Un campionato da incorniciare quello messo in scena dall’Asd Amici del ciclismo Comasco con la preziosa collaborazione del comitato provinciale udace di Como, del presidente Pietro Molteni e della sua vice Cristina Chioda, in quel di Lurago D’Erba, sede storica del comitato Lariano.
Lungo e impegnativo il percorso, su un anello di 24,5 chilometri da ripetere quattro volte per i veterani partiti in centottanta, con molti atleti di spicco. Siamo nella verde e lussureggiante Brianza, non ci sono “salite”, ma la strada o scende o sale ininterrottamente, ma nonostante ciò il gruppo resta molto nutrito, segno che al tricolore partecipa la crema del ciclismo amatoriale nazionale.
Al primo giro, un timido tentativo di Gianluca Vezzoli in compagnia di Andrea Celin, poi ranghi quasi sempre compatti e quindi volata di gruppo. L’ultimo chilometro presenta una buona pendenza, roba da non velocisti, poi ai trecento metri una rotonda molto ampia, ma bisogna presentarsi nelle primissime posizioni, o l’allungamento del plotone ti fa rimbalzare all’indietro, quindi doppio sforzo, o doppia volata per le posizioni e per l’arrivo.
Il vialone è ampio, sull’estrema sinistra per chi guarda, si vede una maglia verde, che inesorabilmente è avvicinata da un’altra maglia dello stesso colore, fatto che non inganna lo speaker che individua subito le casacche della Jolli Wear di Mantova di Giovanni Codenotti, e quella dell’Asd team Adice di Gianmarco Agostini che rimonta inesorabilmente vincendo per pochi centimetri.
Dedica per la vittoria di Gianmarco Agostini, per le persone che come lui hanno attraversato momenti difficili, da giovane promessa in squadra con Gianni Bugno, ad un letto d’ospedale per combattere un tumore al cervello, sconfitto il male il lento ritorno alle corse con quattro mondiali, ma mai la tanto sperata maglia tricolore che ironia della sorte è giunta nella ricorrenza dei cento cinquant’anni del tricolore, doppia soddisfazione, ma sempre un ricordo per le persone che come lui hanno vissuto il dramma del male che comunque ti lascia un segno profondo e ti cambia nell’anima.
Mezz’ora prima dell’arrivo dei veterani, partenza per i gentlemen, oltre una centuria a sfidarsi su due giri come i veterani, e poi tre passaggi con un giro accorciato a tredici chilometri il totale sarà comunque di ottantanove chilometri di saliscendi spacca gambe.
Nonostante le due gare in contemporaneo, la prima con il direttore di gara Angelo Chioda e la seconda con Tiberto Ildebrando, tutto scorre come l’olio, la perfetta macchina organizzatrice Lariana con gli imponenti mezzi messi a disposizione dalla System Cars, sponsor principe dell’evento tricolore, la pol strada, la polizia locale e la protezione civile a presidiare il percorso dà dimostrazione di grande efficienza, poi il fato ci mette del suo, nessuna caduta e nessun intervento da parte dei volontari della pubblica assistenza, e anche il tempo che da settimane manda pioggia a catinelle sembra collaborare con un tiepido sole, la Madonna del Ghisallo ha volto il suo sguardo sui partecipanti alla gara tricolore.
Poco prima di metà gara evadono in otto, i nomi sono altisonanti, il gruppo commette l’errore d lasciare spazio e la fuga pur non superando mai i quaranta secondi, va sino all’arrivo dove conserverà un centinaio di metri sul gruppo lanciato nel vano tentativo di riaggancio.
Mancano duemila metri quando Massimo Picco eccellente cronomen tenta il tutto per tutto, presi cento metri per gli ex compagni cala il sipario, quasi impossibile recuperare tanto terreno al varesino alla corte della Pata Nuova Arka di Brescia. Anche per Massimo Picco che già a vestito il tricolore e l’iride a cronometro la gioia immensa e a stento controllata per la soddisfazione di un traguardo tanto ambito.
La volata dei primi inseguitori è vinta dal compagno di Agostini, Giovanni Renosto, un ex pro dell’Atala di Franco Cribioli, per il presidente di Padova Antonio Facciolo a bordo strada, c’è mancato veramente poco per fare bottino pieno con i suoi ragazzi che segue in tutte le trasferte con tanta passione, ricevendone i meritati riconoscimenti.
Se la parte agonistico-organizzativa ha meritato un plauso, il consigliere nazionale Bruno Gibbi ha sottolineato come la premiazione (primi 20 per categoria) sia stata degna di una gara titolata, con Antonio Facciolo visibilmente commosso chiamato dallo speaker Arnaldo Priori alla vestizione del suo pupillo, e il sindaco di Lurago D’Erba prof. Carlo Cova a sua volta chiamato per la vestizione di Massimo Picco, con le varie autorità presenti che si alternano nel consegnare i numerosi e preziosi premi. Trofeo, e non poteva essere diversamente all’Asd team Adige di Padova che precede il Team Jolli Wear di Mantova e la Pata nuova Arka di Brescia.
Arnaldo Priori
VETERANI
- Gianmarco Agostini – Team Adige Pd
- Giovanni Codenotti – Team Jolli Wear Mn
- Danilo Riva – Roero Seed Cn
- Francesco Gioffrido – ceramiche Lemer Mi
- Stefano De Carli – G.S. Grisenti Tv
- Silvano Botterelli – Team Pulinet Lo
- Moreno Buso – Team tre B Impinti Pd
- Cristiano Alberto – Quinto al mare Ge
- Mauro Cremonesi – Team Jolli Wear Mn
10 Davide Bedon – Blubike Pd
GENTLEMEN
- Massimo Picco – Pata nuova Arka Bs
- Giovanni Renosto – Team Adige Pd
- Francesco Uberti – Bassotoce Vb
- Franco Melendri – Nuova Moga Ra
- Ezio Soro – Bike Evolution Sv
- Ruggero Lorenzin – Fiordifrutta Vi
- Alberto Riboni – Team Riboni Pv
- Luigino Zanetti – Team Adige Pd
- Placido Caraci – Zibido San Giacomo Mi
- Roldano Barbieri – Sa Giovanni di Livenza Pn
SOCIETA’
- Team Adige Pd
- Team Jolli Wear Mn
- Pata – Nuova Arca arredamenti Bs
- Roero Speed Bike Bs
- Basso Toce Vb
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