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Back Strada Team Doping ciclismo: "Chi ha scontato pene inflitte, superiori a sei mesi, non può essere più tesserato. Questa è giustizia?"

Doping ciclismo: "Chi ha scontato pene inflitte, superiori a sei mesi, non può essere più tesserato. Questa è giustizia?"

Riceviamo e pubblichiamo, da un nostro lettore, questa mail che analizza e critica le nuove norme volute dalla Federciclismo in materia di partecipazione alle Gf e all'attività amatoriale dei ciclisti che in passato hanno avuto problemi con il doping. Un ulteriore momento di riflessione per evidenziare che quanti in passato hanno avuto problemi con il doping hanno già pagato i loro errori con la pena inflitta. E infine, cosa clamorosa, un ente che vuol combattere seriamente la cultura del doping, non può accettare che ciclisti che abbiano subito una squalifica di sei mesi possano sottoscrivere la dichiarazione etica ed essere tesserati tra i cicloamatori, mentre ciclisti con pene superiori, anche se scontate, non possono farlo.

Salve, un po’ di tempo fa ho letto un articolo del 22 Febbraio 2013 sulla vostra rubrica Ruote Amatoriali di due Avvocati, Avv. Filippo Mansutti e Avv. Alessandro Carchio in cui si criticava l’impossibilità di partecipare ad alcune competizioni per gli atleti che in passato siano stati squalificati per doping ed abbia comunque scontato regolarmente la squalifica, e cito quello da loro espresso “è all’evidenza contraria al principio di irretroattività delle norme, al principio del divieto di doppia sanzione per uno stesso fatto, cosiddetto ne bis in idem ed inoltre non risponde al concetto di carenza di legittimazione attiva degli organi preposti all’ organizzazione delle gare oggetto della questione, non potendo questi stessi modificare il codice WADA con l’inserimento di nuove sanzioni” e poi spiegando nell’articolo anche il caso di quella donna professionista che poi ha vinto la causa con la F.C.I..

Dico questo perché io sono uno di quei cicloamatori che nel 2004 o 2005, non ricordo, fu squalificato per 2 anni per doping o tentato doping, (non sono stato trovato positivo ad un controllo antidoping) per la frequentazione di un medico sportivo indagato per doping . Io mi sono fatto i miei 2 anni di squalifica e speso parecchi soldi per la questione penale, anche se il reato poi è andato in prescrizione. Ho partecipato due volte alla maratona delle Dolomiti e il terzo anno mi hanno rifiutato l’iscrizione perché appunto avevo avuto problemi di doping (le prime due volte forse non si erano accorti).

Già questo mi pareva una grande ingiustizia perché se avevo sbagliato avevo però scontato la mia pena. Ora è da pochi giorni che è uscita la notizia Che Voi sicuramente conoscerete meglio  di me, che la F.C.I. ha deciso che tutti gli atleti (cicloamatori non professionisti) che risultino sanzionati dalla giustizia sportiva e/o ordinaria, per un periodo superiore a mesi 6 (sei), ovvero che siano assoggettati ad indagini, per motivi legati al doping  non potranno essere tesserati Cicloamatori. Leggendo l’italiano quel "risultino sanzionati" indica tutti coloro che abbiano avuto una squalifica anche in passato, non definendo una data di partenza ("risultino sanzionati dal...").

Quindi si fuga ogni dubbio... la norma è retroattiva e considera anche chi è stato assoggettato ad indagini. Allora se già era sbagliata la limitazione di non far partecipare questi soggetti a certe competizioni come si fa ad accettare ora che addirittura nessun ente (perchè la Consulta ha aderito a questa norma) tesseri questi soggetti che sì hanno sbagliato ma  hanno già scontato la loro pena?
Vorrei sapere se è possibile aver un parere legale su questa situazione.

Saluti

 

Fonte: mail firmata