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A Scampia i bambini riscoprono la libertà su due ruote con Bicimparo KJOM e Save the Children

 

 

In un quartiere troppo spesso raccontato per ciò che manca, ieri a Scampia si è parlato di possibilità. Ventisette bambini, provenienti dal Punto Luce di Chiaiano di Save the Children, hanno partecipato alla prima delle tre tappe speciali del progetto Bicimparo – Kinder Joy of Moving, realizzate in sinergia con Save the Children e inserite nel calendario del tour 2025 promosso dalla Federazione Ciclistica Italiana.

Una giornata di gioco e apprendimento, vissuta su due ruote. Niente agonismo, nessuna classifica. Solo bambini che si riappropriano dello spazio urbano e del proprio corpo, pedalando tra birilli e piccoli ostacoli, imparando a conoscere il codice della strada, ma anche – e forse, soprattutto – a fidarsi delle proprie gambe.

I tecnici della FCI, insieme agli educatori di Save the Children e alla Polizia Stradale, hanno trasformato la piazza del quartiere in una piccola scuola di mobilità. Ogni pedalata è diventata una prova di equilibrio. Ogni bici, uno strumento di autonomia.

Tra i presenti a questa prima tappa, oltre ai tecnici della Federazione Ciclistica Italiana Giuseppe Bernardi e Matteo Ferro, c’erano personalità di spicco del mondo del ciclismo e delle Istituzioni. Per la FCI, la consigliera federale Iolanda Ragosta, insieme a Gelsomina Ragosta, responsabile della Commissione Giovanile Regione Campania, ed i funzionari FCI Maurizio Luzzi e Michelangelo Costa, hanno partecipato attivamente, dimostrando il costante impegno verso le nuove generazioni di ciclisti.

“Come Federazione Ciclistica Italiana siamo da sempre attenti a realtà come questa, che non devono essere dimenticate, ma sostenute con iniziative concrete, inclusive e di qualità” le parole della Consigliera Federale Ragosta. Che aggiunge: “In tutte le nostre giornate formative siamo affiancati dalla Polizia Stradale, che dialoga con i ragazzi, li coinvolge e li aiuta a riconoscere i pericoli della strada, insegnando loro comportamenti corretti e consapevoli. Educare alla mobilità significa dare strumenti di autonomia e sicurezza, soprattutto ai più giovani”.

A raccontare cosa può significare una bicicletta per chi cresce in certi contesti c’era anche Lello Ferrara, ex ciclista professionista, cresciuto proprio a pochi passi da qui: “Io sono nato e cresciuto a pochissimi chilometri da qui, e per me la bicicletta è stata un mezzo per evadere da questa realtà e mi ha dato la possibilità di non tornare più indietro. Il messaggio che voglio mandare a questi bambini è che c'è sempre una possibilità per non arrendersi alla via più ‘facile’, e che la bici, assieme allo sport in generale, è uno dei mezzi che ti permette di farlo”.

Per Kinder Joy of Moving, hanno partecipato Rita Novelli, Alejandro Hurtado e Simone Porciello, sostenuti dai ragazzi di Area62, che hanno animato il pomeriggio dei bambini assieme ai tecnici specializzati FCI.

Anche la Polizia Stradale ha avuto un ruolo centrale, con la presenza del Vice Questore Dott. Gennaro Natale, che ha sottolineato l’importanza dell’educazione stradale sin da piccoli: “Oggi abbiamo accolto l’invito della Federazione Ciclistica Italiana perché riteniamo fondamentale investire sulla sicurezza stradale, partendo dagli utenti più piccoli e vulnerabili. I bambini sono il nostro investimento per il futuro e il futuro delle strade dipende da loro. La bicicletta è uno dei mezzi di trasporto più belli che esistano, ma è fondamentale che vengano rispettate le regole per garantire la sicurezza di tutti”.

Un’iniziativa importante per Save the Children, che ha visto la partecipazione di Silvia Di Laurenzi, Giuseppina Ghisu e Carla di Pardo, che hanno accompagnato i bambini lungo tutta la giornata. Silvia Di Laurenzi, coordinatrice del Programma Punti Luce: “Questa giornata rappresenta un’occasione preziosa per avvicinare i bambini a uno sport come il ciclismo, capace di trasmettere valori, autonomia e fiducia. È parte di un percorso di inclusione a tutto tondo, che mette al centro i loro diritti, i loro sogni, le loro potenzialità. Siamo orgogliosi di poter portare questo progetto qui a Napoli e di proseguirlo nelle prossime tappe di Milano (20 maggio) e Genova (21 maggio), perché ogni bambino, ovunque nasca, merita le stesse opportunità”.

Il messaggio è chiaro: la bicicletta non è solo un mezzo. È un’esperienza. È un gioco che insegna. È libertà che si impara da piccoli. È una strada che si apre, anche dove prima non c’era.