Allenare, vuol dire abituare, o meglio adattare un’atleta, in questo caso un ciclista, ad eseguire un lavoro, cercando di fare questo lavoro nel miglior modo possibile e con velocità, sfruttando al meglio le proprie capacità energetiche. Per fare ciò nell’organismo si vengono a creare degli adattamenti fisiologici ,respiratori metabolici ,cardiocircolatori, biochimici e biomeccanici. L’allenamento che propongo, a cui sono arrivato dopo molte esperienze fatte nel corso del mio ventennale impegno con i ciclisti professionisti, sono mie convinzioni , non ho la pretesa di credere che sia il miglior modello che possa esistere, ma è quello che reputo più giusto secondo le mie esperienze personali, ed infine dei conti mi ha dato molte soddisfazioni in questi ultimi anni, logicamente ogni anno apporto sempre delle piccole modifiche, perché ogni anno si acquisiscono sempre nuove esperienze, e non si smette mai di imparare.
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INTEGRAZIONE: Gli step da seguire per raggiungere il massimo della performance
- 21 Marzo 2013
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INTEGRAZIONE: Gli step da seguire per raggiungere il massimo della performance
L' integrazione sportiva spesso viene pensata come assunzione di integratori che saranno in grado di sostituire la propria necessità di essere atleta nel vero senso della parola e cercare scorciatoie di comodo. La parola stessa " integrazione" indica il bisogno di porre l' uso di integratori all' interno di un percorso di qualità che comprende :
Qualità clinica (l' atleta deve stare bene, digerire bene, respirare bene )
Dieta corretta ( che deve variare a seconda del periodo, sesso, carichi di lavoro)
Giusti carichi di lavoro, correlati ad integratori e alimenti
Qualità del sonno e del riposo ( cartina di tornasole per una gran quantità di disarmonie ormonali ).
Come responsabile medico dell' integrazione di Mens Sana Basket Siena, ADN Swim project e Alte Prestazioni Sportive ho standardizzato un percorso che mi consente di ottimizzare l' uso di integratori, personalizzarli e soprattutto portare i miei atleti ad un grado di consapevolezza che è difficile da trovare normalmente.
Il sistema "icool"
- 07 Marzo 2013
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Sul numero precedente di INBICI abbiamo parlato dei benefici del raffreddamento prima di una prestazione intensa. Oggi cerchiamo di spiegare i benefici del raffreddamento dopo la prova agonistica. Un sistema innovativo, nato in Australia ed utilizzato per la prima volta ai Giochi Olimpici di Atene. I successi, allora, del Team verde-oro sono stati tali da richiamare l’attenzione della prestigiosa rivista scientifica britannica “Nature”, che ha dedicato notevole spazio a questa metodologia innovativa applicata allo sport. Nello specifico, il sistema “icool” applicato al ciclismo, consiste nel far immergere gli atleti al termine di ogni frazione di un grande Giro - normalmente caratterizzato da temperature medio alte - in vasche d’acqua a 12°C per un periodo di 10 minuti.
Il caffè: qualcosa in più di una gustosa bevanda
- 28 Febbraio 2013
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La pianta del caffè è tipica delle regioni tropicali, si conoscono circa 60 specie di caffè, ma quelle più utilizzare per la produzione commerciale sono l’arabica originaria dell’Arabia e la robusta, diffusa in Africa ed Asia. Il caffè è molto studiato per le sue qualità salutistiche, i semi del caffè contengono infatti centinaia di componenti tra cui la caffeina è considerata la più importante. Dal punto di vista della salute, sono però gli antiossidanti contenuti nel caffè a destare particolare interesse scientifico. Gli sportivi ne apprezzano soprattutto le qualità ergogeniche (miglioramento performance fisiche) deputabili alla presenza di caffeina. Infatti, bastano moderate quantità di caffeina (3-6 mg/kg di peso corporeo) per avere effetti migliorativi sulla prestazione sia negli sport di endurance, che da ultime evidenze negli sport di potenza.
La tua crono: il riscaldamento pregara
- 23 Febbraio 2013
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La fase del riscaldamento prima di una prova a cronometro, potrebbe sembrare un qualcosa di facile e banale, invece, come sottolineerà più volte il nostro Max Lelli, è una fase molto delicata che va fatta con cura e a cui va dedicato il suo tempo, senza ne esagerare ne sottovalutare, poiché è quella che ci porterà, come ama dire il corridore toscano, in “pressione”. La chiave di una buona crono è un buon riscaldamento! Su questo non vi sono dubbi! Non mettiamo in discussione che tutti i più piccoli dettagli dalla scelta della bici e le ruote, alla biomeccanica e l’allenamento siano importantissimi, ma se abbiamo fatto tutto bene fino ad ora, dovremo cercare di non buttare al vento l’ottimo lavoro svolto a causa di un cattivo riscaldamento che potrebbe compromettere la nostra prestazione. Un riscaldamento insufficiente potrebbe farci partire un po’ “scarichi” non consentendoci di dare il massimo. Mentre la condizione opposta, ossia un over riscaldamento potrebbe farci andare troppo in acido lattico con il rischio di ritrovarci con gambe inchiodate e i crampi dopo pochi chilometri. Quindi, attenzione ad affrontare con molta cura e scrupolo questa fase della crono, perché ne andrà del vostro risultato finale.