Con il secondo tempo delle qualificazioni in 4’14”647 il campione del mondo in carica questa mattina si era conquistato il diritto di difendere il suo titolo contro l’australiano Jordan Kerby (professonista del team Drapac, 25 anni ad agosto), che aveva fatto registrare il miglior tempo in 4’12”172.
Nella finale l'azzurro non è riuscito ad impostare la corsa come era nelle previsioni, ovvero recuperare nella seconda parte di gara. Complice anche una falsa partenza dovuta all'errore dei giudici, che hanno sparato un colpo di pistola dopo la partenza inficiandola, Dopo la seconda partenza Filippo ha iniziato ad accumulare decimi di distacco dall'australiano. Entrambi hanno risentito lo sforzo profuso nei primi giri poi annullati che li ha costretti a correre con tempi più alti rispetto alla mattina. Kerby chiude la distanza in 4'17"068, Ganna in 4'21"299.
Sarebbe però ingeneroso nei confronti di questo splendido atleta parlare di delusione per la sconfitta in finale: il suo torneo, la sua determinazione e il coraggio dimostrato nei momenti decisivi del torneo, come ha anche raccontato il Coordinatore delle Nazionali Davide Cassani sulla sua pagina FB (che pubblichiamo di seguito), confermano la statura di un campione in grado di mantenere i nervi saldi nonostante la giovane età. Filippo in questo mondiale ha rappresentato l'unico argine allo strapotere degli australiani. Questo rende ancora meglio l'idea della sua impresa.
Per l'Italia si tratta della terza medaglia in tre giorni di gara. L'argento di Ganna si aggiunge all'oro della Barbieri e al bronzo dell'inseguimento a squadre maschile. E' ancora presto per stilare bilanci, ma un bottino simile non si vedeva da tempo.
Nella finale per il bronzo l’altro australiano Kelland O’Brien ha superato, con il tempo di 4'16"909, il francese Corentin Ermenault (4'19"436).
Pregevole la prestazione di Liam Bertazzo, 17° tempo in 4'24"561, Carloalberto Giordani ha chiuso con il tempo di 4'32"045 che lo colloca in 24^ posizione.
LA SEMIFINALE RACCONTATA DA DAVIDE CASSANI
Di seguito il racconto della semifinale che ha proiettato Filippo nella sfida oro-argento da parte del Coordinatore delle Squadre Nazionali Davide Cassani, tratto dalla sua pagina Facebook
"Tensione concentrazione quasi paura. Filippo è un veterano di 20 anni che nel cassetto ha tra le tante maglie quella di campione del mondo conquistata un anno fa. Ora è professionista, ha partecipato a non so quanti campionati del mondo tra strada e pista, tra juniores, under ed elite ma è pur sempre un ragazzo di 20 anni.
L'inseguimento è una prova bastarda. 4' e rotti di sofferenza, sempre sul filo del rasoio. Se sbagli di pochi decimi a giro rischi di sbiellare. Tre decimi in meno in un giro di pista? Lo paghi con gli interessi nell'ultimo km.
Filippo pedala, si riscalda, suda. Mancano 20' alla sua prova ed un australiano che di cognome fa Kerby piazza un 4'12"172 cioè 2" in meno rispetto al miglior tempo in carriera di Ganna.
L'altro australiano, poco dopo, ferma il cronometro in 4'15"794 il che vuol dire che Ganna se vuole qualificarsi per la finale deve andare forte, molto forte cioè avvicinarsi al suo record.
Filippo pedala, si riscalda, suda, si preoccupa.
Nessuno gli mette pressione, lui si. Vuole vincere, deve vincere, perché gli è quasi sempre riuscito.
Essere forti è importante, sopportare la pressione ancora di più.
Scende dalla bici, si siede. È serio. Sente la corsa. Arriva il CT Marco Villa. Anche lui è serio ma è normale, è sempre così. Non l'ho visto sorridere neanche quando Elia Viviani ha vinto l'oro olimpico anche se era più felice di un Re.
Nessuno dice più una parola. Tutti lavorano ma in silenzio. Matteo, il Meccanico storico di Viviani ha preparato la bici. È Villa che all'ultimo decide di montare tubolari del 22 gonfiati a 17 atmosfere al posto dei 19. Paolo, il massaggiatore gli sistema il numero sulla schiena. Un rito che si ripete. È sempre lui a farlo.
Pronti. Ganna davanti, Marco appena dietro con Paolo e Matteo con la bicicletta in spalla come se volesse non stancarla troppo prima della gara.
Matteo sistema la bici nel blocco di partenza, Marco dispensa gli ultimi consigli a Filippo già in sella alla sua bici.
Mancano 30". Silenzio.
Un primo bip a segnalare i meno 10".
Meno 5,4,3,2,1, partito.
Il silenzio è spezzato dal tifo del pubblico, ma i primi a urlare sono i compagni di nazionale di Filippo, a bordo pista con lo stesso numero di pulsazioni di Ganna.
Parte piano e questo si sa. 1'08"469 il tempo al primo km. È dodicesimo ma la tabella del CT è rispettata. 15" e rotti al giro. Bene così.
Filippo pedala che è un piacere. 117/118 pedalata al minuto. Sembra che accarezzi i pedali con quel leggero dondolio delle spalle. Che spettacolo. Sfiora i sessanta orari.
1'02"234 il tempo sul secondo km, sta recuperando, ora è nono. È un missile, un treno lanciato a tutta velocità senza un minimo di sbavatura, un piacere guardarlo andare così forte. Guardandolo, Sembra quasi facile pedalare così.
Terzo km in 1'01"544 ci siamo. Ora è secondo. A questo ritmo la finale è sua. Villa gli ha chiesto di crescere e lui risponde. Viaggia sul filo dei sessanta. 15" al giro. Impressionante. Villa si sbraccia, Filippo mulina le gambe sempre più veloci ma ci sono ancora 4 giri da percorrere, i più duri, i più lunghi.
Ancora 2 giri, il dondolio delle spalle si accentua e la velocità cala di una virgola.
Un giro, sul viso traspare la fatica ma Filippo non molla.
125 metri, Filippo è stremato, le gambe perdono qualche pedalata ma il traguardo è lì, dietro l'ultima curva.
1'02"400 gli ultimi 1000 metri, 4'14"647 il totale. È secondo. La finale è sua.
Non so se vincerà o meno la medaglia d'oro, ma non mi importa. Oggi Filippo ha dimostrato che la sua forza non è solo nelle gambe ma anche nella testa. Perché ha saputo gestire nel migliore dei modi una pressione che lui per primo si è buttato addosso.
Per questo motivo, comunque vada, oggi Filippo Ganna ha vinto."
L'inseguimento è una prova bastarda. 4' e rotti di sofferenza, sempre sul filo del rasoio. Se sbagli di pochi decimi a giro rischi di sbiellare. Tre decimi in meno in un giro di pista? Lo paghi con gli interessi nell'ultimo km.
Filippo pedala, si riscalda, suda. Mancano 20' alla sua prova ed un australiano che di cognome fa Kerby piazza un 4'12"172 cioè 2" in meno rispetto al miglior tempo in carriera di Ganna.
L'altro australiano, poco dopo, ferma il cronometro in 4'15"794 il che vuol dire che Ganna se vuole qualificarsi per la finale deve andare forte, molto forte cioè avvicinarsi al suo record.
Filippo pedala, si riscalda, suda, si preoccupa.
Nessuno gli mette pressione, lui si. Vuole vincere, deve vincere, perché gli è quasi sempre riuscito.
Essere forti è importante, sopportare la pressione ancora di più.
Scende dalla bici, si siede. È serio. Sente la corsa. Arriva il CT Marco Villa. Anche lui è serio ma è normale, è sempre così. Non l'ho visto sorridere neanche quando Elia Viviani ha vinto l'oro olimpico anche se era più felice di un Re.
Nessuno dice più una parola. Tutti lavorano ma in silenzio. Matteo, il Meccanico storico di Viviani ha preparato la bici. È Villa che all'ultimo decide di montare tubolari del 22 gonfiati a 17 atmosfere al posto dei 19. Paolo, il massaggiatore gli sistema il numero sulla schiena. Un rito che si ripete. È sempre lui a farlo.
Pronti. Ganna davanti, Marco appena dietro con Paolo e Matteo con la bicicletta in spalla come se volesse non stancarla troppo prima della gara.
Matteo sistema la bici nel blocco di partenza, Marco dispensa gli ultimi consigli a Filippo già in sella alla sua bici.
Mancano 30". Silenzio.
Un primo bip a segnalare i meno 10".
Meno 5,4,3,2,1, partito.
Il silenzio è spezzato dal tifo del pubblico, ma i primi a urlare sono i compagni di nazionale di Filippo, a bordo pista con lo stesso numero di pulsazioni di Ganna.
Parte piano e questo si sa. 1'08"469 il tempo al primo km. È dodicesimo ma la tabella del CT è rispettata. 15" e rotti al giro. Bene così.
Filippo pedala che è un piacere. 117/118 pedalata al minuto. Sembra che accarezzi i pedali con quel leggero dondolio delle spalle. Che spettacolo. Sfiora i sessanta orari.
1'02"234 il tempo sul secondo km, sta recuperando, ora è nono. È un missile, un treno lanciato a tutta velocità senza un minimo di sbavatura, un piacere guardarlo andare così forte. Guardandolo, Sembra quasi facile pedalare così.
Terzo km in 1'01"544 ci siamo. Ora è secondo. A questo ritmo la finale è sua. Villa gli ha chiesto di crescere e lui risponde. Viaggia sul filo dei sessanta. 15" al giro. Impressionante. Villa si sbraccia, Filippo mulina le gambe sempre più veloci ma ci sono ancora 4 giri da percorrere, i più duri, i più lunghi.
Ancora 2 giri, il dondolio delle spalle si accentua e la velocità cala di una virgola.
Un giro, sul viso traspare la fatica ma Filippo non molla.
125 metri, Filippo è stremato, le gambe perdono qualche pedalata ma il traguardo è lì, dietro l'ultima curva.
1'02"400 gli ultimi 1000 metri, 4'14"647 il totale. È secondo. La finale è sua.
Non so se vincerà o meno la medaglia d'oro, ma non mi importa. Oggi Filippo ha dimostrato che la sua forza non è solo nelle gambe ma anche nella testa. Perché ha saputo gestire nel migliore dei modi una pressione che lui per primo si è buttato addosso.
Per questo motivo, comunque vada, oggi Filippo Ganna ha vinto."
Davide Cassani
ELISA BALSAMO SETTIMA NELL'OMNIUM NONOSTANTE LA CADUTA
Un torneo molto difficile quello affrontato da Elisa Balsamo nell’omnium olimpico. Alla più giovane tra le giovani del gruppo Salvoldi si chiedeva una gara da protagonista dopo l’argento conquistato in Coppa del Mondo. Poi il diavolo ci ha messo la coda e il podio dell'iride resta ancora un’aspirazione per l'azzurra.
Il settimo posto di Hong Kong è di tutto riguardo al primo mondiale tra le èlite, ma non riflette il vero valore di Elisa. Hanno pedalato contro di lei non solo le più forti ed esperte specialiste del mondo, ma anche la sfortuna sotto forma di caduta nella terza prova, l’eliminazione, che l’ha praticamente messa fuori gioco per la caccia alle medaglie nella corsa a punti.
Alla fine ha vinto una campionessa del calibro di Katie Archibald, plurititolata al livello mondiale ed europeo. La scozzese, sempre in testa alla classifica fin dalla prima prova, ha respinto l’attacco dell’olandese Wild concludendo con 123 punti contro 115. Terza con lo stesso punteggio della Wild, a dimostrazione dell’intensità della lotta, l’australiana Amy Cure davanti alla polacca Pikulik (110), alla statunitense Hammer (103) e alla belga Kopecky.
In condizioni normali Elisa, quarta nello scratch, sesta nella gara a tempo, undicesima nella sfortunata eliminazione, ha già superato alcune di queste atlete. Oggi ha dovuto stringere i denti nella corsa a punti per confermarsi comunque tra le migliori e avrà tempo per rifarsi con gli interessi.
“La caduta ha influito molto , in particolare sul morale oltre che sul fisico – dice il CT Salvoldi – Per noi era importante iniziare questo percorso con Elisa. Inoltre, ritengo anche che in questo programma gare sia eccessivo: mettere due prove del quartetto e poi subito l’omnium senza almeno un giorno di recupero...”.
Le altre finali della giornata hanno incoronato la tedesca Kristina Vogel regina della velocità, argento all’australiana Stephanie Morton, bronzo la beniamina di casa Wai Sze Lee (Hkg), che ha lasciato fuori del podio la lituana Simona Krupeckaite.
Nella corsa a punti maschile Michele Scartezzini non ha trovato il varco per emergere dal gruppo. Trionfo dell’australiano Meyer Cameron con il bottino di 76 punti. Testa a testa per l’argento e il bronzo tra il belga Kenny De Ketele e il polacco Wojciech Pszczolarski, classificati nell’ordine entrambi con 40 punti.
INSEGUIMENTO UOMINI QUALIFICAZIONI
- Kerby Jordan (Aus) 4’12”172
- Ganna Filippo (Ita) 4’14”647
- O'Brien Kelland (Aus) 4’15”794
- Ermenault Corentin (Fra) 4’17”543
- Evtushenko Alexander (Rus) 4’19”185
- Oliveira Ivo (Por) 4’19”250
- Staniszewski Daniel (Pol) 4’19”411
- Beukeboom Dion (Ola) 4’19”621
- Thiele Kersten (Ger) 4’20”052
- Shemetau Mikhail (Blr) 4’20”363
- Kergozou Nicholas (Nzl) 4’21”333
- Sajnok Szymon (Pol) 4’21”914
- Bostock Matthew (Gbr) 4’22”122
- Tennant Andrew (Gbr) 4’22”664
- Kennett Dylan (Nzl) 4’23”136
- Van Schip Jan Willem (Ola) 4’23”843
- Bertazzo Liam (Ita) 4’24”561
- Denis Thomas (Fra) 4’24”577
- Lamoureux Jay (Can) 4’25”042
- Pijourlet Louis (Fra) 4’28”047
- Frahm Jasper (Ger) 4’26”078
- Garcia De Mateos Rubio Vicente (Spa) 4’28”997
- Zakharov Artyom (Kaz) 4’29”154
- Giordani Carloalberto (Ita) 4’32”045
- Imamura Shunsuke (Giap) 4’35”093
- Ko Siu Wai (Hkg) 4’35”233
FINALE 3-4: 3. Kelland O'Brien (Aus) 4'16"909; 4. Corentin Ermenault (Fra) (4'19"436
OMNIUM DONNE
1^ prova (scratch): 1. Archibald Katie (Gbr); 2. Cure Amy (Aus); 3. Wild Kirsten (Ola); 4. Balsamo Elisa (Ita); 5. Fournier Roxane (Fra); 6. Pikulik Daria (Pol); 7. Hammer Sarah (Usa); 8. Kopecky Lotte (Bel); 9. Drummond Michaela (Nzl); 10. Pavlendova Alzbeta (Svk); 11. Boylan Lydia (Irl); 12. Pang Yao (Hkg); 13. Usabiaga Balerdi Ana (Spa); 14. Baleisyte Olivija (Ltu); 15. Roorda Stephanie (Can); 16. Kajihara Yumi(Giap); 17. Klimchenko Tetyana (Ucr); 18. Stenberg Anita Yvonne (Nor); 19. Paller Tatjana (Ger); 20. Machacova Jarmila (Cze); 21. Zeng Ke Xin (Tpe); 22. Luo Xiaoling (Cina)
2^ prova (gara a tempo): 1. Archibald Katie (Gbr) p. 24; 2. Hammer Sarah (Usa) p. 23; 3. Roorda Stephanie (Can) p. 23; 4. Cure Amy (Aus) p. 22; 5. Wild Kirsten (Ola) p. 22; 6. Balsamo Elisa (Ita) p. 22; 7. Kajihara Yumi(Giap) p. 21, 8. Drummond Michaela (Nzl) p. 20; 9. Pikulik Daria (Pol) p. 20; 10. Boylan Lydia (Irl) p. 7; 11. Stenberg Anita Yvonne (Nor) p. 1; 12. Klimchenko Tetyana (Ucr) p. 1; 13. Pavlendova Alzbeta (Svk) p. 1; 14. Luo Xiaoling (Cina) p.0; 15. Fournier Roxane (Fra) p. 0; 16. Usabiaga Balerdi Ana (Spa) p. 0; 17. Kopecky Lotte (Bel) p. 0; 18. Machacova Jarmila (Cze) p. 0; 19. Pang Yao (Hkg) p. 0; 20. Baleisyte Olivija (Ltu) p. 0; 21. Paller Tatjana (Ger) p. 0; 22. Zeng Ke Xin (Tpe) p. 0.
3^ prova (eliminazione): 1. Cure Amy (Aus); 2. Wild Kirsten (Ola); 3. Pikulik Daria (Pol); 4. Kopecky Lotte (Bel); 5. Archibald Katie (Gbr); 6. Hammer Sarah (Usa); 7. Fournier Roxane (Fra); 8. Usabiaga Balerdi Ana (Spa); 9. Klimchenko Tetyana (Ucr); 10. Drummond Michaela (Nzl); 11. Balsamo Elisa (Ita); 12. Pavlendova Alzbeta (Svk); 13. Pang Yao (Hkg); 14. Stenberg Anita Yvonne (Nor); 15. Boylan Lydia (Irl); 16. Machacova Jarmila (Cze); 17. Luo Xiaoling (Cina); 18. Paller Tatjana (Ger); 19. Baleisyte Olivija (Ltu); 20. Roorda Stephanie (Can); 21. Kajihara Yumi (Giap); 22. Zeng Ke Xin (Tpe)
4^ prova (corsa a punti) – CLASSIFICA FINALE: 1. Archibald Katie (Gbr) 123; 2. Wild Kirsten (Ola) 115; 3. Cure Amy (Aus) 115; 4. Pikulik Daria (Pol) 110; 5. Hammer Sarah (Usa) 102; 6. Kopecky Lotte (Bel); 7. Balsamo Elisa (Ita) 87; 8. Drummond Michaela (Nzl) 76; 9. Boylan Lydia (Irl) 76: 10. 10. Fournier Roxane (Fra) 72; 11. Kajihara Yumi (Giap) 67; 12. Klimchenko Tetyana (Ucr) 8 (17) 56; 13. Pavlendova Alzbeta (Svk) 56; 14. Usabiaga Balerdi Ana (Spa) 55; 15. Stenberg Anita Yvonne (Nor) 49; 16. Luo Xiaoling (Cina) 46; 17. Pang Yao (Hkg) 39; 18. Baleisyte Olivija (Ltu) 23; 19. Machacova Jarmila (Cze) 18; 20. Paller Tatjana (Ger) 11; 21. Zeng Ke Xin (Tpe) 3; 22. Roorda Stephanie (Can) Dnf.
VELOCITÀ DONNE
FINALE 1-2: 1. Kristina Vogel (Ger); 2. Stephanie Morton (Aus)
FINALE 3-4: 3. Wai Sze Lee (Hkg); 4. Simona Krupeckaite (Ltu)
CORSA A PUNTI UOMINI
- Meyer Cameron (Aus) 76
- De Ketele Kenny (Bel) 40
- Pszczolarski Wojciech (Pol) 40
- Larsen Niklas (Dan) 34
- Gough Regan (Ola) 24
- Kneisky Morgan (Fra) 16
- Stewart Mark (Gbr) 11
- Imhof Claudio (Svi) 9
- Lovassy Krisztian (Ung) 8
- Downey Mark (Irl) 6
- Panassenko Nikita (Kaz) 4
- Graf Andreas (Aut) 4
- Ramanau Raman (Blr) 3
- Liss Lucas (Ger) 3
- Scartezzini Michele (Ita) 2
- Strakhov Dmitrii (Rus) 1
- Teruel Rovira Eloy (Spa) 1
- Blaha Martin (Cze) 0
- Matias Joao (Por) -17
- Kovalcik Zachary (Usa) -20
- Hryniv Vitaliy (Ucr) -38
- Cheung King Lok (Hkg) -40
- Jamieson Adam (Can) DNF
- Kurabayashi Takuto (Giap) DNF