«Proseguo un rapporto ricco di soddisfazioni. Non ho mai pensato assolutamente, pur in un momento di difficoltà generale per l’economia, di tirarmi indietro». Parla così Pino Buda, patron di Sidermec, a proposito del rinnovo della sponsorizzazione con la Az Cycling, la società di gestione del team di Gianni Savio e Marco Bellini.
Sidermec, che l’anno prossimo festeggerà 40 anni di partnership nel ciclismo, c’è. Ed è proprio attorno alle solide basi offerte dall’appassionato imprenditore romagnolo che prende corpo il 2021 della squadra. Con Androni Giocattoli, è già certo, si chiuderà il rapporto al termine di questa stagione e il contratto non verrà rinnovato; in questi giorni, segnati dalla ripresa agonistica, intanto Savio e Bellini stanno definendo nuove e vecchie partnership. Nei prossimi giorni ne verranno ufficializzate alcune, mentre ci vorrà qualcosa in più per annunciare il nuovo primo nome del team, quello da affiancare a Sidermec che resterà il secondo. Le trattative più che concrete non mancano con almeno un paio di possibili grandi abbinamenti all’orizzonte.
Per intanto c’è da dire - ed è molto - della conferma della Sidermec. La firma del contratto è arrivata ieri nella sede dell’azienda che è leader nella trasformazione di banda stagnata. A Sant’Angelo di Romagna c’è stato il rinnovo che segna i trent’anni di collaborazione tra Pino Buda e Gianni Savio per un’avventura iniziata nel 1991, nell’anno della vittoria di Leonardo Sierra al Giro del Trentino e del settimo posto al Giro d’Italia dello stesso corridore. «Vorrei fare di più» si è sbilanciato Pino Buda prima della foto di rito nella sala riunioni che tanto bene porta. «Per me la sponsorizzazione è diventata una questione sociale, oltre che passione. Sponsorizzare significa dare lavoro».
Le sensazioni, poi, il patron di Sidermec le spiega così: «Se non fossi contento non avrei resistito così a lungo. Savio e Bellini sono due persone capaci, serie ed oneste. Così abbiamo costruito il nostro rapporto. Le soddisfazioni più belle? Vedere a tutte le corse i nostri corridori davanti al gruppo o in fuga, sempre a lottare per regalare momenti belli».