Tre ore volate via in un attimo: questo l’incontro fra Silvio Martinello, ex grande campione su strada e pista ed oggi apprezzato commentatore TV, e il Team Brilla venerdì sera a San Biagio di Callalta (Treviso). Una vera e propria “lectio magistralis” sul ciclismo, una delle molte iniziative previste nel progetto di formazione che la squadra Under 23 trevigiana ha messo in campo quest’anno, ponendosi all’attenzione generale con un modello di gestione assolutamente innovativo. Il cambiamento intervenuto nel ciclismo nell’ultimo ventennio e la condivisione delle esperienze. Il modo migliore per preparare la carriera professionistica e la gestione della vita del corridore. Il doppio impegno strada-pista e lo sviluppo del talento. Di questo e molto altro il campione padovano ha interloquito con corridori e tecnici della Selle Italia-Cieffe-Ursus, conquistandone l’attenzione e la partecipazione con uno stile asciutto, concetti molto chiari, giudizi netti ed analisi accurate. “Siete fortunati – ha detto Martinello ai giovani atleti del Team Brilla – a far parte di una squadra che si preoccupa di farvi crescere da ogni punto di vista, e non solo di chiedervi risultati”.
“Il ciclismo è cambiato radicalmente – ha spiegato Martinello – ed apparentemente la mia esperienza di corridore ha pochi punti in comune con la realtà di oggi. Ma ho attraversato una lunga carriera vivendo gli alti e bassi che ogni atleta deve affrontare, e nelle mie storie questi ragazzi potranno riconoscere esperienze che prima o poi incontreranno”. L’affermazione e la consapevolezza dei propri mezzi quando era ancora dilettante. Le delusioni dei primi anni da professionista. Le stagioni di convivenza con Mario Cipollini e la difficile scelta di relegarsi a gregario di lusso senza rinunciare alla vittoria. Poi i trionfi in pista ai Mondiali e alle Olimpiadi, infine una straordinaria carriera da seigiornista. “La pista è una magìa – ha affermato Silvio – dalla quale non si può prescindere”. Tra mille aneddoti raccontati con grande ironia, Martinello ha saputo dare ai giovani atleti che lo ascoltavano spunti di estrema importanza. “Le esperienze di questi anni vi saranno preziose quando sarete professionisti. E se non lo diventerete, vi saranno più utili ancora nella vita di tutti i giorni, che è ben più dura. Ricordatevi che poter fare il mestiere di corridore è un grande privilegio”. Inevitabile l’accostamento tra il ciclismo degli anni novanta e quello di oggi. “Sono stati anni complicati ma personalmente detesto i processi a posteriori. Ogni fase storica ha le sue regole, a quelle bisogna fare riferimento. Oggi fortunatamente viviamo un ciclismo più sicuro e più controllato. Mi piacerebbe però che il nostro sport la finisse di gettare nel fango i propri protagonisti e la propria storia senza garantire loro la certezza del diritto. Come detesto le vittorie revocate: a leggere certi albi d’oro, si ha la sensazione che ci sia stata la guerra mondiale in quegli anni. Il passato è passato – ha concluso Martinello - guardiamo avanti, con serietà e costrutto, lavorando per migliorare. Proprio come sta facendo egregiamente la vostra squadra, che potrebbe servire di esempio a molti”.
UFFICIO STAMPA TEAM BRILLA Vitesse