nella stagione 1987 vincemmo il nostro primo titolo italiano di cicloturismo che allora si svolgeva in prova unica. In quel periodo la società fece una scelta importante, venne abbandonata l’attività agonistica concentrandosi esclusivamente sul cicloturismo. E da qui partì una lenta ma progressiva crescita societaria che ci portò nel 2004 a superare il muro dei 100 iscritti e ancora più accentuata nell’ultimo quinquennio tanto è vero che ad oggi contiamo 222 associati e tutto ciò rappresenta per noi motivo di grande orgoglio e soddisfazione”
Che cosa è per lei il cicloturismo?
“Il cicloturismo è un modo diverso di fare ciclismo, rappresenta fondamentalmente un fortissimo momento di aggregazione che si esplica in vari modi e maniere coinvolgendo alcune centinaia di persone con una passione comune sempre nel rispetto dell’ambiente che ci circonda e con tempi e ritmi che non ci sono più consueti”
Quale importanza riveste il Centro Benassi per la vostra attività?
“Dire che è stato fondamentale per la nostra crescita è persino riduttivo. Poche società sportive possono godere delle tante opportunità che tale struttura può offrire, aggiungo a ciò la grande attenzione che il consiglio direttivo del Circolo rivolge verso il nostro operato”
La vostra attività si svolge sotto l’egida della Lega Ciclismo Uisp. Questo ente organizzatore non è per voi soltanto una “semplice” struttura sportiva, ma nel tempo si è trasformata in un vero e proprio legame vitale al cui interno si sono saldati rapporti di amicizia e collaborazione anche tra strutture di diverse province che condividono la stessa passione per il cicloturismo.
“E’ vero, ma questo comportamento trae origine da un tratto caratteriale che credo sia una caratteristica trasversale agli abitanti della nostra regione. L’abitudine a creare sinergie è uno dei motivi che ha fatto la fortuna dell’Emilia Romagna ed è persino naturale ritrovarsi sotto l’egida di un Ente di promozione sportiva a dibattere e costruire progetti con finalità condivise e pertanto creare aggregazioni”.
Promuovere ciclismo, non è semplice se come voi si è chiamati ad operare nel quartiere Savena, praticamente nell’hinterland di una città come Bologna. Eppure organizzate anche diverse manifestazioni durante la stagione. Quali sono le difficoltà maggiori a cui dovete far fronte?
“Il fatto di operare in un quartiere molto popolare, con oltre 65000 abitanti, non ci crea particolari problemi, ma anzi abbiamo trovato in tutto il tessuto sociale e politico di questo quartiere un grande sostegno alla nostra attività. Un riconoscimento che ci siamo guadagnati, conquistando la credibilità dei nostri interlocutori. Ovviamente anche noi soffriamo tremendamente gli effetti indotti dalla crisi economica, ma ancora abbiamo amici che ci supportano e soprattutto godiamo della nostra grande forza organizzativa che ci consente di tagliare fortemente i costi”
Come nasce la Gran Fondo Cicloturistica Giro delle Valli Bolognesi?
“Nella stagione 2007 abbiamo organizzato un cicloraduno nazionale che ha visto al via 2300 ciclisti. Un buon successo organizzativo. Poi un giorno mentre stavo svolgendo la mia attività di direttore sportivo della Rangoni Motor Sport, ho ricevuto una telefonata da Gianfranco Contri campione del mondo e argento alle Olimpiadi di Los Angeles che mi chiedeva la disponibilità a creare un circuito di Gran Fondo cicloturistiche. E dopo aver valutato insieme agli altri dirigenti della Bitone la proposta è iniziata, nasce il Giro delle Valli Bolognesi e la nostra collaborazione che poi si è estesa alla S.C. Medicina 1912 ed alla Lega Uisp di Ferrara. Davvero un bel gruppo di lavoro”
Quest’anno la manifestazione tenutasi il 5 giugno era valida quale prima prova del 40° Campionato Italiano di Cicloturismo per società Uisp, il tricolore anche se in quest’occasione assegnato in tre prove, ritorna a Bologna
“E’ per noi motivo di grande soddisfazione e rappresenta un grande riconoscimento per i nostri associati che in varie forme si riconoscono nelle nostre proposte sportive e sociali. A tutti loro ed ai loro famigliari va il nostro ringraziamento. Venticinque anni dopo il titolo torna in casa Bitone e non possiamo pertanto non ricordare coloro che c’erano nel 1987 e che oggi non possono gioire con noi, due persone in particolare che hanno scritto la storia della nostra società Gentilini Oliviero (primo presidente) e Scheda Giorgio lo storico segretario della società”
Lei oltre a ricoprire il ruolo di presidente della Bitone dirigente della Lega Ciclismo Uisp di Bologna è anche coordinatore del circuito Giro dell’Appennino Bolognese e Valli di Comacchio giunto quest’anno alla quinta edizione. Tracciamo un bilancio della manifestazione
“Davvero soddisfacente sfiorando quota 5.000, abbiamo pressoché raddoppiato il numero di iscritti nel corso dell’ultimo triennio e credo che anche come proposte organizzative abbiamo raggiunto un buon livello. Qualche incidente di percorso c’è stato anche in questa edizione e sicuramente ne terremo conto per la sesta edizione che andremo ad organizzare nel 2012”.
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