Una data da segnare in rosso sul calendario per il ciclismo Giapponese. Come lo stesso Sho Hatsuyama racconta non è certo una novità un’azione di un atleta Giapponese al Giro d’Italia, ricordando lui stesso con grande umiltà atleti del calibro di Beppu e Arashiro, ma è qualcosa di unico ed eroico il tipo di azione, solitaria, davanti al gruppo, come una lunga cronometro di 144km che ha conquistato i cuori dei tanti appassionati di ciclismo che seguono la Corsa Rosa.
230 i km complessivi percorsi dal gruppo, in una giornata caratterizzata dal forte vento, con partenza da Vinci e arrivo ad Orbetello. Attesi i velocisti ma anche la fuga di giornata. Dopo la prima tappa in linea che ha visto Damiano Cima conquistare il premio della combattività di giornata, oggi toccava a Sho Hatsuyama inserirsi nell’azione di giornata. Proprio lui è stato il primo a scattare immaginando che alle sue spalle si sarebbe formato un drappello, ma così non è stato e Sho Hatsuyama ha scelto di non inserirsi in un’azione ma di diventare lui stesso l’azione, scegliendo di onorare al massimo la corsa.Avrebbe potuto rialzarsi, attendere il gruppo ma da attaccante nato ha continuato, per 144 lunghi km, corsi in solitaria con il solo supporto del DS nipponico Takehiro Mizutani che dalla seconda ammiraglia lo ha incitato e supportato nei rifornimenti. 7 minuti e 12 secondi è il massimo vantaggio raggiunto dall’atleta nipponico sul gruppo della maglia rosa che al traguardo è stato accolto come un vincitore da tanti suoi nuovi fan e tifosi.
LA DICHIARAZIONE:
Queste le parole di Sho Hatsuyama al termine dalla tappa: “Sono stanco ma felice. Oggi sono andato in fuga perchè la squadra voleva una bella azione da parte nostra. Ieri è toccato al mio compagno Damiano Cima, oggi toccava a mesolo che nessun altro è scattato seriamente e mi sono ritrovato solo. Però mi è stato detto di attaccare e io l’ho fatto, come ho fatto già in passato. Certo è stato faticoso ma bello perchè tutti guardavano me, le persone a bordo strada gridavano il mio nome, sapevo che anche dal Giappone mi guardavano e anche per la squadra era importante. Sono al mio primo grande Giro, l’obiettivo è arrivare a Verona e fare qualche altra bella azione. Ma non domani, domani si recupera.”
L’ATLETA.
Se la vetrina della corsa più dura del mondo, nel paese più bello del mondo può dare tanto, va ricordato tuttavia che Sho Hatsuyama non è nuovo ad azioni e anche a risultati. L’atleta, passista scalatore, classe 1988 è nel pieno della sua maturità atletica e al suo secondo anno nel team NIPPO Vini Fantini Faizanè sta registrando una forte crescita, passata per azioni e risultati già negli anni precedenti. Spesso in fuga nella Tirreno-Adriatico 2018, dove ha aiutato il suo compagno Nicola Bagioli a conquistare la maglia di miglior scalatore. Sho Hatsuyama è stato Campione nazionale giapponese nel 2016 e miglior scalatore al Tour of Japan nel 2017.
Insieme a Hideto Nakane, capitano designato del team per il Tour of Japan e uno degli atleti nipponici che può ambire alla convocazione per le Olimpiadi di Tokyo 2020, e il suo sogno passa anche per Orbetello, passa anche per la terza tappa del Giro d’Italia n.102, dove con un’azione eroica e solitaria ha corso 144km in fuga.
L’AZIONE IN NUMERI:
Numero di fuggitivi: 1
Vantaggio Massimo: 7’12’’
Km in fuga: 144.
Velocità massima: 77.2 Km/h
Velocità media: 38.1 km/h