Valtellina e grande ciclismo fanno rima e vanno a braccetto da tanti anni. Sono un marchio di successo per uno sport popolare come quello delle due ruote. Dopo il Mortirolo, altra tappa per scalatrici che potrebbe dare un’altra scossa importante alla classifica generale. Ottanta chilometri che guardano tutti all’insù. Da Teglio, che si trova pochi chilometri dopo il capoluogo di valle Sondrio. Sino a Valdidentro, che si raggiunge sui tornanti che si avvitano al cielo delle grandi montagne. Lassù ci sono le celebri Dighe dei laghi di Cancano, le Torri di Fraele, simbolo delle vette alpine. Senza respiro, la tappa prima propone pendenze minime, sino all’attraversamento di Tirano. Poi verso Grosio, le salite si fanno più dure e severe. E con loro si alzerà di sicuro il ritmo in testa alla corsa. Poi Sondalo, Bormio, Valdisotto, tra pini e natura sconfinata, le atlete si arrampicheranno su pendenze sempre più dure sino al traguardo di Valdidentro e dei Laghi di Cancano. Il chilometraggio non è impossibile. Ma peserà senza dubbio il fattore recupero dopo le fatiche del Mortirolo. Senza contare le salite che verranno nel penultimo giorno, che richiederanno ulteriore recupero. Potrebbe essere una tappa dove le attese si ridurranno a nulla e la fuga potrebbe partire sin dall’inizio. Anche se la selezione sarà naturale quanto più salirà verso l’alta Valtellina. Dopo il Mortirolo, ancora salite ed emozioni per un Giro Donne che vive i suoi giorni cruciali nella lotta per la maglia rosa. Potrebbe esserci anche grande sfida per la maglia verde riservata alla migliore scalatrice. Altro simbolo ambito per un Giro ancora una volta dedicato a chi ama la salita
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