Mar12242024

Aggiornamento:07:00:55

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Giro del Veneto 2024: Corbin Strong è più forte della pioggia

 

 

È stata una giornata per uomini tosti quella che ha accompagnato i corridori nell’87ª edizione del Giro del Veneto. La pioggia continua, unita a un percorso duro, che non lasciava spazio per respirare, ha reso la corsa più selettiva del previsto, regalando spettacolo sul circuito del Monte Berico. Alla fine il più lesto è stato il neozelandese Corbin Strong (Israel-PremierTech), che sull’ultima rampa della collina vicentina (l’arrivo era posto a metà salita e non in cima) ha fatto valere tutta la sua potenza, battendo piuttosto nettamente Xandro Meurisse (Alpecin-Deceuninck) e Romain Grégoire (Groupama-FDJ).

Subito dopo la splendida partenza a pochi passi dall’Arena di Verona, sono scattati in fuga 7 corridori: Ben Granger (Mg.K Vis-Colors for Peace), Adne Holter (Uno-X Mobility), German Gomez (Polti Kometa), Nicolas Zukowsky (Q36.5) e Davide Baldaccini (Corratec-Vini Fantini), ai quali si sono uniti poco dopo Lorenzo Milesi (Movistar) e anche il veronese figlio d’arte Kevin Pezzo Rosola (General Store-Essegibi-F.lli Curia), che si è anche aggiudicato il traguardo volante di Lonigo dedicato al compianto Davide Rebellin.

I fuggitivi arrivano a guadagnare fino a 2’40” sul gruppo che, però, trascinato prima dalla Jayco AlUla e poi dalla UAE Team Emirates, rientra su di loro a 48 km dall’arrivo. Il circuito di Monte Berico (1 km al 7,2%), gremito di tifosi nonostante il maltempo, ha scremato giro dopo le fila del plotone, fino a spaccarlo completamente all’inizio del penultimo giro.

A quel punto è cominciata una bagarre che è continuata anche per tutto il giro seguente, quando sull’ultimo Monte Berico per intero, a 15 km dall’arrivo, sono scattati Marc Hirschi (UAE Team Emirates) e Romain Gregoire (Groupama-FDJ), raggiunti poi dai padroni di casa Filippo Zana (Jayco AlUla) e Samuele Battistella (Astana Qazaqstan). Il loro tentativo però non decolla grazie al lavoro della Alpecin, così a provarci con un’azione da finisseur è Giulio Pellizzari (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), stoppato a sua volta a meno di due chilometri dall’arrivo. A quel punto è stata volata, ristretta a una quindicina di atleti, con Corbin Strong che ha fatto valere la legge del più veloce.

ORDINE D’ARRIVO

1) Corbin Strong (Israel-PremierTech) in 3h50’03”
2) Xandro Meurisse (Alpecin-Deceuninck) s.t.
3) Romain Grégoire (Groupama-FDJ) s.t.
4) Davide De Pretto (Jayco AlUla) +03”
5) Marc Hirschi (UAE Team Emirates) +04”
6) Mattia Bais (Polti Kometa) s.t.
7) Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty) +05”
8) Filippo Fiorelli (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè) s.t.
9) Davide Toneatti (Astana Qazaqstan) s.t.
10) Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility) s.t.

Corbin Strong è alla quarta vittoria in carriera, la seconda stagionale dopo un’annata ricchissima di piazzamenti: “Avevo splendidi ricordi della corsa dell’anno scorso e ci tenevo a tornare quest’anno per cercare di portare a casa un bel risultato e chiudere al meglio la stagione – ha detto il vincitore -. I primi giri di circuito sono stati molto insidiosi, c’è stata qualche caduta, ma me ne sono tenuto fuori per fortuna. La squadra ha fatto un grande lavoro, ho avuto fiducia nei miei mezzi e son partito lungo per la volata. È andata bene e domenica finirò la mia stagione con la Veneto Classic, che è tutt’altra corsa e, se piove, la salita finale sterrata di Diesel Farm sarà davvero insidiosa. Per me è forse è troppo dura, ma sulle ali dell’entusiasmo vediamo di fare qualcosa di buono”.

Nonostante il 2° posto, Xandro Meurisse, 10° sabato a Il Lombardia, è sorridente dopo l’arrivo, lui che questa corsa l’aveva già vinta nel 2021: “Adoro le classiche italiane, mi trovo sempre a mio agio in questo periodo e il Giro del Veneto l’avevo già vinto – ha ammesso il belga -. Questo nuovo percorso (lui vinse a Padova, ndr), però, mi piace di più perché si apre a diverse soluzioni, può essere adatto agli attaccanti ma anche a corridori un po’ più veloci come me. Con la squadra ce la siamo giocata alla perfezione, ma su un arrivo così Strong non era battibile. Finisco la mia stagione venerdì con la Serenissima Gravel e mi piacerebbe farlo con un grande risultato”.

Altro umore, invece, per Romain Grégoire, uno degli astri nascenti del ciclismo francese: “Ero qui per vincere, quindi non posso essere del tutto soddisfatto del mio risultato. Ho provato a seguire Hirschi ma l’azione non è andata in porto, così ci ho provato in volata ma c’erano due corridori più veloci di me. Per me è stata una stagione molto solida, ma ho vinto solo una corsa e voglio vincere di più. Domenica alla Veneto Classic, per esempio, è un’altra buona chance”.