C’era andata vicina più volte in questa stagione Marika Tovo ad un podio in una prova di Coppa del Mondo, dopo il terzo posto nella prova di maggio a Nove Mesto. Ha completato la sua personale rincorsa ad una medaglia "di peso", oggi a Lenzerheide nella gara più importante della stagione, nel terzo giorno di gara dei Campionati del Mondo MTB. “Speriamo che si riescano a migliorare proprio qui ai mondiali…” aveva detto alla vigilia della gara iridata Mirko Celestino parlando sia della 19enne di Arzignano che delle altre azzurre in gara, tutte autrici fino ad oggi di una grande stagione. La Tovo ha dimostrato di godere un’ottima condizione di forma e ha costruito questa medaglia grazie ad una gara accorta.
Ha vinto il titolo la svizzera Alessandra Keller, 22 anni, che ha mortificato i sogni di gloria della dominatrice della stagione U23 Sina Frei. Le due elventiche sono andate in fuga subito dopo il via, guadagnando in breve un vantaggio che è apparso subito incolmabile. Hanno pedalato insieme per metà gara, con la Frei che ha provato a forzare il ritmo più volte e la Keller mai in difficoltà. Poi, superata la metà, la 22enne che quest’anno ha gareggiato sempre tra le Elite ha lasciato la compagna al suo destino e volata via solitaria per la vittoria. “Lo scorso anno non sono stata fortunata al mondiale, a causa di una caduta – dirà alla fine – ma oggi mi sono ripresa quanto la sorte mi aveva tolto..”
Alle spalle della coppia svizzera si è messa subito in evidenza la nostra Marika Tovo, che ha pagato una partenza forse un po' problematica. In breve ha recuperato sulle avversarie, superando anche Chiara Teocchi, che invece era partita bene, e ponendosi all’inseguimento della coppia di testa. La sua azione, progressiva ma inesorabile, scompagina il gruppo delle inseguitrici, che lentamente si sfalda. Restano in due a giocarsi la terza piazza: l’azzurra e la tedesca Ronja Eibl, campionessa nazionale. Mentre avanti la Keller cambia ritmo e mette in difficoltà la Frei, Marika fa lo stesso con la tedesca. Il calo della campionessa elvetica è evidente, al punto che l'azzurra riesce anche a limare lo svantaggio dalla seconda posizione, ma senza mai impensierire veramente la Frei.
Il CT azzurro Mirko Celestino analizza così la bella prova del team femminile: "Sono contentissimo per Marika. E' stata una grande sorpresa; sapevo che fosse forte, ma non mi aspettavo che tirasse fuori questa grinta. Marika è al primo anno, ha corso bene per tutto l’anno, è stata molta brava e questa è una medaglia meritata per oggi e per tutta una stagione da protagonista. Devo essere sincero, ho temuto che la tedesca potesse sfruttare il suo lavoro e poi superarla nel finale, invece é stata brava a non sprecare troppe energie ed ha anche rischiato di recuperare sulla Frei. Bene anche le altre azzurre, che sono partite nelle retrovie, ma si sono piazzate tutte tra le prime 15."
Le altre italiane terminano insieme ad oltre 7' dalla nuova campionessa del mondo: Chiara Teocchi è 14^, Martina Berta 15^ e Giorgia Marchet 16^.
LA GARA UOMINI UNDER 23 - Il sudafricano Alan Hatherly e lo statunitense Christopher Blevins, rispettivamente primo e secondo della prova Under 23, rappresentano la prima vera novità tecnica di questi mondiali. Infatti solo al terzo giorno di gara salgono sul podio (e lo fanno con pieno merito) due corridori non europei. L'ultima gara di giornata regala poche emozioni per l'Italia. Il primo degli azzurri al traguardo è Juri Zanotti, 36°, rimasto nella pancia del gruppo subito alla partenza e non in grado di uscire dal traffico anche a causa di due forature. Ancora più lontani gli altri azzurri: Alessio Agostinelli è 45°, Alessandro Serravalle 51°, Alessandro Naspi 59° (caduto in partenza). Sul terzo gradino del podio sale l'olandese David Nordemann. Hatherly e Blevins hanno atteso due giri primi di sferrare l'attacco. Nel corso dell'ultima tornata il sudafricano ha lasciato il compagno di fuga per tagliare solitario il traguardo.
"Siamo stati sfortunati - ha commentato Celestino -, Naspi è caduto in partenza e ha dovuto inseguire. Zanotti ha forato due volte e si è dovuto arrendere alla sorte ma la sua è stata una prova di grande carattere come quelle di Agostinelli e Saravalle, che ha avuto problemi fisici ma ha portato a termine lo stesso la gara".
Ufficio Stampa FCI
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