Il sorriso nel viso dei 173 partecipanti alla 32° edizione de Lu Callarò di Fine Stagione è tornato dopo diversi minuti dal termine della gara. Durante il quinto dei sei giri in programma per gli uomini e cinque per le donne, Francesco Roselli (HG Cycling Team) che era alle spalle di Paolo Totò (Team Go Fast) che stava guidando il gruppo all’inseguimento di un drappello di ciclisti che si erano lanciati alle spalle dei tre uomini al comando Federico Colone (Team Diemme Sport), Zacchi Riccardo (Team Dator Isb) e Breccia Devide (Team Studio Moda) ha investito un volontario della protezione civile che stava facendo servizio lungo il percorso. Dalle prime sommarie ricostruzioni sembra che il toscano Roselli si è trovato davanti l’addetto alla segnalazione dopo aver affrontato una curva a destra all’uscita di una rotonda a Garrufo, Totò è riuscito ad evitare l’impatto, il ciclista toscano invece no.
Dopo i primi momenti di angoscia che hanno fatto temere addirittura il peggio, sono arrivate notizie confortanti sullo stato di salute delle persone coinvolte nell’incidente ed è stata effettuata la premiazione finale, in quanto la direzione di corsa in accordo con il collegio di giuria aveva comunicato la conclusione della gara al quinto giro, mentre il personale a terra comunicava erroneamente ai ciclisti che la gara era annullata.
Lu Callarò di Fine Stagione è da oltre trenta anni la classicissima di fine stagione a cui partecipano corridori di tutte le categorie agonistiche dagli allievi ai professionisti oltre agli amatori che rappresentano il grosso del gruppo. La manifestazione è ideata da Ermenelgildo Lelii che ne organizza le prime edizioni, poi ad avvicendarsi alla guida dell’organizzazione è Domenico Lignini presidente dell’associazione Asd Lu Callarò.
Tra i vincitori della prestigiosa manifestazione Roberto Fortunato in maglia Sicc Cucine Componibili che si impose nel 1996, poi i due successi consecutivi di Fabio Roscioli in maglia Asics CGA la formazione amatoriale guidata da Davide Boifava che annoverava anche Claudio Chiappucci. Maurizio Vandelli, al via anche in questa 32° edizione, si aggiudica il successo nel 1999 in maglia Stabil CBT. Cristian Manuel Ranquenve è il professionista della Domina Vacanze che centra il successo nel 2003, poi nel 2014 Lorenzo Di Remigio alfiere della MG.K Vis Trevigiani formazione Continental. Nel 2015 Antonino Parrinello (Area Zero Pro Team) è stato l’ultimo professionista a vincere la gara. Lo scorso anno si impose Alessandro Frangioni (Vibrata Bike 2005).
Tra le donne spiccano le doppie affermazioni di Monica Mancini, Sandra Marconi, Mara Rapagnà, Barbara De Lorenzo, Azzurra D’Intino, Elisa Concetto.
Ben 173 i ciclisti che si sono schierati al via, oltre a Federico Pirro ciclista Under 23 della formazione VPM Moretti SCS, Anthony Silenzi Under 23 della formazione Continental MG.K Vis Color For Peace, Filippo Del Coco (Dama Pasolini Bikepro) e il veterano del mondo delle due ruote teramane Domenico Parlecchini che a 93 anni continua a pedalare con la passione di un virgulto giovane, che partono come ospiti.
Prima della partenza il saluto della sindaca di Torano Nuovo Anna Ciammariconi, sempre vicina a coloro che praticano quest’attività sportiva e il consigliere regionale Dino Pepe, in rappresentanza degli enti che insieme alla Provincia di Teramo patrocinano la manifestazione.
Con il puntuale ed impeccabile servizio di Radiocorsa a cura del Team Capodarco, con l'ausilio della diretta web sulla pagina Facebook di Gaetano Gazzoli, la prima vera azione è promossa da Valerio Garofalo (Airone Leo Constructions), Davide Leone (Team Go Fast) e Valentino Spaccia (Capitani Minuterie Metalliche). Già durante il secondo giro il gruppo è suddiviso in più drappelli, al comando restano in 63. Da questo gruppo allunga Francesco Zandri (Bike Terapy) che seleziona ulteriormente il gruppo.
Al 42° chilometro di gara allungano Francesco Pirro (Team Go Fast), Manuel Ciutti (Vibrata Bike 2005), Alessandro D’Andrea (Torello Bike), Fabio Ciccarese (Leo Constructions) e Pietro Capuccilli (Team Faga Zama). Mentre Morgana Grandonico (Team Diemme Sport) domina sin dalle prime tornate la gara femminile.
Ripresi i cinque battistrada, durante il quarto giro Federico Colone (Team Diemme Sport), Davide Breccia (Team Studio Moda) e Riccardo Zacchi (Team Dator Isb) mettono a segno l’azione vincente. Manuel Ciutti (Vibrata Bike) e Francesco Zandri (Bike Terapy) si lanciano all’inseguimento, mentre il gruppo ha un minuto di ritardo.
Intanto in testa al gruppo si portano i ciclisti delle formazioni Team Go Fast e HG Cycling Team nel tentatovo di organizzare l’inseguimento e provare a chiudere sui tre battistrada. Impresa ardua visto l’accordo e il valore dei tre ciclisti al comando.
Poi durante il quinto giro, l’incidente e la comunicazione della riduzione del numero dei giri in programma.
La lunga progressione in salita vede il netto successo di Federico Colone (Team Diemme Sport), nel suo palmares anche il successo nella Granfondo Nove Colli 2019, davanti a Riccardo Zacchi (Team Dator Isb) che durante la stagione ha conquistato diversi piazzamenti nelle prime dieci posizioni della classifica delle più prestigiose granfondo.
Terzo posto per il combattivo Davide Breccia (Team Studio Moda) a segno in questa stagione.
Tra le donne successo di Morgana Grandonico (Team Diemme Sport) che regala la seconda vittoria nella 32° edizione de Lu Callarò di Fine Stagione a patron Danilo Sbaraglia. Secondo posto per Caterina Bello (Pedale Elettrico) vincitrice della scorsa edizione, che chiude davanti a Susanna Ponzo (AP 07 Team), Emanuela Sampaolesi (Team Ponte Cycling) e Alessia Scarpetta (SBT Team).
“Sono trascorsi due giorni dallo svolgimento della 32° edizione de Lu Callarò e con ogni probabilità le due persone coinvolte nell’incidente verranno dimesse presto dagli ospedali in cui sono ricoverati – afferma Lignini – ad entrambi formulo gli auguri di pronta guarigione. Purtroppo il ciclismo si svolge lungo le strade e il pericolo è sempre in agguato”.
La classifica della 32° edizione de Lu Callarò di Fine Stagione
Credit photo: Foto Bike di Debora Massetti
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