Buona la prima. Proprio come un anno fa. L’Androni Sidermec centra il primo successo del 2018 al debutto nella frazione inaugurale della Vuelta al Tachira in Venezuela. Ha vinto Matteo Malucelli la volata di gruppo che ha chiuso la Concafè (Bramon)-Santa Barbara de Barinas di 185 chilometri. La frazione, disputata sotto ad un caldo infernale, ha portato i corridori dalla regione del Tachira a quella Governacion de Barinas.
Attorniato dai media venezuelani il team manager Gianni Savio sul traguardo ha salutato con entusiasmo i suoi ragazzi: «Complimenti a tutta la squadra» ha esordito a caldo il director tecnico, come è chiamato in Sudamerica. «I ragazzi hanno interpretato perfettamente le disposizioni della riunione tecnica del mattino». L’Androni Sidermec, alla prima con lo scudetto tricolore sul petto, ha vinto in volata con Malucelli, non prima di aver lavorato con tutti gli uomini per andare a chiudere la prevedibile fuga di giornata, partita nella prima e nervosa parte di una frazione che negli ultimi cento chilometri, invece, si presentava completamente pianeggiante. «Non è stato facile» continua ancora Savio «e i nostri sono stati molto bravi a recuperare i nove minuti che i due colombiani Baron e Talero avevano accumulato. Hanno dovuto lavorare tutti a fondo, compresi Sosa e Rivera che sono i nostri uomini per la classifica dei giovani. Hanno dato talmente tutto che nel finale si sono staccati. Bravi così. E brava tutta la squadra. È sempre una grande soddisfazione vincere al debutto ed è bello farlo in un Paese dove abbiamo da sempre molto seguito».
Matteo Malucelli, forlivese classe 1993, ha battuto nello sprint conclusivo i venezuelani Yonathan Monsalve (Venezuela Pais Futuro) e Orluis Aular (Gobernacion de Yaracuy). Proprio Monsalve, che ha corso per diverso tempo in Europa, aveva iniziato la sua carriera con i colori dell’Androni Giocattoli nel 2011. Per Malucelli, al suo secondo anno con l’Androni Sidermec, è il dodicesimo successo in carriera, arrivato anche con un po’ di brividi finali: il corridore dell’Androni Sidermec, che ha vinto bene a braccia levate, infatti, ha forato negli ultimi cinquecento metri, ma fortunatamente abbastanza vicino al traguardo per non subire rimonte e beffe.