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Abbiamo provato per voi il percorso della 4° Valsaviore Bike

Cevo (BS) – Cevo è un piccolo comune della Valle Camonica bresciana arroccato sulle montagne che delimitano il Parco Regionale dell’Adamello, vero e proprio patrimonio naturale che offre scorci meravigliosi delle Alpi e Prealpi bresciane. Simbolo di questo caratteristico centro e vera e propria icona turistica è senza dubbio la famosa “Croce del Papa” ovvero la celebre croce ideata dall’artista Job in onore di Giovanni Paolo II e collocata sul dosso Androla di Cevo nel Novembre 2005 a seguito della visita del pontefice alla città di Brescia.

Ma da almeno tre anni Cevo è conosciuto in tutto il movimento off-road anche per la Valsaviore Bike, una granfondo che porta gli appassionati a scoprire le bellezze dei comuni che si collocano all’interno della Val Saviore. Il tracciato dell’edizione 2010 ha subito qualche piccola modifica e si ripresenta quest’anno con circa 40 chilometri e ben 1350 mt di dislivello complessivi che nascondono una moltitudine di scenari che la rendono un vero parco giochi per gli amanti della mountain bike.

Le griglie di partenza saranno allestite proprio ai piedi della Croce del Papa, e l’atmosfera sarà sicuramente emozionante. Si parte subito in salita e un primo tratto asfaltato attraverso il centro abitato di Cevo contribuirà subito a sgranare il gruppo. Si arriva a Saviore e con una secca svolta a sinistra si comincia a fare sul serio. Inizia lo sterrato, subito 30 mt micidiali, prima di entrare nel lungo tratto attraverso la pineta di Cevo che conduce al Rifugio Maloni. Un vero e proprio cross country che alterna strade larghe a divertenti single track con continui cambi di ritmo e pendenza che portano proprio sopra l’abitato di Berzo Demo. Per gli affezionati bikers bresciani sarà come fare un salto indietro nel tempo ripercorrendo tratti della mitica Mulì Loa, la gara che sino al 2005 era inserita nell’allora campionato provinciale.

I primi 13 chilometri di gara sono facili e divertenti e con tutta probabilità è l’unica partenza della Bresciacup che vale la pena affrontare a viso aperto. Non serve risparmiare, ci sono molti tratti per recuperare e le salite non sono mai troppo lunghe. Le divertenti discese invogliano a mollare dando spettacolo nei passaggi più tecnici, insomma, c’è da aprire il gas al massimo senza pensarci su due volte. Dalla località Loa inizia la lunga discesa che dopo aver attraversato il centro di Berzo Demo termina in località Andrista. Qui siamo a circa 21 chilometri di gara ed usciti dallo sterrato inizia il secondo tratto di asfalto, prima nell’ultimo tratto di discesa e quindi nel riprendere la salita.

Da questo punto inizia la vera e propria bagarre! Circa 2 chilometri di salita asfaltata, assolutamente pedalabile, precedono quello che potrà essere il tratto che diciderà le sorti della gara. Giunti a Fresine inizia lo sterrato che per circa 4 chilometri darà del filo da torcere alle fasce muscolari dei bikers. Niente di impossibile, anzi, ma è proprio per questo che sarà tutta una questione di prendere il ritmo giusto e tenere a bada l’acido lattico che si accumulerà nelle gambe. In loc. La Rassega si svolta a sinistra, il peggio sembra passato ma non illudetevi. Un saliscendi micidiale porta sino a Ponte dove si svolta ancora a sinistra e si risale sino a Saviore dell’Adamello. Mancano pochi chilometri all’arrivo, circa 4, ma non è ancora tempo di rilassarsi! Attraversato Saviore si entra nella pineta che riconduce a Cevo e qui è fondamentale essere lucidi perché l’ultimo tratto è un lungo single track con le caratteristiche di un vero Xc da coppa del mondo. L’ultima emozione prima dell’arrivo posto a circa 400 metri dal momento che con le ruote si torna su asfalto. Curva a sinistra e subito a destra per un rettilineo d’arrivo in salita che esalterà maggiormente il gesto atletico in caso di volata.

Riassumendo la 4ª Valsaviore Bike si può dividere in due parti, la prima decisamente più abbordabile, divertente e veloce, quindi una seconda, dal 22º chilometro, più impegnativa e dove si dovrà tenere d’occhio le mosse degli avversari e la lancetta che indica il carburante ancora presente nel serbatoio. Nel 2010 Marzio Deho (Cicli Olympia) ha fermato il cronometro sul tempo di 1h 46’ e 08” ma il tracciato era poco più lungo. Anche il meteo non preoccupa affatto se si pensa che abbiamo provato il percorso questa mattina, dopo le piogge che per tutta la notte hanno imperversato sui monti camuni, eppure di fango non ne abbiamo trovato nemmeno l’ombra. Merito del fondo drenante delle strade bianche e dei tratti di sottobosco protetti dalla folta vegetazione che ne mantengono intatto e compatto il terreno.

Mentre portavamo a termine la nostra ricognizione presso la sala consiliare della Pro Loco di Cevo le autorità e gli organizzatori coinvolti nell’allestimento della manifestazione hanno presentato alla stampa l’evento che nella giornata di domenica 5 giugno porterà nella Val Saviore centinaia di appassionati e curiosi. Battista Ramponi, coordinatore di tutta la macchina organizzativa assieme all’amico Natale Bettineschi (AS Boario) che ne ha curato il percorso, ha descritto il programma coinvolgendo i primi cittadini dei comuni coinvolti. “La Valsaviore Bike è un’importante opportunità per la promozione del nostro splendido territorio – ha commentato Ramponi – Una comunità che si stà dedicando alla promozione turistica tracciando sentieri ed allestendo strutture adatte ad accogliere i turisti in ogni mese dell’anno. Da una parte il calore dell’accoglienza camuna e dall’altra il Parco Regionale dell’Adamello che con i suoi panorami mozzafiato che lasceranno tutti senza parole.

Il ritrovo è fissato per le ore 7.00 presso lo spazio feste di Cevo immerso nella splendida pineta, dove sarà allestita l’intera logistica della manifestazione, dall’arrivo, al pasta party finendo con la cerimonia di premiazione. La partenza sarà data alle ore 10.00 come detto proprio al cospetto della Croce del Papa, circa 1 km più a valle. Per tutte le info e numeri di telefono www.bresciacup.it oppure www.valsaviorebike.it

 

 

Fonte: Ag. Aesportnews Enrico Andrini