Dom12222024

Aggiornamento:07:08:25

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Preparazione

Il sistema "icool"

Sul numero precedente di INBICI abbiamo parlato dei benefici del raffreddamento prima di una prestazione intensa. Oggi cerchiamo di spiegare i benefici del raffreddamento dopo la prova agonistica. Un sistema innovativo, nato in Australia ed utilizzato per la prima volta ai Giochi Olimpici di Atene. I successi, allora, del Team verde-oro sono stati tali da richiamare l’attenzione della prestigiosa rivista scientifica britannica “Nature”, che ha dedicato notevole spazio a questa metodologia innovativa applicata allo sport. Nello specifico, il sistema “icool” applicato al ciclismo, consiste nel far immergere gli atleti al termine di ogni frazione di un grande Giro - normalmente caratterizzato da temperature medio alte - in vasche d’acqua a 12°C per un periodo di 10 minuti.

Il caffè: qualcosa in più di una gustosa bevanda

La pianta del caffè è tipica delle regioni tropicali, si conoscono circa 60 specie di caffè, ma quelle più utilizzare per la produzione commerciale sono l’arabica originaria dell’Arabia e la robusta, diffusa in Africa ed Asia. Il caffè è molto studiato per le sue qualità salutistiche, i semi del caffè contengono infatti centinaia di componenti tra cui la caffeina è considerata la più importante. Dal punto di vista della salute, sono però gli antiossidanti contenuti nel caffè a destare particolare interesse scientifico. Gli sportivi ne apprezzano soprattutto le qualità ergogeniche (miglioramento performance fisiche) deputabili alla presenza di caffeina. Infatti, bastano moderate quantità di caffeina (3-6 mg/kg di peso corporeo) per avere effetti migliorativi sulla prestazione sia negli sport di endurance, che da ultime evidenze negli sport di potenza.

La tua crono: il riscaldamento pregara

La fase del riscaldamento prima di una prova a cronometro, potrebbe sembrare un qualcosa di facile e banale, invece, come sottolineerà più volte il nostro Max Lelli, è una fase molto delicata che va fatta con cura e a cui va dedicato il suo tempo, senza ne esagerare ne sottovalutare, poiché è quella che ci porterà, come ama dire il corridore toscano, in “pressione”. La chiave di una buona crono è un buon riscaldamento! Su questo non vi sono dubbi! Non mettiamo in discussione che tutti i più piccoli dettagli dalla scelta della bici e le ruote, alla biomeccanica e l’allenamento siano importantissimi,  ma se abbiamo fatto tutto bene fino ad ora, dovremo cercare di non buttare al vento l’ottimo lavoro svolto a causa di un cattivo riscaldamento che potrebbe compromettere la nostra prestazione. Un riscaldamento insufficiente potrebbe farci partire un po’ “scarichi” non consentendoci di dare il massimo. Mentre la condizione opposta, ossia un over riscaldamento potrebbe farci andare troppo in acido lattico con il rischio di ritrovarci con gambe inchiodate e i crampi dopo pochi chilometri. Quindi, attenzione ad affrontare con molta cura e scrupolo questa fase della crono, perché ne andrà del vostro risultato finale.

La tua crono: come prepararsi ad una crono

Al termine di questa puntata ci renderemo conto come sia importante ascoltare il parere di un professionista, la cui esperienza non ha eguali e riscontri in nessun manuale o preparatore che non abbia provato sul proprio fisico tutto ciò che uno campione del calibro di Max Lelli è in grado di raccontarci. Infatti, noteremo come Max sottolineerà più volte l’importanza di cose che noi tendiamo spesso a sottovalutate o prendere alla leggera, e che invece assumono un ruolo fondamentale nella preparazione. Come ad esempio lo stretching prima e dopo ogni volta che saliamo in bici; il fatto di puntare ad allenamenti che ci facciano alzare la soglia; la gestione fisica sia in allenamento che in gara; l’abitudine alla sofferenza e la scelta nei percorsi da cercare con cura per i nostri allenamenti.

Come, quando e perchè il nr. 1 al mondo si rivolge ad un biomeccanico

Abbiamo chiesto a Joaquim Rodriguez, detto Purito dopo una stagione spettacolare che alla fine lo ha visto nr.1 nel raking World tour di concederci una simpatica intervista, per farci capire il suo rapporto con il “biomeccanico”, Alessandro Mariano.