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Giro Donne si fa sul serio: oggi Mortirolo

Passo del Mortirolo. Il tempio del ciclismo degli scalatori. Della fatica, del sudore. Della sfida. Il Giro Donne prende le Alpi subito con decisione, proponendo alle atlete una delle salite principe. Cha ha fatto grandi i campioni, i tifosi, il ciclismo. Da Rovato e dalla Franciacorta sino alla Valtellina. Centoventidue chilometri verso nord. Lasciandosi alle spalle le colline ricoperte di viti della provincia di Brescia. Costeggiando il versante orientale bresciano del Lago d’Iseo. Risalendo per la Valcamonica, terra di antenati e preistoria. Ma con il pensiero fisso alle pendenze terribili del Mortirolo. Breno, Malonno ed infine Edolo, al termine del quale la strada si stringe ed inizia a salire. Il Giro Donne non finisce mai di stupire. Dopo Maloja, Bernina, Foscagno e Stelvio nel 2010, sfida e propone il Mortirolo. La tappa è per scalatrici, specie nella parte finale dove le forze ed il coraggio faranno la differenza. Chi vince il Giro non deve necessariamente vincere la tappa, ma arrivare davanti, con le prime che si porteranno sul traguardo di Grosotto, tipico borgo dell’alta Valtellina, tanto caro al ciclismo. Uno sport d’altri tempi che il Giro Donne rende attuale, moderno, al passo con i tempi. Ma rispettando la tradizione. Dietro le migliori potrebbero esserci dei distacchi pesanti. Potrebbe non essere la tappa verità sulla maglia rosa definitiva. La strada per il Piemonte è ancora lunga. Ma chi perderà troppo tempo sul Mortirolo dovrà prenotare il successo nella prossima edizione della corsa rosa.

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