Dom11242024

Aggiornamento:12:12:59

Back Gran Fondo Presentazioni Cunico vince la Sportful Dolomiti Race

Cunico vince la Sportful Dolomiti Race

Dopo una gara fatta di studio degli avversari, Roberto Cunico (Team Beraldo Since 1982) ha vinto dopo 7h18’34 in volata la 19. Sportful Dolomiti Race di Feltre mettendo in fila il tedesco Bernd Hornetz (Gobbi-Lgl-Somec). Ben 219 i km da afforntare con un dislivllo di oltre 5300mt: la granfondo più dura d’Europa. Terzo il marchigiano Giacomo Garofoli (Valenti team) con 7h22’49, quarto Giacomo Sansoni (Asd Sansoni team) 7h24’27. Tra le donne si è imposta in modo netto Marina Ilmer, compagna di squadra del secondo assoluto, che ha raggiunto il traguardo dopo 8h08’20 battendo la compagna di team Monica Bandini con un distacco di 27’ (8h35’) che comunque vanta tre vittorie a Feltre. Terza Patrizia Piancastelli (Asd Scatenati) in 8h53’24. Quarta la giovanissima bellunese Gloria Bee, fondista, con 8h55’44.

Nel percorso Medio Fondo (122km e 2.600mt di dislivello) ha vinto Luigi Salimbeni (Olimpia Cycling team) con uno sprint su Antonio Camozzi (Team Isolmant – Salvi Bike) con 3h42’28. Terzo Andrea Masiero (Legend Miche Gobbi) con 3h42’36 che ha perso i gradini più alti per un soffio, dopo il quarto posto dell’anno scorso. Tra le donne vittoria di Astrid Schertmuller (Team Rana Tagliaro) giunta al traguardo in 4h01’53 per distacco su Manuela Sonzogni (Team Isolmant – Salvi Bike) che è arrivata dopo 4h06’ e Lorna Ciacci (individuale) 4h12’09.

Una 19.ma edizione baciata dal sole e dal bel tempo dall’inizio alla fine della manifestazione, l’ultima prima del ritorno in terra Trentina. “Nel 2014 torneremo con l’edizione del Ventennale a scalare il passo Manghen – ha commentato il presidente del comitato organizzatore Ivan Piol – stiamo valutando di alternare la Sportful Dolomiti Race una volta nel Bellunese come oggi e l’anno dopo nel Trentino. L’organizzazione è stata perfetta e il pubblico caloroso soprattutto nelle ultime ore di gara, con Piazza Maggiore animata da un continuo spettacolo di sport”.

Al via 188 donne: 116 hanno fatto il Medio e solo 29 si sono cimentate nel durissimo percorso Gran Fondo affrontando i 219km e i 5300mt di dislivello. Circa 400 gli stranieri che hanno raggiunto Feltre per scalare le Dolomiti. Tra loro il gruppo più numeroso arrivava dall’Inghilterra (40), 37 dalla Germania, 30 dall’Olanda, 20 dall’Ungheria, 25 dalla Danimarca, 20 dalla Spagna, una decina dal Giappone e poi manciate tra Norvegia, Nuova Zelanda e due brasiliani da San Paolo.

“Abbiamo letto in internet che era la più dura d’Europa e abbiamo voluto provarla. Era proprio vero !! Ma che spettacolo questi posti. Per i 20 anni torniamo” raccontano Gustavo Cunha ed Eduardo Becker di origini tedesche ma naturalizzato brasiliano. Tra i medagliati olimpici al traguardo il più veloce della Gran Fondo è stato il canoista Lorenzo Carboncini (argento a Sidney) giutno 39 mo assoluto in 7h48’.“Io amo le sfide, mi hanno detto che questa granfondo era dura, ho voluto provarla ma che fatica. E’ stata durissima ma sono contento. L’anno prossimo chissà, magari provo il Manghen”.

Nel Medio, 81.mo Christian “Zorro” Zorzi (4h11’) : “Due anni fa quando l’ho fatta per la prima volta ero più in forma, adesso tra crampi e fame sono finito. Ho male dappertutto persino ai denti. Percorso spettacolare, giornata bellissima e adesso…un bel panino gigante!!”. Meglio di lui il biatleta Pietro Dutto, 16mo assoluto in 3h49’: “Che bella accoglienza a Feltre ! Ero in ritiro in Val Pusteria e ho chiesto al mio ds se potevo venire a farla, di sicuro tornerò il prossimo anno, mi sono divertito molto”.

Sui pedali nella squadra di Antonio Rossi per la Sfida Olimpica con Jury Chechi, anche Diego Riva e Andrea Peron (con Chechi). Una sfida che si è giocata sul Croce d’Aune, dopo che i due campioni olimpici hanno pedalato con i loro due team formati da amatori sorteggiati tra gli iscritti sempre insieme, con obbligo di fermata ai ristori. A Sorriva Rossi e i suoi erano in vantaggio sugli avversari di duecento metri, ma quando la strada si è alzata a Salzen a 3km dallo scollinamento del micidiale Croce d’Aune, Chechi e i suoi hanno sferrato l’attacco e Rossi ha dovuto cedere soprattutto ai crampi. Ma la squadra non l’ha abbandonato e alla fine la squadra gialla del Signore degli Anelli si è aggiudicata il 1.trofeo della Sfida Olimpica tagliando il traguardo in 4h44’ contro le 4h49’ del team arancione di Rossi.

Chechi: “Si fa sempre tanta fatica ma questa volta con questi nuovi amici per la prima volta mi sono proprio divertito, devo ringraziare la famiglia Cremonese e il comitato organizzatore della gran fondo che hanno avuto questa bellissima idea. Una giornata di sport ideale”. “Questo è solo stato l’anno zero, che credi Jury?- ha ribattutto scherzando Rossi – dal prossimo anno si fa sul serio e si vence senza pietà”. Il trofeo era opera del maestro vetraio di Treviso, Marco Varisco che ha anche pedalato insieme a Chechi insieme a Nicola Della Pietà Pinarello: “E’ stata una bella emozione, divertente e ho trovato bella l’idea di essere obbligati a fermarsi ai ristori. Una granfondo dovrebbe essere presa proprio con questo spirito. La giornata poi è stata spettacolare e il percorso attraversa posti incantevoli. A cosa ho pensato creando il trofeo? Che era una sfida da coppa del mondo e quindi l’ho fatta con il mondo rappresentato”.

Con Rossi pedalava un commercialista di Treviso, Mauro Raccamari: “Ci siamo divertiti molto tutti quanti, bello per la sportività con cui è stata interpretata la sfida. Siamo rimasti tutti insieme fino alla salita di Corce d’Aune e poi è scattata la sfida, Rossi ha avuto i crampi e noi come siamo rimasti con lui proprio come una squadra. Da rifare sicuramente. E poi essere seguiti da fotografi e telecamere…ci sentivamo come dei pro..emozionante”.

 

Fonte: Anna Valerio