Mar11262024

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Tollo “Caput” Fondo Colli Teatini, appuntamento al 25 aprile

 

 

Ancora fase di preparativi per la Fondo Colli Teatini-Memorial Gino Polidori: il 25 aprile sarà ancora una volta una preziosa occasione per la città di Tollo di mostrarsi in tutta la sua bellezza con lo spirito ospitale che le è proprio grazie alla granfondo giunta alla sedicesima edizione e che sarà all’altezza delle aspettative da parte del comitato organizzatore dell’Asd Ciclistica Tollo presieduta da Dante Ciccotelli che sta lavorando sui percorsi rinnovati in toto (corto di 65 chilometri più 16 cicloturistici e fondo di 119 chilometri più 16 cicloturistici). Prosegue la fase delle iscrizioni nel mese corrente di marzo alla quota agevolata di 25 euro, tutti i dettagli della manifestazione sul sito http://www.fondocolliteatinivinitollo.it/programma-regolamento

 

STORIA

Più che derivare dal nome “Tullio” o “Tutellum” in relazione ad una presunta fondazione in epoca romana (ipotesi suffragata dal ritrovamento nel 1805 a Lanciano di una lapide in marmo, su cui erano incisi vari nomi di paesi, fra cui quello di “Tutelio”) o dalla costruzione di una torre fortificata su di un colle, avrebbe origine dalla costruzione della città tra la fine dell'XI e l'inizio del XII secolo, ad opera di un gruppo di crociati che ripararono alla destra del fiume Moro.

Sulle origini di Tollo si hanno varie ipotesi di fronte alla mancanza di fonti documentarie certe e nella scarsità di strutture architettoniche o di ritrovamenti archeologici (ad esempio alcuni dolii di epoca romana usati per la conservazione del vino). La sua fondazione viene collocata tra la fine dell'XI e l'inizio del XII secolo, per mano di alcuni soldati, forse originari di Tulle, che alla destra del fiume Moro costruirono, sul modello della loro cittadina natale, una serie di luoghi fortificati - da cui i nomi delle attuali frazioni e località - su cui dominava la torre difensiva situata in quella che è oggi la piazza centrale. La testimonianza scritta più antica risale al 1067, in una pergamena in cui Tollo appare come paese in cui è prodotto vino destinato al commercio attraverso il vicino porto di Ortona. I primi registri canonici in cui compare testimonianza di una chiesa dedicata all'Assunta sono, invece, dell'inizio del XIII secolo.

Nel XV secolo si ha notizia della presenza dell'Ordine Teutonico, cui si deve la costruzione della Chiesa di Santa Marina. Al 1566 circa risale la presunta occupazione da parte dei Turchi, da cui è nata la tradizione della festa alla Madonna del Rosario. Intorno al XVIII secolo il paese passò sotto il dominio dei Borboni, entrando a far parte del Regno delle Due Sicilie. Tra il 1707 e il 1775 passò alla famiglia di Ruggero d'Altavilla; in seguito divenne feudo di proprietà dei baroni Nolli, ricordati come i principali innovatori, per l'epoca, dell'economia e del commercio che si svolgeva nella cittadina.

Nel 1806 circa cominciò ad essere chiamato “Comune”, governato da un sindaco, che faceva riferimento alla provincia di Chieti, ove risiedevano le autorità che per conto del re di Napoli amministravano l'Abruzzo Citeriore. Con l'Unità di Italia anche Tollo fu attraversata dal problema del brigantaggio, che nella zona conobbe violenze efferate e una repressione ancora più sanguinosa.

La Seconda Guerra Mondiale provocò la distruzione completa del paese. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, infatti, lo scontro tra truppe tedesche e armate alleate giunse nella provincia di Chieti e distrusse violentemente sia i paesi più grandi (Ortona) sia i centri più piccoli. I primi bombardamenti colpirono l'abitato nella notte del 5 dicembre; in seguito gli attacchi ripetuti costrinsero la popolazione a sfollare tra il 14 e il 15 dicembre di quell'anno. Molti furono anche i tollesi, soprattutto maschi, deportati nell'Italia settentrionale. Il 4 marzo 1944 ci fu la prima risposta da parte delle truppe alleate, che cominciarono a spezzare il fronte tedesco, fino alla liberazione definitiva che avvenne nell'estate di quell'anno. Con la pace iniziò la ricostruzione morale e civile del paese che nel corso degli anni Sessanta e Settanta ha portato allo sviluppo economico dell'intera cittadina, soprattutto grazie alla fondazione delle due cooperative agricole (1960-1962) che permisero agli abitanti di Tollo e delle città vicine l'avvio di un progressivo miglioramento economico e favorirono nel tempo la diffusione dei prodotti agricoli e dei vini in Italia e, in questi ultimi decenni, anche nel mondo.

 

 

 

FESTE

Rievocazione storica della Battaglia Turchi e Cristiani e Festeggiamenti in onore della Madonna del Rosario - Ogni prima domenica d'agosto Tollo festeggia la Madonna del Rosario con una processione che si svolge durante la rievocazione storica dell'assedio dei Turchi e della liberazione avvenuta, secondo la tradizione, grazie all'intervento soprannaturale della Madonna. La celebrazione si collega all'episodio dell'invasione da parte dell'ammiraglio ottomano Pialy Pascià, avvenuta nel 1566. La manifestazione consiste in una sfilata in costume e in una serie ripetuta di assalti delle truppe saracene alla Torre, eretta nella Piazza Umberto I, che si concludono con la sconfitta dei saraceni proprio grazie all'apparizione della Vergine. Cinquanta figuranti ripercorrono le quattro fasi dell'antica battaglia, terminante con la calata di un angelo dalla cima di una torre, angelo rappresentato nella manifestazione da una bambina.

 

Sant'Antonio, Rassegna Gruppi Folkloristici (17 gennaio)

 

San Giuseppe, Benedizione dei trattori (19 marzo)

 

San Pasquale, Festa patronale “Toll'e fave": in quest'occasione è tradizione consumare i frutti della terra tipici del periodo (17 maggio)

 

Santa Marina, Festa patronale (17 luglio)

 

Festa del vino (seconda settimana di Agosto)

 

Calici di Stelle (10 Agosto)

 

San Rocco (16 agosto)

 

Santa Lucia, il tradizionale mercato che ricorda il giorno della fiera d'inverno, quando in tanti accorrevano dai paesi limitrofi per le spese in vista del Natale (13 dicembre)

 

INFORMAZIONI TURISTICHE

Il paese ha un panorama bellissimo. Da un lato il mare Adriatico, che dista in linea d'aria circa 4 km, dall'altro i monti dell'Appennino centrale, con la Maiella Madre e il Gran Sasso che sembrano abbracciare i ricchi vigneti ed uliveti. Il territorio è infatti coperto prevalentemente da campi coltivati e vegetazione ed è per questo che l'economia locale è da sempre basata principalmente sull'agricoltura e sull'indotto artigianale che ne deriva. La struttura urbana del centro abitato principale è caratteristica poiché le case sono disposte in modo da formare una grande croce che coincide con l'antico acrocoro, mentre più in basso si trovano le contrade principali.

 

Chiesa di Maria Santissima Assunta: costruita sui resti di un antico castello, custodisce una preziosa statua lignea della Madonna del Rosario.

 

Chiesa Santa Croce: ristrutturata nel 1931 e incassata tra le case nel centro storico del paese, era sede di un'antica confraternita, ora estinta.

 

Chiesa di Santa Marina: costruita nel 1450 e, come gran parte degli edifici, quasi del tutto distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, sorgeva alla fine di Via S. Marina, su una piccola collina alla cui sommità si arrivava attraverso due stradine. Intorno agli anni sessanta, poiché mancavano i soldi per poterla ricostruire, venne completamente abbattuta e in questo modo si persero alcune opere artistiche molto importanti. In questa chiesa c'era una nicchia nella quale era custodita una statua del Cinquecento rappresentante la Santa e c'erano anche dei dipinti su tavole che raffiguravano scene della sua vita. La pianta della chiesa era a tre navate, la copertura a forma di capanna; a sinistra della facciata sorgeva il campanile, dietro al quale si trovava un'ampia sagrestia. La statua di Santa Marina fu rubata nel 1964 da ignoti ma recuperata poco tempo dopo. La nuova chiesa, costruita vicina al cimitero poiché sulla collinetta dove sorgeva ormai non c'era più spazio, ha la pianta a croce latina. In occasione dell'anno giubilare, il 13 dicembre 2000 la chiesa di S. Marina è stata impreziosita da un portale in bronzo del Durante.

 

Resti del palazzo baronale: un tempo maestoso e circondato da un giardino bellissimo, apparteneva ai baroni Nolli, alcuni dei quali cattivi a tal punto che, sotto il palazzo, fecero costruire grotte per rinchiudervi coloro che si ribellavano ai loro ordini. L'ultimo discendente della famiglia, la baronessa Maria, usò invece le grotte come frigoriferi, dove riporre botti di vino e roba da mangiare. Nel campanile della chiesa era custodita una campana dal suono dolce che pesava sette chili e che durante la seconda guerra mondiale fu portata via dai Tedeschi. Questi misero della polvere da sparo nelle grotte, le quali esplosero distruggendo l'intero palazzo baronale e causando la morte di due bambini.

 

Piazza Caduti di Nassirya: una volta c'erano un grande olmo ed una fila di oleandri. Dove c'era l'ex-cinema si apriva una lunga scalinata su cui, durante la festa del Rosario, i contadini si mettevano per vendere le cipolle. A ridosso del bastione c'erano l'Ufficio postale, un forno ed un bar, chiamato " La Casina". Nel 1700 e nel 1800 nella piazza si aprivano due fosse dentro le quali si conservavano il grano che i contadini offrivano alla Chiesa per la festa della Madonna del Rosario e di Santa Marina. Parte di questo veniva venduta in tempi di carestia e parte veniva distribuita fra i poveri.

 

Eno Museo: Il 24 maggio del 2015 è stato inaugurato, quasi nella sua completezza, un Museo-Enoteca che ospiterà oggetti ed attrezzi rappresentativi della cultura vitivinicola di Tollo. Situato in Viale 2 Giugno, in una zona storica del paese, la struttura è composta da 3 ambienti: al primo piano museo dedicato alla coltivazione vino a Tollo (pannelli illustrativi sulla storia vitivinicola di Tollo), al secondo piano la sala per i corsi di formazione, degustazione e vendita, al terzo piano lo spazio per la convegnistica destinato ad ospitare eventi e seminari attinenti il vino e la cultura del vino.

 

Tratto da www.cittadelvino.it