Sab02082025

Aggiornamento:07:49:57

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Criterium Palzola a Borgosesia... semplicemente favoloso

Borgosesia - Il Criterium Palzola appena nato, sta già diventando una bella prospettiva per gli amanti del ciclocross. Una sorta di cult che ha gratificato con una massiccia presenza di amatori  i laboriosi organizzatori del Velo Club Valsesia e la famiglia Borini che hanno creduto , voluto e organizzato un evento davvero grandioso nella piccola ma laboriosa Borgosesia, cittadina di 14000 anime incastonata come una perla ai piedi del Monte Rosa che fa da sentinella alla gara , quarta tappa del Criterium,ed  è stata seguita con interesse da tre spettatori d’eccezione , il Presidente del sodalizio Velo Club Valsesia Cesare Gritti,  Bruno Perolio, indimenticato bi-campione Italiano di ciclocross degli anni sessanta e Giuseppe Poggia nelle vesti di speaker  e tutti hanno dimostrato quanto sono vicini  allo sport del pedale francescano, quello povero e umile ma dal valore umano inestimabile. Ci pensa il laboriosissimo presidente operaio A. Filippini a dare il via alla prima gara, quella dei meno giovani e subito  per Eugenio Cossetto si dimostra una formalità troneggiare nell’agguerrita categoria gentleman. Il  biellese ha gambe, testa e cuore e dimostra di correre bene attaccando quando serve per poi gestire il vantaggio con lucida tranquillità per tenere a debita distanza sia  Roberto Slanzi che Roberto Stagnoli , mica gente di secondo piano.

Anche per il super “A” Aldo Allegranza batte forte l’orgoglio e la voglia di lasciare il segno in una gara così prestigiosa e ci riesce confezionando l’impresa di battere  Gaetano Sartor  e Franco Bertona che oggi perdono la battaglia ma non la guerra. Vincenzo Vezzoli , l’ultimo garibaldino (sapevate che proprio qui  a Borgosesia  furono confezionate le giubbe rosse dei garibaldini ?) espugna da par suo anche la Valsesia e allarga ancora di più gli orizzonti e nulla possono fare  Mario Cerri e Antonio Garbo per fermarlo , se non pagare un killer. Chi pensava che  il veterano Angelo Borini fosse  sceso in campo per immolarsi come un agnello davanti al lupo, aveva fatto male i suoi calcoli perché ha dimostrato coraggio e intraprendenza , attaccando fin dalle prime tornate e mantenendo alta una concentrazione  super per tutta la gara e a dispetto dei pronostici centra l’obbiettivo   primeggiando  davanti al pluri titolato fratello Orlando e ai fortissimi Edoardo Romanò e Andrea Bianco, rafforzando così la propria autostima imitato sul versante senior  dal samurai Emiliano Paiato che ha corso con la scimitarra tra i denti  per aver ragione di avversari agguerritissimi come Claudio Pivotto, fermato poi da una foratura, Gabriele Guidali e Marchino Colombo e si consola col fatto di aver dato spettacolo con coraggio e determinazione.

Anche il campione italiano strada, il cadetto Andea Bonollo, è sceso in campo con quell’atteggiamento aggressivo tanto caro al suo coah, suo padre Carlo e ha dominato la sua gara annichilendo aspettative e sogni  di Paolo Bravini e Francy Barbazza arrivando sul traguardo puntuale come il Freccia Rossa. Alla fine, nella bella sfida dell’universo rosa  “B”, dopo una gara tiratissima ha vinto Barbara Fanchini su Super  Simo Etossi  ma la sfida sarà ricordata a lungo per l’agonismo sano e leale con continui capovolgimenti di fronte che premia colei che è diventata la regina delle randonnèe  mentre l’altra donna di cuori, quella  “A”, la regina delle gare su strada Samantha Profuno,   con grande carattere e determinazione ha prevalso sull’amica di sempre Patty Caimi e la più tranquilla Silvia Bertocco.

I nostri primavera? Beata gioventù! Sbarazzini, intraprendenti, sanno aggredire sgommando e impennando le loro bici  (e io pago) con quella sfrontatezza tipica degli adolescenti. La cronaca ci dice che Alex Viaretti ha dominato su Luca Bergamelli e fra i più piccini è Jacopo Barbotti a imporsi su Fabrizio Ricci e Gabriele Miazza. Bello in sede di premiazione , vedere gli occhi lucidi di gioia dei Borini Family Bruno Perolio i quali ci pregano di sottolineare che ringraziano tutti i ragazzi del  Velo Club Valsesia,  uno staff di eccellenti collaboratori che hanno fatto vivere una bellissima giornata di sport. Il successo è tutto loro, d’accordo, ma anche della Conad che ha elargito i premi  e il Sig. r Ratto per  aver offerto i fiori ma anche noi siamo soddisfatti  della risposta che la  famiglia Udace, pardon Acsi settore ciclismo,ha saputo dare a questo  frullato di emozioni e aggregazione chiamato ciclocross.

 

Fonte: Carmine Catizzone