Nel pomeriggio di venerdì 26 giugno (la cerimonia inizierà alle ore 18), il comune di Castelfiorentino intitolerà il Parco Urbano alla memoria di Gino Bartali, come ricorda nel comunicato stampa l’amministrazione comunale presieduta dal sindaco Alessio Falorni. Oltre al primo cittadino della località della Valdelsa, interverranno alla cerimonia Lisa Bartali, nipote del campione fiorentino, i due professionisti locali Alberto Bettiol e Kristian Sbaragli, il presidente del “Club Glorie del Ciclismo Toscano”, Roberto Poggiali, e inoltre rappresentanti della Società Sportiva “Aquila” di Ponte a Ema (la sua prima società) e quelli della S.C. Castelfiorentino.
Fra le motivazioni che hanno spinto l’Amministrazione Comunale di Castelfiorentino a questo riconoscimento (oltre agli indiscussi meriti sportivi e alle ragioni di tipo umanitario, che hanno valso a Gino Bartali anche una medaglia d’oro al merito civile) figurano – come dice il comunicato - anche le radici familiari del grande campione. Il padre, Torello, era nato a Castelfiorentino nel 1885, e anche dopo il trasferimento della famiglia a Ponte a Ema (dove sarebbe nato Gino) i Bartali continuarono a mantenere rapporti cordiali con i loro parenti di Castelfiorentino. E’ documentata, ad esempio, una visita che Gino Bartali (già Campione d’Italia) fece a Castelfiorentino alla fine degli anni Trenta”, mentre sono note le tradizioni ciclistiche che la località può vantare come documentò una mostra fotografica del 2013. Ma anche negli ultimi anni di Castelfiorentino si è parlato a più riprese nel ciclismo per i successi ottenuti, grazie alle vittorie di Kristian Sbaragli al Tour della Vuelta nel 2015 e di Alberto Bettiol al Giro delle Fiandre nel 2019. “E’ per noi motivo di orgoglio – sottolinea il sindaco Alessio Falorni – che le radici di un campione come Gino Bartali si trovino qui, a Castelfiorentino. Un campione di livello internazionale, ma soprattutto un esempio di generosità e coraggio, quel mettersi a disposizione degli altri, dei più deboli e indifesi, sfruttando la propria notorietà e la libertà di movimento di cui godeva per una causa nobile, la salvezza di centinaia di vite umane. Un esempio, dunque, per i giovani che si accingono a praticare questo bellissimo sport, e al tempo stesso una preziosa lezione di vita per tutti noi, amministratori e cittadini. Il mio ringraziamento va a Lisa Bartali e agli altri familiari di Gino per aver accolto il nostro invito, ai campioni e nostri concittadini Bettiol e Sbaragli, ai rappresentanti delle società che saranno presenti a questa iniziativa, la quale si svolgerà nel pieno rispetto delle regole sul distanziamento sociale. Il 26 giugno ricorderemo Gino Bartali e lo saluteremo con affetto. L’intitolazione del Parco Urbano intende rappresentare un riconoscimento simbolico non solo a un grande campione, ma anche al suo impegno al servizio della solidarietà e della pace”.
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