Il francese Victor Lafay ha conquistato l'ottava tappa della Corsa Rosa. Dopo essere andato in fuga con altri 9 corridori, ha attaccato ai piedi dello strappo finale, quando mancavano 3 km al traguardo di Guardia Sanframondi. I compagni di fuga Francesco Gavazzi e Nikias Arndt hanno completato il podio mentre Attila Valter, giunto al traguardo nel gruppo dei principali contendenti per la generale, ha conservato la Maglia Rosa per il terzo giorno consecutivo alla vigilia della tappa di Campo Felice dove i corridori dovranno affrontare gli ultimi 1600 metri su sterrato con punte del 14%.
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RISULTATO DI TAPPA
1 - Victor Lafay (Cofidis) - 170 km in 4h06'47", media 41.332 km/h
2 - Francesco Gavazzi (Eolo-Kometa Cycling Team) a 36”
3 - Nikias Arndt (Team DSM) a 37”
CLASSIFICA GENERALE
1 - Attila Valter (Groupama - FDJ)
2 - Remco Evenepoel (Deceuninck - Quick-Step) a 11”
3 - Egan Bernal (Ineos Grenadiers) a 16”
MAGLIE
- Maglia Rosa, leader della classifica generale, sponsorizzata da Enel - Attila Valter (Groupama - FDJ)
- Maglia Ciclamino, leader della classifica a punti, sponsorizzata da Segafredo Zanetti - Tim Merlier (Alpecin-Fenix)
- Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum - Gino Mäder (Bahrain Victorious)
- Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani, sponsorizzata da Intimissimi Uomo - Attila Valter (Groupama - FDJ), indossata da Remco Evenepoel (Deceuninck - Quick-Step)
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I dati forniti da Velon raccontano la tappa attraverso dati dispositivi per il monitoraggio in tempo reale. Una grafica con alcuni dei dati raccolti oggi è disponibile a questo link.
STATISTICHE
- Prima vittoria da professionista per Victor Lafay, secondo nel campionato europeo u23 su strada dietro a Marc Hirschi nel 2018.
- È la terza vittoria di tappa al Giro per la squadra Cofidis dopo la 7a tappa del 2006 di Rik Verbrugghe a Saltara e la 17a tappa del 2010 di Damien Monier a Peio Terme.
- Francesco Gavazzi e Nikias Arndt avevano già chiuso in una top 3 del Giro in precedenza. L'italiano è stato 3° in due occasioni nel 2009. Il tedesco ha vinto la tappa 21 a Torino nel 2016 (dopo la retrocessione di Giacomo Nizzolo) ed è arrivato 3° a Cassano d'Adda nello stesso anno
CONFERENZA STAMPA
Il vincitore di tappa Victor Lafay ha dichiarato: "Avendo fatto tutto il giorno in fuga era fondamentale recuperare le energie prima dell'ultimo strappo. Gli attacchi sono iniziati ai -25 km dal traguardo, sapevo di dover stare attento a Nelson Oliveira e agli altri corridori. Ci sono riuscito e ai -3 km ho colto il momento giusto per lanciare il mio attacco.
Ieri ho lavorato per Elia Viviani. È il nostro leader e credo che riuscirà a vincere una tappa in questo Giro. Se oggi ho vinto è anche grazie a lui che ci lascia liberi di correre come vogliamo e senza pressione in tappe come questa "
La Maglia Rosa Attila Valter ha dichiarato: "All'inizio della tappa il gruppo si è diviso in due e mi sono ritrovato nella seconda parte. È stato un mio errore ma sono rimasto rilassato perché c'erano anche corridori come Bardet e Nibali ed eravamo ancora molto lontani dal traguardo.
Ho iniziato tardi a fare ciclismo su strada e devo ancora migliorare il mio posizionamento all'interno del gruppo. Indossare la Maglia Rosa mi aiuta molto in questo senso.
Egan Bernal sta pedalando molto bene, lui sa come correre sempre nelle prime posizioni, nei primi 10 del gruppo. Sono motivato per mantenere la Maglia Rosa domani. Il finale sullo sterrato mi piace e potrei fare bene."
BARDIANI CSF FAIZANE'
Giovanni Carboni sfiora il colpo grosso al Giro d’Italia sull’arrivo di Guardia Sanframondi. Dopo aver centrato una fuga complicata, prova una grande azione subito prima della salita conclusiva scattando insieme a Victor Campenaerts, per poi staccarlo in salita restando solo al comando della tappa. Alle sue spalle è bravo a salire regolare il vincitore di giornata, il francese Victor Lafay del team Cofidis che lo recupera saltandolo a circa 2km dal traguardo. Giovanni Carboni viene recuperato anche dagli immediati inseguitori chiudendo quinto di tappa, ma con la consapevolezza di aver cercato e sfiorato la vittoria fino in fondo. Tappa molto movimentata sin dalle prime battute con i primi 50 km corsi a velocità record. Sono tantissimi tentativi di fuga, alcune delle quali anche molto numerose, ma il team INEOS non lascia spazio. Dopo 50 km parte la fuga giusta composta da 9 corridori, tra i quali Giovanni Carboni, uno dei due corridori Professional riusciti ad andare all’attacco. Buono il lavoro di tutta la squadra che per 50 km a rotazione ha inserito sempre almeno un uomo nei numerosi tentativi di attacco al fine di imbroccare la fuga giusta, riuscita poi con Giovanni Carboni. Queste le parole di Giovanni Carboni dopo il traguardo: “Ai -7 ho scelto di seguire lo scatto di Campenaerts perché per le sue caratteristiche credevo che mi avrebbe condotto con più vantaggio all’imbocco della salita invece ho trovato poca collaborazione. Li l’ho staccato è ho sperato di andare a vincere ma da dietro sono saliti forte e non ho potuto così resistere al ritorno di Lafay e Gavazzi. Purtroppo è un’occasione sfumata, quinto come nella mia prima fuga al Giro del 2019, e come allora voglio sicuramente riprovarci nelle prossime tappe per cercare il successo di tappa che oggi è purtroppo sfumato.” Davvero un ottimo inizio di Giro d’Italia per la Bardiani CSF Faizanè che oltre al quinto posto odierno ha già collezionato un podio, un settimo e un nono posto con Filippo Fiorelli, oltre a numerose azioni d’attacco con Umberto Marengo, Samuele Zoccarato, Davide Gabburo, Filippo Fiorelli e ovviamente Giovanni Carboni.
CLASSIFICA DI TAPPA:
1 LAFAY Victor Cofidis, Solutions Crédits
2 GAVAZZI Francesco EOLO-Kometa +0:36
3 ARNDT Nikias +0:37
4 OLIVEIRA Nelson Movistar Team + 0:41
5 CARBONI Giovanni Bardiani-CSF-Faizanè + 0:44
6 GOOSSENS Kobe Lotto Soudal +0:58
7 CAMPENAERTS Victor Team Qhubeka ASSOS +1:00
8 GOUGEARD Alexis AG2R Citroën Team +1:54
9 GAVIRIA Fernando UAE-Team Emirates +3:04
10 ALMEIDA João Deceuninck – Quick Step +4:48
ANDRONI SIDERMEC
Giornata non facile al Giro con l’impegnativa Foggia-Guardia Sanframondi (170 chilometri). L’Androni Giocattoli Sidermec ha provato a fare il suo cercando con ostinazione la fuga in una prima parte di gara dove il gruppo ha pedalato molto forte. Vani purtroppo i tentativi con i corridori Androni Giocattoli Sidermec che, nonostante gli sforzi, dopo sei giorni all’attacco non sono riusciti ad entrare nell’azione che ha deciso la tappa vinta dal francese Lafay. In maglia rosa c’è sempre Attila Walter. Per l’Androni Giocattoli Sidermec c’è sempre Simon Pellaud a guidare tre classifiche speciali del Giro, quella dei traguardi volanti, quella della combattività e quella delle fughe.
UAE TEAM EMIRATES
Al Giro d’Italia Fernando Gaviria si è inserito nella fuga caratterizzante l’8^frazione, (Foggia-Guardia Sanframondi, 170 km). L’attacco è giunto fino al traguardo, con il successo del francese Victor Lafay (Cofidis) e il 9° posto di Fernando Gaviria: il colombiano era anche finito a terra in discesa, riportando qualche contusione e abrasione. In classifica generale, Davide Formolo occupa sempre l’11^posizione, a 55” dalla maglia rossa Attila Valter (Groupama-FDJ).
EOLO KOMETA
Certo, resta un po’ di rammarico. Perché è mancato davvero poco, un soffio, un nulla. Francesco Gavazzi è stato semplicemente sontuoso in una giornata che comunque è stata indimenticabile per i colori della Eolo-Kometa: entrato nella fuga di giornata, convinto nel cercare la vittoria, fino alla fine. E tutti ci abbiamo sperato, e tutti abbiamo sognato. Il sogno non si è realizzato, con il nostro Gavazzi che è arrivato secondo dietro al francese Lafay. Sono state lacrime di delusione, per qualcosa sfiorato e scivolato via. Resta un po’ di rammarico, ma dura pochi secondi. Perché basta un attimo ed ecco che appare la grandezza di quello che è successo, di quello che sta succedendo: un secondo posto al Giro d’Italia per un team come il nostro è qualcosa di bellissimo. Ed è bellissima anche la sensazione che questi ragazzi ci proveranno, ci proveranno ancora: perché c’è un obiettivo da raggiungere, e questo obiettivo è la vittoria di una tappa. Quindi: bravo, bravo Gava. Bravo per aver preso la fuga giusta (e non è stato semplice, con la prima parte di corsa che il gruppo ha fatto a tutto gas), bravo per essere stato lì a lavorare e a dare i cambi giusti, bravo per aver provato a rincorrere Lafay quando ha capito che era lui l’uomo da battere. Bravo per aver corso “da Eolo-Kometa”. E bravo, anzi bravissimo, anche al nostro Fortunato: ancora con il gruppo dei migliori, in un Giro d’Italia che per lui sta diventando ogni giorno incredibilmente più bello. Sì, ok: scriviamo anche un po’ di cronaca della tappa. Scriviamo di quella partenza fortissima con tanti tentativi di scatti e controscatti e con una fuga che non riusciva ad andare via. Scriviamo dell’azione buona, con il nostro Gavazzi e altri otto corridori (Gougeard, Carboni, Oliveira, Lafay, Gossens, Arndt, Gaviria e Campenaerts) che ha raggiunto fino a 7 minuti di vantaggio. Scriviamo del finale con il tentativo di Carboni e Campenaerts e della rimonta di Lafay, con il nostro Gava che ha fatto di tutto per raggiungerlo senza però riuscirci e arrivando secondo a 35”. Dietro, a 4’48’’, il gruppo dei migliori: con loro, il nostro Fortunato.