Il gusto di alzare le braccia per la prima volta da professionista è qualcosa che non si dimentica, anche quando in carriera hai vinto qualcosa come un Campionato del Mondo e un Tour de l’Avenir: per Tobias Foss, il Tour of the Alps e Cortina sulla Strada del Vino rappresenteranno sempre un ricordo indelebile.
Lunedì 15 Aprile, il norvegese del Team INEOS-Grenadiers si è aggiudicato la frazione inaugurale della corsa a tappe euroregionale, fra Egna e Cortina sulla Strada del Vino (133,3 km), e lo ha fatto in maniera – per lui – inedita: lasciandosi alle spalle allo sprint il gruppetto dei più forti, emersi sull’impegnativa salita – e discesa – di Penone.
“Sapevo di avere un buono spunto veloce, non da volate di gruppo, ma in grado di dire la mia in un arrivo selezionato, fra corridori forti in salita” ha spiegato Foss. “Oggi il nostro obiettivo era arrivare in cima all’ultima salita con me e Thomas nel gruppo dei migliori, e ci siamo riusciti. Nel finale Geraint mi ha consigliato di provare un allungo, ma O’ Connor è stato rapido a rispondere, poi sono stato io a chiudere sull’accelerazione di Chaves. È rimasta la soluzione allo sprint, ed è andata bene.”
Sul traguardo di Cortina, Foss ha regolato allo sprint Chris Harper (Jayco-Alula) ed Esteban Chaves (EF Education-EasyPost), in un gruppo selezionato che comprendeva alcuni dei più attesi protagonisti della Corsa euroregionale: Ben O’Connor (Decathlon-AG2R-La Mondiale), quarto, Geraint Thomas (INEOS- Grenadiers), sesto, Antonio Tiberi (Bahrain Victorious) settimo e miglior giovane, Romain Bardet, (DSM-Firmenich PostNL), nono e brillantissimo in discesa, e Wout Poels (Bahrain Victorious), undicesimo. A 34 secondi è arrivato un altro gruppo di grande qualità, regolato da un ottimo Filippo Ganna (INEOS Grenadiers).
Che Tobias Foss avesse le stimmate del corridore da corse a tappe lo si era capito nel 2019, quando si impose come il primo norvegese a conquistare il Tour de l’Avenir. Tuttavia, nelle sue prime stagioni da professionista, il 26enne portacolori della INEOS-Grenadiers ha trovato le maggiori soddisfazioni nelle gare a cronometro, arrivando addirittura a vestire la maglia di Campione del Mondo.
“Sono felice di essere riuscito a vincere in una delle prime gare con la nuova maglia – ha dichiarato il norvegese, che nel 2023 indossava la maglia della Jumbo-Visma. “Qui sento la fiducia giusta per provare a crescere come corridore da corse a tappe, e sto trovando tutto il supporto necessario. So bene che in questa corsa tanti atleti emergenti sono riusciti a fare il salto di qualità: se dovesse toccare anche a me, ne sarei più che contento.”
Per il norvegese c’è anche la gioia della prima maglia verde Melinda, l’ennesimo successo conquistato dal Team INEOS Grenadiers nella corsa a tappe euro-regionale: la compagine inglese è campione in carica con Tao Geoghegan Hart e si è aggiudicata ben cinque delle ultime otto edizioni.
“Domani (Salorno-Stans, 190,7 km) dovrebbe essere una giornata meno impegnativa, ma ci saranno salite e dislivello. Speriamo di essere di nuovo della partita, e chissà che non ci sia il terreno per testare ancora il mio spunto veloce…”
Il vincitore Tobias Foss è stato premiato dal Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, e Presidente di turno dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino, Arno Kompatscher: “Il Tour of the Alps è un progetto transfrontaliero di grande successo che sta molto a cuore all’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino. Essere qui a Cortina sulla Strada del Vino ad applaudire il primo leader della corsa, ma anche tutti i partecipanti e gli organizzatori, è un dovere per il presidente dell’Euregio, un piacere per il sottoscritto, anche a nome dell’assessore provinciale allo Sport, Peter Brunner”, ha commentato Kompatscher.
Presente in partenza anche il Presidente della Federazione Ciclistica Italiana, Cordiano Dagnoni: “Il Tour of the Alps è una gara bellissima, spettacolare e impegnativa, gara in cui spesso i giovani riescono a mettersi in evidenza, e ha l’unicità della sua natura transfrontaliera, fra Austria e Italia. Il GS Alto Garda è un’organizzazione importante, che si distingue anche per l’impegno a favore della sicurezza.”
LA CRONACA
Lo avevano anticipato Thomas e Tiberi nella conferenza stampa di vigilia: nei 133,3 km e poco più di 2000 metri di dislivello della prima tappa, con partenza e finale sulla Strada del Vino dell’Alto Adige, c’era già il terreno per fare le prime differenze.
Sin dai primi chilometri, le squadre hanno interpretato in maniera propositiva questo 47.simo Tour of the Alps con numerosi tentativi di avanscoperta. Dopo il passaggio a Roverè della Luna, al Km 14, si è sganciato un gruppetto di sei corridori, Zafra Exteberria (Euskaltel-Euskadi), Mattia Bais (Polti-Kometa), Simon Pellaud (Tudor Cycling), Masaki Yamamoto (Team UKYO), Nicklas Pedersen (TDT Unibet) e Lukas Pöstlberger (Austria), raggiunti dopo qualche chilometro anche da Andrea Garosio (Polti-Kometa) e Kyrylo Tsarenko (Corratec), mentre Pöstlberger ha immediatamente desistito nel suo tentativo.
Il gruppo ha lasciato fare e il vantaggio dei sette, diventati poi sei sulle prime rampe del GPM di Andalo in quanto Pedersen ha rapidamente perso contatto, è cresciuto chilometro dopo chilometro fino a toccare i 3 minuti. In vista del GPM, il drappello dei fuggitivi si è ulteriormente selezionato grazie all’impulso del duo della Polti-Kometa, Bais-Garosio e dello svizzero Pellaud, i tre più forti nei tratti in salita.
I sei si sono ricompattati in prossimità del primo passaggio sulla linea del traguardo di Cortina sulla Strada del Vino, dove il gruppo è transitato con un ritardo di 3’30”. Nel primo passaggio sull’impegnativa salita di Penone, Bais e Garosio hanno imposto un ritmo troppo alto per gli altri fuggitivi, involandosi in coppia, mentre alle loro spalle il gruppo ha iniziato a erodere il vantaggio, tirato dagli uomini della Decathlon-AG2R.
Il duo di battistrada ha iniziato l’ultimo giro del circuito finale con 1’10” di vantaggio sul gruppo, che nel frattempo ha riassorbito tutti gli altri attaccanti. L’azione di Bais e Garosio si è esaurita sulle prime rampe di Penone, quando mancavano 20 Km alla conclusione. Il ritmo molto elevato imposto da Valentin Paret Peintre per Ben O’ Connor ha scoraggiato gli allunghi da parte degli uomini di classifica, mentre in discesa ha affondato l’allungo l’altro francese Romain Bardet.
Il francese vincitore del TotA 2022 è stato prima raggiunto da Thomas, Tiberi, Harper e il sorprendente Ghebreigzabhier e poi da altri sette corridori, Harper, Chaves, O’Connor, Lopez, Paret-Peintre e Poels.
Il gruppetto di undici unità si è presentato compatto al gran finale sulla Strada del Vino: Harper ha provato ad anticipare ai -3, ma l’azione decisiva è stata propiziata da Chaves in prossimità del triangolo rosso dell’ultimo chilometro. Foss, O’Connor e Harper hanno fiutato il pericolo e si sono riportati sul colombiano e il danese ha fatto valere la sua potenza sul rettifilo conclusivo.
Foss ha vestito la prima maglia verde Melinda di leader della Classifica Generale, oltre alla maglia rossa DAO Conad della Classifica a Punti. Maglia bianca Würth di Miglior Giovane per Antonio Tiberi, mentre Mattia Bais ha conquistato sia la maglia azzurra Gruppo Cassa Centrale dei GPM che la maglia ocra Subito di atleta più combattivo.