Il percorso della Vuelta 25, i cui dettagli sono stati svelati a Madrid, è un appuntamento con la storia per celebrare il 90° anniversario della gara. Sono previsti dieci arrivi in salita, tra cui l’Angliru per la decima volta e La Bola del Mundo (alt. 2258 m) alla vigilia del gran finale a Madrid. Per la prima volta, La Vuelta partirà dall’Italia, precisamente dalla regione Piemonte, e avrà tappe anche in Francia e Andorra, per un totale di quattro paesi visitati.
Bernardo Ruiz, il più anziano vincitore vivente di un Grande Giro (cento anni l’8 gennaio 2025), non perde mai le trasmissioni in diretta della Vuelta o i momenti salienti serali di ogni tappa dalla comodità del suo divano. Quindici i vincitori della Vuelta che si sono recati nella capitale spagnola per celebrare il novantesimo anniversario dell’evento (la prima edizione fu vinta nel 1935 dal belga Gustaaf Deloor). Tra loro Angelino Soler, 85 anni, che rimane il più giovane corridore ad aver vinto la classifica generale finale (a 21 anni nel 1961). Agustin Tamames, 80 anni, che ha trionfato quasi cinquant’anni fa (nel 1975) e i più amati in Spagna Pedro Delgado e Alberto Contador.
In questo anniversario, La Vuelta vuole riportare in vita alcune delle salite che hanno fatto la storia, alcune delle quali erano sull’orlo dell’oblio. L’Angliru è stata la scelta ovvia, poiché simboleggia la moderna La Vuelta. Il gigante delle Asturie, che è stato scalato nove volte dalla vittoria di José Maria Jiménez nel 1999 e ha reso Alberto Contador un vincitore prestigioso in due occasioni (nel 2008 e alla vigilia del suo ritiro nel 2017), si svolgerà nella seconda settimana (tappa 13), in una sequenza identica a quella del 2020 con La Farrapona (tappa 14), teatro di un’altra impresa di Contador (nel 2014).
Mentre il primo dei dieci arrivi in vetta è inevitabilmente senza precedenti, poiché La Vuelta visiterà l’Italia per la prima volta, tutti gli altri rappresentano territori familiari. Tuttavia, la corsa non è tornata a Pal (Andorra) dal successo di Igor Anton nel 2010, a Cerler dal 2007 anche se è uno degli arrivi in montagna più frequenti della storia (11 volte), e a Valdezcaray da quando l’australiano Simon Clarke, che è ancora nel gruppo, ha iniziato la sua ricerca della competizione del Re delle Montagne nel 2012, Larra Belagua da quando Remco Evenepoel si è preso la sua rivincita il giorno dopo aver perso terreno al Tourmalet nel 2023, e l’Alto de El Morredero (Ponferrada) da quando Alejandro Valverde, un altro grande spagnolo, vi ha vinto una tappa nel 2006.
L’ultima grande lotta per la classifica generale avrà un sapore speciale con lo spettacolare arrivo sulla strada di cemento di La Bola del Mundo, la cima più riconoscibile da Madrid per le sue antenne televisive. È dove Vincenzo Nibali e Alberto Contador hanno suggellato le loro rispettive vittorie finali nel 2010 e nel 2012. Culminando a un’altitudine di 2.258 metri nella Sierra de Guadarrama, sarà la cima più alta della Vuelta 25 e di conseguenza chiamata “Cima Alberto Fernandez”.
Inoltre, il percorso offre tra quattro e sei possibilità per sprint di gruppo, tra cui quella che assegnerà la prima maglia rossa (La Roja) a Novara, città natale del campione del mondo del 1982 Giuseppe Saronni. Nel menu sono previste due cronometro per specialisti, una cronometro a squadre (20 km, 5a tappa) attorno a Figueres, in Catalogna, per segnare l’esordio della corsa in terra iberica, e una cronometro individuale (25 km, 18a tappa) a Valladolid, molto simile a quella vinta nel 2023 da Filippo Ganna davanti a Remco Evenepoel e Primoz Roglic.
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