Per la prima volta Nino Schurter, oggi al suo settimo successo iridato, si è trovato a contendere la vittoria in un mondiale con un atleta più giovane di lui. Fino ad oggi, durante il suo regno che dura da 10 anni circa, ha avuto a che fare con avversari più esperti o quasi. Oggi invece ha dovuto piegare la resistenza di un fantastico Gherard Kerschbaumer, 27 anni, tornato a gareggiare sui livelli che gli competono. La sua medaglia d’argento, conquistata nella prova conclusiva dei Mondiali di XCO a Lenzerheide, è storica. Mai, infatti, l’Italia aveva vinto questo metallo, che giunge a quattro anni di distanza dal bronzo di Marco Aurelio Fontana in Norvegia.
Si tratta, per Kerschbaumer di un ritorno su un podio mondiale e la conferma delle grandi qualità (e per certi versi potenzialità ancora inespresse) del ragazzo altoatesino, perché l’azzurro ha un albo d’oro di quelli che pesano: titolo mondiale tra gli juniores e tra gli U23. Vederlo battagliare oggi con Schurter ci ha convinti che prima o poi riuscirà a ripetersi anche tra gli Elite. La gara di oggi ci è sembrata un passaggio di consegne tra un immenso campione, che a 32 anni ha ancora la forza di riscrivere la storia di questa disciplina, e il predestinato a raccoglierne l’eredità, che oggi ha dimostrato di possedere i numeri per essere protagonista nelle prossime stagioni. Le Olimpiadi sono ormai a solo due anni di distanza; ci voleva un messaggio così importante da parte del gruppo diretto da Mirko Celestino.
Il numerosissimo pubblico accorso oggi sul tracciato ha temuto, anche nella prova maschile, di assistere alla delusione incassata nella gara delle donne, dove l’attesissima Joland Neff, dominatrice della stagione, non è neanche salita sul podio. Questa mattina a rovinare la festa ci hanno pensato l’americana Kate Courtney, nuova campionessa del mondo, prima davanti a Annika Langvad e Emily Batty (25° posto per la nostra Eva Lechner).
Nella prova maschile ci ha provato Kerschbaumer, l’unico in grado di contenere la furia del campione del mondo, autore di una partenza sparata. L’azzurro già al passaggio del primo giro era sullo svizzero. Insieme iniziano un forcing che li porta ad incrementare lentamente il vantaggio. Tra il quarto e quinto giro Schurter prova a forzare per togliersi dalle ruote l’altoatesino, che lo lascia sfogare, ma non cede. Al sesto giro prende il comando Kerschbaumer e prova ad evitare l’arrivo in volata. E’ il momento decisivo anche perché nel frattempo dalle retrovie si avvantaggia Van der Poel (terzo al traguardo) che si porta addirittura ad una manciata di secondi dalla coppia di testa. Ma i due avanti sono scatenati, non lasciano spazio a nessuno. L’olandese manca l’aggancio a metà gara e pian piano scivola lontano. Dietro Luca Braidot combatte con i migliori fino a metà gara, poi scivola indietro a causa della rottura della bici.
L’attacco letale di Schurter si concretizza nel settimo giro. L’azzurro perde secondi lentamente ma inesorabilmente, senza però cedere, giungendo all’arrivo a 13” dal vincitore, salutato a suo volta da un bagno di folla mai vista su un traguardo di un mondiale XCO.
“Oggi Gherard mi ha fatto rivivere le emozioni di quando correvo – ha commentato Mirko Celestino -. Ha fatto una grandissima gara, se l’è giocata fino alla fine. All’arrivo è stato molto sincero e mi ha detto: “E’ stato più forte lui!”. Nell’ultima prova di Coppa del Mondo aveva dovuto cedere allo svizzero per problemi meccanici ma qui, davanti a questo incredibile pubblico, Nino non gli ha lasciato scampo. Per quanto riguarda la gara delle donne, Eva ha fatto una discreta gara. Logicamente non era contenta, è arrivata delusa e questo la dice lunga sulla sua voglia ancora di mettersi in discussione e migliorare.
Sono veramente soddisfatto del comportamento di tutti. Daniele Braidot ha chiuso al nono posto. Luca Braidot è stato sfortunato, ha rotto la bici quando era in sesta posizione. Chiudiamo con un bilancio di due medaglie e la convinzione che siamo sulla strada giusta con tanti atleti in grado ancora di crescere.”.
Questi i piazzamenti degli altri azzurri: Daniele Braidot 9°, Luca Braidot 12°, Gioele Bertolini 28°, Andrea Tiberi 34°, Nadir Colledani 54°, Marco Aurelio Fontana 55°.
La parola quindi al vice campione del mondo, che ha incassato in diretta mondiale, i complimenti di Schurter nell’intervista del dopo corsa (… sapevo che fosse forte, ma non mi aspettavo così.. è stata una vittoria davvero sofferta!”).
“Sono partito bene e in poco tempo sono riuscito a tornare su Nino. Siamo andati via insieme. Ho provato a forzare verso metà gara, ma ho visto che teneva nei tratti tecnici e in salita. Oggi non avrei mai potuto batterlo.”
Riguardo i complimenti alla fine della gara: “Nino è Nino.. è un campione immenso. Io ho provato di tutto oggi, ma non si poteva fare meglio. Il ricordo di questa gara la porterò sempre con me: gareggiare con un pubblico così caldo, intenso, è stata una sensazione incredibile”
Quest’anno è una stagione fantastica: “Già lo scorso anno ero riuscito a cogliere risultati importanti, come il campionato italiano e un terzo posto in Coppa. Ho iniziato la stagione tranquillo, consapevole delle mie possibilità. La prima parte mi è servita per entrare in condizione, poi ho iniziato a centrare risultati in Coppa del Mondo: la vittoria ad Andorra, i secondi posti... Quello di oggi, però, è il risultato sicuramente più bello.”
Lo sai che sul podio, per la prima volta, Schurter si trova due atleti molto più giovani di lui? Ci pensa un po’ su, poi esclama… “Bene… prima o poi andrà in pensione! A parte gli scherzi: Nino è un grande campione, i suoi complimenti a fine gara mi riempiono di orgoglio e mi fanno capire di aver fatto una grande cosa.”.
Ufficio Stampa FCI
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