Arriva ancora dalla Svizzera l’ennesimo rinforzo in casa AMORE & VITA – PRODIR. Classe ’92, di Reichenburg, Jan-Andrè Freuler è un velocista atipico e versatile che sarà molto utile per le strategie tecniche del Team diretto da Francesco Frassi.
Vincitore nel 2017 di quattro corse su strada e di varie competizioni su pista - dove è considerato come uno dei talenti più forti e promettenti d’Europa - Freuler sarà molto atteso al salto di qualità nel 2018, stagione che lo vedrà impegnato sempre su due fronti ma con particolare predilezione per la strada.
NIPOTE D’ARTE - Jan ha uno zio d’eccezione: Urs Freuler, grandissimo campione degli anni 80 e 90, velocista straordinario che ancora oggi è considerato tra i più forti sprinter di tutti i tempi. In carriera ha conquistato 71 corse, tra cui qualcosa come 15 tappe al Giro d’Italia e 3 tappe al Tour de France, ed in casa Fanini viene ricordato in maniera molto speciale soprattutto per essere riusciti a batterlo con un giovanissimo Alessio Di Basco nella tappa di Marina di Massa al Giro d’Italia 1988. Oltre ai successi su strada Freuler senior ha conquistato 10 Campionati del Mondo su pista (nella corsa a punti e nel keirin tra il 1980 - 1989) e decine di Sei Giorni.
Una passione, quella per la pista (e per le Sei Giorni), che Urs ha trasmesso al nipote Jan, proprio come dimostrano i suoi risultati in questa disciplina impreziositi da ben sei titoli nazionali svizzeri, conquistati in diverse specialità.
Resta sottointeso che seppur i successi di maggior rilievo Jan li abbia ottenuti per adesso su pista, rimane comunque un ottimo stradista, uno sprinter con enormi margini di miglioramento, e su questo elemento il cooperatore tecnico di A&V | Prodir Roberto Marchetti (che fortemente l’ha voluto nel team), è pronto a scommettere ciecamente.
Quando si è di fronte a certi confronti mastodontici è sempre difficile ma a questo proposito il team manager Cristian Fanini che ha voluto Freuler tra le proprie file anche per l’esperienze positive del passato con pistard che poi hanno saputo vincere anche su strada (come i pluricampioni del mondo in maglia A&V, Claudio Golinelli e successivamente Bruno Risi, svizzero come Freuler e specialista anche delle Sei Giorni) , ha le idee molto chiare:
“Mi viene in mente Axl Merckx e penso a quanto sia stato difficile per lui prendere parte ad una corsa sapendo che suo padre in passato l’aveva già vinta per minimo 4 o 5 volte – spiega Fanini – ed ho sempre ammirato il suo equilibrio nel gestire questo paragone con estrema serenità ed intelligenza. Axl era a sua volta un grandissimo corridore ma non poteva reggere il confronto con quello che è stato l’atleta più forte di ogni epoca. In questo caso, pur facendo le dovute proporzioni e considerazioni per la differenza di palmarés, ci troviamo ad analizzare una situazione simile. Mi auguro quindi che Jan sia ugualmente bravo nel reggere l’inevitabile pressione che sorgerà dall’accostamento allo zio Urs, un personaggio davvero carismatico che ancora oggi a distanza di tanti anni conserva uno charme prorompente. Tra l’altro in passato abbiamo già annoverato nelle nostre file figli, fratelli o nipoti d’arte (come il nipote di Felice Gimondi, i figli di Gastone Nencini, il figlio di Pierino Gavazzi e il fratello di Maurizio Fondriest) e tutti, più o meno, hanno saputo gestire bene la situazione. In quanto a Jan, sappiamo bene non sarà mai suo zio, tuttavia sono totalmente certo che potrà dare ugualmente tantissimo al mondo del ciclismo, soprattutto perché le sue doti, con tutto rispetto per gli altri poc’anzi menzionati (eccezion fatta per Mattia Gavazzi), sono di tutt’altra caratura. Marchetti ha una fiducia smisurata su di lui, a suo tempo ci ha fatto analizzare tutti i suoi test ed i video delle sue performance, di conseguenza lo abbiamo seguito scrupolosamente e abbiamo potuto notare quanta grinta e classe possedesse in bicicletta e quindi abbiamo deciso di prenderlo con noi. Freuler è un atleta molto serio, coraggioso ed estremamente determinato e queste sono doti che non tutti possono vantare. Insieme a Maris Bogdanovics formeranno una coppia di velocisti di alto livello su cui il nostro team si affiderà tantissimo. Quella del velocista è una lacuna che siamo andati a colmare rispetto al 2017, quindi adesso starà a lui conquistarsi sulla strada i gradi di leader per le volate ed avere il team a sua disposizione sin dalle prime battute della prossima stagione che saranno in Francia al Grand Prix La Marsellaise e l’Etoliè de Bessége”.