Anche in questo 2012 abbiamo portato a termine nei migliori dei modici diciassette tappe per un totale di Km 1.913, il Raid ciclistico internazionale organizzato dal Velo Club Casalese di Casalpusterlengo di Lodi, e denominato “La via della Plata ed il camino Sanabrese”. Questo Raid, ha visto la partecipazione, con biciclette da strada e Mtb, munite di portapacchi e borse, come sempre in auto sufficienza, di tre cicloturisti del Velo Club Casalese; Giuseppe Dragoni di Codogno, (Lo) classe 1945, di Biagio Borelli, detto Gino di Luino (Va) classe 1942, e di Luigi Tosi di Casalpusterlengo, (Lo) classe 1931.

Il Raid, che si è rivelato molto tortuoso con innumerevoli salite e gran caldo che ha contraddistinto la passata estate, ha avuto inizio il sei settembre in Spagna nella città di Andalusa di Malaga, e proseguito per Granada dove abbiamo scalato la più alta salita d’Europa, Mt 3.394 spalmati su una distanza di oltre quarantasei chilometri. Abbiamo continuato per Cordoba, e raggiunta Siviglia, dove ha inizio la “Via della PLata” che si snoda tra le regioni dell’Andalusia, Estremadura e Castiglia Leon. Transitiamo dalle città di Merida, Caceres, Salamanca, famosa per le sue cattedrali, e per la sua università, una delle più antiche della Spagna, quindi giungiamo e Zamora.

A Granja de Merereula lasciamo la Via della Plata e affrontiamo il tortuoso “Camino Sanabrese” che attraverso la verde Galizai ci conduce a Santiago de Compostela. Dopo cena, scorgiamo due bikers con maglie Italiane, biciclette equipaggiate con borse, pensiamo siano italiani e li contattiamo, e con grande sorpresa scopriamo essere nostri concittadini. Marco Severgnini, i cui genitori detengono da decenni un’avviata lavanderia a Casalpusterlengo, che con un amico residente nella vicina Somaglia aveva portato a termine il percorso del “Camino Francese da San Pier Pied de Port a Santiago”, li salutiamo a facciamo loro gli auguri per il rientro in Italia.

Qui giunti ci concediamo una giornata di riposo, complice la prima giornata di pioggia che rinfresca l’assolata Spagna e il nostro percorso. Sabati ventidue, stanchi, ma ormai convinci di avercela fatta, percorriamo la sedicesima tappa fino a Cabo Finesterre, considerato erroneamente fin dall’antichità, il promontorio più occidentale del continente Europeo. Il giorno seguente affrontiamo la diciassettesima e ultima tappa che si è rivelata una delle più difficili, anche perché le forze ormai sono al lumicino, complice anche una perturbazione atlantica con vento impetuoso e l’incessante pioggia che ci flagella per novanta chilometri sino all’arrivo a Santiago de Compostela.

Le salite ufficialmente rilevate nelle diciassette tappe sono state oltre trentacinque, dai quattrocento metri, ai tremila trecentonovantaquattro sopra il livello del mare, più altre decine non tenute in elenco. Impacchettiamo il nostro materiale, e con un Boeing della Ryanair torniamo verso casa, con scalo all’aeroporto di Orio al Serio, dove ad attenderci c’è l’amico Mario Goffri, che ci riporta a casa, mentre l’amico Gino si dirige verso Luino. Finisce un’altra avventura, ormai abbiamo perso il conto, ma i chilometri percorsi con i nostri Raid hanno coperto abbondantemente la distanza dell’equatore, non ci resta che programmare la prossima avventura.

Fonte: Luigi Tosi