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Ponferrada Juniores: Affini sfiora il podio, il titolo iridato al tedesco Bokeloh

 

 

La giovane Italia di Rino De Candido sfiora il podio in un mondiale entusiasmante caratterizzato da fughe, attacchi, contro-attacchi e allunghi dove tutti gli azzurri hanno corso da protagonisti seguendo alla lettera le indicazioni e le strategie studiate a tavolino, presenti nelle azioni decisive oltre che propositivi. Ha vinto, al termine di una volata in recupero sugli ultimi due fuggitivi della giornata, il tedesco Jonas Bokeloh, che regala così alla Germania il terzo titolo di questi mondiali, il primo per quanto riguarda le prove in linea. Alle sue spalle il russo Kulikovskiy e l’olandese Lenderink che hanno superato negli ultimi 20 metri il nostro Edoardo Affini, campione europeo in carica.

IL CT DE CANDIDO

Il rammarico c’è anche perché, dopo il quarto posto di Filippo Ganna nella prova a cronometro, si aggiunge il quarto posto nella prova in linea con il campione continentale, Edoardo Affini. Non solo. La caduta di Nicola Conci, dopo la prima salita, proprio dove ieri è caduto l’U23 Moscon, rovina un poco i piani alla nazionale: “Sono contento per come si sono comportati i miei ragazzi, che hanno seguito le indicazioni dall’inizio alla fine, correndo da squadra e per la squadra. Conci aveva il compito di scattare sulla penultima salita e completare l’attacco sull’ultima. E’ partito quando doveva… la caduta ha rovinato i piani. Nel finale siamo riusciti a riportare Affini nel gruppo, dopo che aveva trovato delle difficoltà nell’ultimo tratto in salita. Purtroppo però gli altri sono stati più veloci. Bisogna dire che fare selezione su questo percorso è veramente difficile, pensavamo che si riuscisse a ridurre ancora il numero dei pretendenti nel finale, invece questo percorso è poco impegnativo.”

È la seconda delusione in pochi giorni per la nazionale juniores di Rino De Candido, che ha condotto la gara come meglio non si poteva e che può anche recriminare per la caduta di Nicola Conci, uno degli azzurri più attivi, caduto in discesa.

AFFINI, L’AZZURRO GENEROSO

Edoardo Affini, campione europeo, dopo il mondiale afferma: “Sono riuscito a rientrare alla fine della discesa, all’ultimo chilometro. Ho preso la ruota di un belga che era partito per riprendere i due fuggitivi. Sono partito nel momento buono, ma in tre mi hanno passato. C’è amarezza naturalmente anche se abbiamo corso tutti come una grande squadra. Il tedesco lo conosco e l’ho incontrato in Coppa delle nazioni è molto forte ed oggi ha vinto chi se lo meritava”.

 

NICOLA CONCI E LA DOPPIA SFORTUNA ED IL CORAGGIO

Nicola Conci, attivissimo in corsa dice: “Doppia sfortuna perché ho cambiato la bici due giri prima dell’ultimo per problemi meccanici. Aveva preso quella che pensavo la fuga giusta, però in quella situazione dovevo rischiare per non farmi riprendere. In quel punto la strada si stringe e avrei dovuto prendere la curva più larga e meno veloce, ma mi stavo giocando un mondiale e ho provato…”

L’altro azzurro, Lorenzo Fortunato, giunto 8° al traguardo (migliorando il piazzamento dello scorso anno in Toscana), afferma: “Si è rivelato un percorso più semplice del previsto. Anche la salita non è stata in grado di fare la selezione. In volata non potevo fare molto, avevo tentato di attaccare al giro precedente ed ero stanco.”

CORSA IN LINEA UOMINI JUNIORES: 1. Jonas Bokeloh (Ger) Km. 127,4 in 3h07’00”; 2. Alexandr Kulikovskiy (Rus); 3. Peter Lenderink (Ola); 4. Edoardo Affini (Ita); 5. Magnus Klaris (Dan); 6. Izidor Penko (Slo); 7. Lucas Eriksson (Sve); 8. Lorenzo Fortunato (Ita); 9. Leo Danes (Fra); 10. Sjoerd Bax (Ola); 32. Vincenzo Albanese (Ita); 41. Filippo Ganna (Ita) a 1’10”; 56. Riccardo Verza (Ita) a 1’48”; 59. Rocco Fuggiano (Ita) a 3’38”; 61. Nicola Conci (Ita) a 3’57”.

 

Ufficio Stampa Federciclismo