Decima tappa del Giro d'Italia, da Civitanova Marche a Forlì, città in cui Alessandro Malaguti - che puntava la fuga in questa tappa speciale - è nato e cresciuto.
Le strade di casa e il grande pubblico a sostenerlo: così Malaguti parte al pronti via e insieme a Gatto (Androni Giocattoli - Sidermec), Busato (Southeast), Boem (Bardiani-CSF) e Marangoni (Team Cannondale - Garmin) e conquista km dopo km il traguardo dopo una fuga di 200 km.
Il terzo posto all'arrivo ha un sapore agrodolce, per l'impresa sfiorata e perchè un arrivo così, nella propria città, al Giro d'Italia, potrebbe non ricapitare più. Ma in assoluto, un podio al Giro d'Italia ha un valore enorme per un atleta pronto ogni giorno a lavorare per il suo capitano: "Abbiamo corso a tutta sin da subito, quando ho capito che potevamo arrivare, avevo i brividi e l'adrenalina a mille. Era il sogno di una vita che stava per realizzarsi, per questo dopo il traguardo sono scese anche le lacrime. Resta un grande terzo posto al Giro qui nella mia città che è davvero qualcosa di speciale ", racconta così Alessandro Malaguti la sua gara e le sue emozioni dopo una giornata in cui e' stato il primo degli atleti a presentarsi a colazione, il primo sulla linea di partenza e tra i primi a scattare per la sua grande fuga.
Stefano Giuliani si complimenta con Malaguti: "E' stata una grande prestazione in pochi credevano che la fuga potesse arrivare ma là davanti sono andati fortissimo. Peccato per la vittoria sfuggita, a tutti piace vincere, anche a noi, ma siamo comunque felici. Ci hanno detto che siamo la squadra con il più alto tasso di entusiasmo al mondo ed è questo entusiasmo che ci spinge a tentare queste imprese ".
Ora gli #OrangeBlue faranno un brindisi a metà per il primo podio in questo Giro, ma la testa - e le gambe - sono già all'undicesima tappa, Forlì - Imola, 147 km nervosi e insidiosi.
Ufficio Stampa NIPPO Vini Fantini - De Rosa UCI Professional Team
Luca Barioglio