Nel Giro Donne che celebra l’Unità d’Italia ed i suoi centocinquant’anni non poteva mancare il Piemonte, terra dei precursori dell’Italia unita ma anche di profonda cultura sportiva. La penultima frazione del Giro sarà il vero spartiacque della corsa rosa. Disegnata perfettamente sotto ogni punto di vista, la Agliè – Ceresole Reale potrà chiarire in maniera definitiva i rapporti di forza in gruppo dal punto di vista atletico. Semmai il Giro Donne, con le salite lombarde della Valtellina e la prima parte nervosa e ricca di emozioni, non abbia ancora assegnato i suoi verdetti definitivi. Ci potrebbero pensare i centoquindici chilometri scarsi che porteranno lassù, in vetta a Ceresole Reale, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Ancora una volta natura, sport, ciclismo in un solo denominatore comune. Saliscendi iniziali nel circuito che prevede un passaggio intermedio nei primi chilometri da Agliè, che ospiterà tutti i preliminari di giornata. Dopo la salita breve di Prascorsano, la corsa diventa seria passato l’abitato di Cuorgnè. Si sale con decisione e senza respiro fino a Rosone, per una ventina di chilometri. Qui cambia addirittura la pendenza, che dopo il piccolo paese di Noasca diventa davvero molto impegnativa. Gli ultimi chilometri, infatti, andranno anche su tratti del quattrodici per cento. Prima di approdare a Ceresole Reale. Sarà l’ultima vera salita del Giro Donne. Potrà essere un ago della bilancia importante della corsa. Ma, anche ad eventuali giochi già fatti, sarà di certo un traguardo molto ambito per chi vorrà lasciare il proprio segno sulla corsa rosa. Nella natura incontaminata delle Alpi la vincitrice avrà di che sorridere dopo aver domato una salita così impegnativa
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