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Mostra ‘Immagini di Cantiano e di Ciclismo Cantianese’ aperta fino a domenica 25 agosto

Cantiano (PU)- “La rassegna è la sintesi della fusione di due passioni, quella per il ciclismo e quella per il nostro paese.” Alle falde del monte Catria, a cavallo di Marche e Umbria, rimarrà aperta fino a domenica 25 agosto la mostra ‘Immagini di Cantiano e di Ciclismo Cantianese’, che si sarebbe dovuta chiudere oggi. Nell’amena cittadina pesarese-urbinate, innumerevoli infatti continuano ad essere i consensi riscossi dalla rassegna, nella sua effervescente rivisitazione del mito a pedali cittadino, alimentato da personaggi che hanno scritto importanti pagine nella storia delle ‘grandi’ due ruote. L’iniziativa è inquadrata nel ventaglio delle celebrazioni dei (primi) 20 anni di attività della locale associazione Amici del Ciclismo, presieduta da Gino Traversini, che toccheranno l’apice a novembre con la pubblicazione del libro, dal ricco corredo fotografico, “20 anni in Giro”.

E’ dal 1993 che il sodalizio circuita nell’universo dei massimi eventi internazionali professionistici dello sport pedalato (Mondiale, Tour de France, Giro d’Italia…), estendendo progressivamente le proprie ‘competenze’ di puro nucleo appassionato di ciclismo all’ambito delle attività promozionali del territorio della Comunità Montana Catria Nerone (ciclocross, amatorismo, cicloturismo, handbike…). Nella centralissima ed emblematica piazza Luceoli, sede di innumerevoli eventi in sella, esplicito è stato il taglio del nastro, operato a più mani dal mecenate  Carlo Vallarelli (in rappresentanza dello sponsor unico, Vallarelli industria vetraria), dai promotori e dalle vecchie-giovani glorie: Enrico Paolini ed Enrico Arcangeletti (amici-avversari da dilettanti), il vicesindaco della lussemburghese  Differdange, Roberto Traversini, Alighiero Omicioli, il sindaco Martino Panico e l’assessore comunale Mirko Sebastiani, l'assessore provinciale Domenico Papi.

E’ stato Gino Traversini ad inaugurare la serie degli interventi, tornando indietro nel tempo fino al 1927, anno della disputa di una pionieristica gara di 100 km. Sarebbero seguiti eventi di notevole spessore e si sarebbero succeduti campioni e personaggi romanzeschi, come quelli militanti nella Gepin Olmo (uno per tutti: il “Barbarino” Americo Severini, destinato ai fasti crossistici mondiali). Impossibilile non ricordare Siro Aloisi (giudice di gara nazionale all'epoca di Coppi e Bartali),  il Pedale Cantianese degli anni ’70, il G.S Chiaserna (anni ’80) dei fratelli Rossi.

Di grande risalto la figura del forte Enrico Arcangeletti, capace, negli anni ’60, di numerosi successi (tra cui quello del famoso circuito di Saltara) prima di incrociare la propria bicicletta con quelle di Motta e Paolini (suo grande amico). Importante anche la carriera di Marco Arcangeletti, figlio d'arte, coprotagonista nei Giri d'Italia dilettanti ai tempi di Bugno, Ugrumov, Giupponi. In chiave altamente (ma non irripetibilmente) promozionale, d’obbligo sottolineare i due passaggi a Cantiano della corsa rosa per eccellenza: nel 2006 e, soprattutto, nel 2009 (straordinario tappone Pergola – Monte Petrano del Centenario dall’enome potere mediatico).

Alighiero Omicioli ha ricordato il lavoro che viene condotto  per un nuovo passaggio del Giro. Sono state consegnate le tessere di soci onorari degli Amici del Ciclismo allo stesso Omicioli, a Enrico e Marco Arcangeletti, Enrico Paolini e Roberto Traversini (per l'impresa solitaria di “ciclonauta” dal Lussemburgo a Cantiano).

 

Fonte: Prof. Umberto Martinelli