Caldarola (Macerata) - Apri il quotidiano Corriere dell’Umbria e nell’articolo “Splendido connubio tra natura e musica nelle note incantate del violino di Uto Ughi” a firma di Anna Lia Sabelli Fioretti si legge ..Uto Ughi accompagnato dall’Orchestra dei Filarmonici di Roma, ha offerto una straordinaria prova d’artista accettando di suonare en plein air nonostante sia d’accordo con Toscanini che affermava “all’aria aperta si può solo giocare a bocce”. Un’affermazione che credo sia condivisa anche dagli organizzatori della Gran Fondo dei Sibillini, tenutasi a Caldarola, in contemporanea con il concerto del guru dei violinisti italiani che ha fatto registrare 3500 presenze, tra cui come si legge sempre nell’articolo di Anna Lia Sabelli Fioretti anche “ciclisti con il casco e gli occhialini”.
Tornando alla frase “all’aria aperta si può solo giocare a bocce” o andare in bicicletta, aggiungeremo noi. E se Uto Ughi con le note del suo Stradivari ha incantato il pubblico presente, un ottimo successo ha fatto segnare anche il concerto del fruscio di ruote dei 1200 partecipanti alla Gran Fondo dei Sibillini, che non hanno potuto solcare la Piana di Castelluccio a causa della mancata concessione dell’autorizzazione al transito da parte dell’amministrazione comunale di Norcia. La riflessione nasce spontanea. Il concerto di Uto Ughi ha portato 3500 presenze nell’incantevole territorio della Piana, ma è un evento unico. La Gran Fondo dei Sibillini che si tiene da ben 21 stagioni, porta a Caldarola e negli alberghi del comprensorio 1200 ciclisti oltre a tutti i familiari e accompagnatori, non credo ci sia bisogno di fare i conti, ma soprattutto può vantare un’opera di promozione turistica che non si esaurisce con la manifestazione.
Tutto questo per dire che cosa? Il concerto di Ughi è sicuramente un evento molto importante che rimarrà nella storia della Piana di Castelluccio, ma anche la Gran Fondo dei Sibillini (evento che si ripete annualmente) avrebbe meritato la sua fetta di Piana, pur adottando i dovuti accorgimenti. Inoltre non è possibile attendere il giovedì precedente alla manifestazione per confermare il divieto al transito, visto che l’organizzazione di una manifestazione ciclistica di tale portata richiede mesi e mesi di lavoro e soltanto la professionalità di organizzatori come Maurizio ed Enzo Giustozzi hanno permesso di salvare la stessa.
Per chi ama lo sport delle due ruote, il concerto offerto dai partecipanti alla Gran Fondo dei Sibillini è stato comunque fantastico. Il gruppo, che dopo pochi chilometri si immerge nel caratteristico verde delle colline marchigiane, colora la striscia d’asfalto che spunta tra i crinali o taglia in due quei pochi chilometri di pianura. Dal centro di Sarnano si accede alla salita di Sassotetto. Un silenzio irreale accompagna i ciclisti nel loro sforzo. Soltanto il motore dei veicoli ufficiali al seguito rompe quell’aria ovatta che circonda i protagonisti. Gaetano Gazzoli, la voce del Servizio Informazioni, dalla moto gialla del Team Capodarco fa vivere chilometro dopo chilometro la manifestazione e lungo la salita di Sassotetto esprime tutto il suo entusiasmo, nell’osservare il paesaggio che lo circonda: “Neanche il migliore dei pittori sarebbe in grado di dipingere un paesaggio così straordinario che nasce dal connubio tra il ciclismo e questo splendida realtà turistica”.
La strada continua a salire, non propone pendenze importanti ma la fatica si fa sentire soprattutto per chi vive questi momenti in sella al proprio cavallo d’acciaio per il puro piacere di pedalare alla scoperta delle bellezze che la nostra penisola ci propone non prendendo in considerazione il lato agonistico della manifestazione. Tommaso Elettrico (Team Sistem) decide di vivere da protagonista assoluto questo momento e allunga, D’Angelo, D’Ascenzo, Lattanzi, Krys, Coccia non riescono a rispondere all’azione del ciclista lucano che raggiunge i battistrada Mattioli, Minuzzo e Fazzini. Elettrico continua nel suo forcing e resta solitario al comando. L’unico in grado di assecondare le “note” pedalate di Tommaso Elettrico è il suo compagno di squadra Vito Buono che si lancia all’inseguimento del battistrada e in pochi chilometri lo raggiunge. Per i due portacolori della Team Sistem, si prospetta la riedizione di un “film” già visto alla Gran Fondo di Fara San Martino, dove i due hanno tagliato il traguardo insieme, vittoria di Elettrico.
Segni di nervosismo denotano invece i due dirigenti che seguono il battistrada in ammiraglia, chiedono a più riprese il ritardo dei più immediati inseguitori, dopo la salita di Sassotetto, mancano più di cinquanta chilometri al traguardo e se un gruppo di ciclisti si organizza nell’azione di inseguimento, per Elettrico e Buono sarà difficile rimanere solitari al comando. Passano i chilometri e il ritardo di Lattanzi (New Limits Studio Moda), Krys (Cicli Copparo Sintesi) e D’Angelo (Team Viner) resta superiore ai 2’ e in ammiraglia spuntano i primi sorrisi. Tre avversari temibili. Il primo è il vincitore della Gran Fondo Colli Piceni di Servigliano tenutasi la settimana prima, Hubert Krys è il protagonista assoluto della prima parte di stagione e leader del Marche Marathon, l’ex professionista D’Angelo dopo un brutto incidente è tornato recentemente alle gare e ha voglia di far bene. In un primo momento resterà incollato alla ruota di Wladimiro D’Ascenzo (Melania Omm Ares Modì), ma il quattro volte tricolore è in giornata no e D’Angelo è costretto a ripiegare su Krys e Lattanzi.
La lunga cavalcata dei due compagni di squadra, Elettrico ha una divisa cromaticamente diversa da quella di Buono soltanto perché la società ha scelto di uniformarla alla maglia di leader del Circuito dell’Arcobaleno che si è aggiudicato nella scorsa stagione, si chiude sul traguardo di Caldarola, con Elettrico e Buono che si prendono per mano e si presentano così, in segno di trionfo, dinanzi al numeroso pubblico assiepato dietro le transenne. Vince Elettrico. Una manifestazione che promuove le amicizie tra compagni di squadra, Florinda Neri e Monica Bandini entrambe della Tubozeta Somec, giungono al traguardo insieme. La Bandini si alza e in vista del traguardo indica la compagna di squadra Neri, tornata quest’anno alle gare, che conquista il successo finale.
Nella Medio Fondo, sono ancora una volta i ciclisti della Frecce Rosse Rowabike a recitare nel ruolo di protagonisti e Orazio Falconi precede di 44” l’ex campione del mondo e vincitore della Coppa del Mondo, quest’anno già a segno sul traguardo internazionale della Franja Marathon in Slovenia, Alessandro D’Andrea (New Limits Studio Moda) e il compagno di squadra Daniele Volpi. Quarto il tricolore Stefano Colagè. Daria Morganti, vincitrice della Medio Fondo Colli Piceni, centra il successo anche in questa prestigiosa manifestazione davanti a Donatella Giudici (Mary Confezioni Team Viner).
Tra quanti hanno pedalato sul percorso breve della Sibillini anche Giancarlo Di Marco amministratore delegato della Prestigio: “Un percorso fantastico, già dopo i primi chilometri ti immergi nel verde delle colline marchigiane, fino a costeggiare i diversi laghi del maceratese per poi far ritorno qui a Caldarola. Anche la giornata di sole ha aiutato gli organizzatori a cui vanno i miei complimenti”.
Archiviata la fatica, i partecipanti si rifocillano al sontuoso pasta party con tre primi, tre secondi e contorni a scelta, cocomero e gelato. Gran successo anche per il concorso pulizia con la consegna di un gadget a quei ciclisti e accompagnatori che al traguardo riconsegnano oggetti in plastica invece di disperderli nell’ambiente.
Hanno pensato a tutto gli organizzatori maceratesi e nonostante le difficoltà che avrebbero potuto decretare la non effettuazione della manifestazione si sono superati meritandosi i complimenti di tutti
Foto: Agenzia Play Full
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