Mar12242024

Aggiornamento:10:19:11

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Tour of the Alps: Simon Yates fa il vuoto a Kaunertal

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È la formula Tour of the Alps: tappe brevi, salite, dislivello, spettacolo. Da InnsbruckFeichten im Kaunertal (121,5 km), nella seconda tappa della corsa euro-regionale di martedì 20 Aprile, è accaduto esattamente questo.

Il ritmo frenetico fin dal via e la doppia scalata di Piller Sattel ha messo alle corde anche gli atleti più forti, ma ha espresso una verità chiara al termine della scalata conclusiva verso Feichten im Kaunertal: Simon Yates (Team BikeExchange) sarà l’uomo da battere per la maglia verde Melinda sul palco di Riva del Garda.

Il britannico della BikeExchange è stato il più brillante quando la corsa si è decisa, sulla seconda scalata di Piller Sattel – Kaunergrat, il primo GPM di 1a categoria di questo Tour of the Alps, con i suoi 7,5 km di ascesa al 9,3%, preceduti da un’ulteriore scalata da un diverso versante del Piller Sattel, Gachenblick.

Dopo la sfuriata della Arkea-Samsic di Nairo Quintana e due attacchi del Condor Colombiano, Yates ha decisamente preso il comando delle operazioni: cinque accelerazioni, una dietro l’altra, per rimanere solo a 1 km alla vetta e lanciarsi in discesa verso la sua prima gioia stagionale.

Oggi era una tappa su misura delle mie caratteristiche: breve, veloce ed esplosiva. Ecco perché sono così contento di essere venuto qui al Tour of the Alps” – ha raccontato Yates. “E’ il tipo di corsa che mi piace, quello in cui mi esprimo meglio, e il miglior banco di prova verso il Giro d’Italia”.

Sapevo che gli avversari erano tanti e forti, quindi sono davvero contento del primo successo stagionale. QuintanaSivakovCarthy hanno dato tutti ottimi segnali di condizione sul Piller Sattel, ma forse hanno speso un po’ troppo e troppo presto, e per questo non sono riusciti a tenere il mio passo verso il Gran Premio della Montagna.”

Qui al Tour of the Alps si corre veloci e aggressivi tutti i giorni,” ha proseguito Yates, “e per questo anche domani, in una tappa sulla carta meno insidiosa, penso che possa succedere qualcosa. La quarta tappa, invece, presenterà uno spartito un po’ diverso, con salite più lunghe: non so ancora quale sarà il nostro atteggiamento tattico, ma di sicuro la corsa è tutt’altro che chiusa.

Dopo l’uscita da Innsbruck, la fuga di giornata composta da Reuben Thompson (Groupama-FDJ), Janse Van Rensburg (Qhubeka-ASSOS), Mathias Vacek (Gazprom-Rusvelo), Davide Bais (Eolo-Kometa), Morten Hulgaard (Uno-X Pro Cycling) e Felix Engelhardt (Tirol KTM Cycling Team) ha provato a prendere il largo, ma il gruppo condotto dalla Ineos Grenadiers di Gianni Moscon non ha mai concesso al vantaggio di sforare i tre minuti.

I battistrada hanno perso Van Rensburg sulla salita di Arzl im Pitztal, mentre la prima volta sul Piller Sattel (versante di Gachenblick, 2a categoria) ha lasciato soli al comando Bais e Thompson, emersi poco prima del Gran Premio della Montagna.

La loro azione si è però esaurita a 26 km dall’arrivo, sulle primissime rampe del Piller Sattel – Kaunergrat (7,5 km, 9,3% di pendenza media), condotte a gas aperto dalla Arkea-Samsic. È stato Nairo Quintana il primo a rompere gli indugi, e a selezionare il gruppo con una seconda accelerazione, con Carthy (EF-Education Nippo), Yates (Team BikeExchange) e Sivakov (INEOS Grenadiers) lesti a riportarsi alla sua ruota.

A quel punto è salito in cattedra Yates, capace di assestare ben cinque accelerazioni nel giro di pochi chilometri, staccando prima Carthy e Quintana e infine anche Sivakov.

Il vantaggio di Yates, scollinato con 15 secondi, si è rapidamente dilatato nella successiva discesa. Il vincitore della Vuelta a España 2018 si è presentato con una quarantina di secondi di vantaggio all’imbocco dell’ultima ascesa verso Feichten im Kaunertal, poi conservati sul traguardo conquistato a braccia alzate, e con esso anche la maglia verde Melinda e la maglia azzurra di miglior scalatore Gruppo Cassa Centrale.

Alle sue spalle, Vlasov (Astana PremierTech), Cepeda (Androni Giocattoli-Sidermec), Martin (Israel Start-Up Nation) e Hindley (Team DSM) tornavano sui più immediati inseguitori, ma nel finale è stato ancora Sivakov a trovare nuove energie e prendersi il secondo posto a 41 secondi da Yates. Terza piazza per Martin, giunto a 58 secondi con Vlasov e l’ecuadoregno Cepeda, nuova maglia bianca Wūrth Modyf di miglior giovane. La maglia rossa PMG Sport è invece rimasta sulle spalle dell’austriaco Engelhardt (Tirol KTM Cycling Team).

Fra i delusi di giornata, invece, lo stesso Nairo Quintana, che ha pagato gli sforzi sul Piller Sattel giungendo a 1:42 con Bardet (Team DSM), ma soprattutto Thibaut Pinot (Groupama-FDJ, +12:11), oltre a un Chris Froome (Israel Start-Up-Nation) ancora opaco a 14:19. Trentunesimo a 3:11 l’ex maglia Verde Moscon, che ha comunque potuto godersi un compleanno (il 27°) in maglia di leader.

Domani, mercoledì, gli atleti torneranno in territorio italiano nella terza tappa da Imst (Tirolo) a Naturno (Alto Adige), 162 km e quasi 3.000 metri di dislivello sparsi fra una nuova ascesa a Piller SattelPasso Resia, la dura e tecnica salita di Frinig e lo strappo di Tarres a 18 km dal termine, che ha ogni probabilità di risultare decisivo ai fini della tappa. Il divertimento è appena cominciato.