Gio12262024

Aggiornamento:10:48:22

Paralimpiadi di Parigi 2024: quarto posto di Cretti nell’inseguimento e settimo per Bernard-Plebani nei 1000 metri time trial

 

 

Si conclude l'avventura dell'Italia del ciclismo su pista alle Paralimpiadi di Parigi 2024. Cala infatti oggi il sipario sul velodromo di Saint-Quentin-En-Yvelines, che ha fatto da palcoscenico alla conquista della prima medaglia azzurra di questa edizione, il bronzo del tandem Bernard-Plebani nell’Inseguimento Individuale, segnando anche il traguardo della 600ª medaglia complessiva per l'Italia paralimpica.

Dalla pista francese non arrivano ulteriori medaglie per il gruppo di Silvano Perusini, impegnato oggi nelle ultime gare in programma sull’anello di Parigi. In casa azzurra si raccoglie però un bel quarto posto di Claudia Cretti che, nell’Inseguimento Individuale C5, non riesce ad imporsi nella sfida per il bronzo con la neozelandese Nicole Murray. Il tabellino finale segna 3:36.206 per l’oceanica contro il 3:43.774 dell’azzurra, che conclude le prove su pista ai piedi del podio. "Sono contentissima di aver corso la prima Paralimpiade della mia vita” le parole di Claudia Cretti a fine gara. E aggiunge: “Puntavo al podio e l'ho mancato per pochi secondi. Guardo al futuro auspicando tanti successi. Forse è stato troppo breve il recupero tra la qualifica e la finale. Ho spinto al massimo, prendo la medaglia di legno ma la accetto volentieri".

Nel derby francese per l’oro, Marie Patouillet trionfa con un tempo di 3:35.691, superando la connazionale Heidi Gaugain, che si prende l’argento con 3:37.723.

Nulla di fatto per l’ultima prova in programma per Lorenzo Bernard e la guida Davide Plebani, che nei 1000 metri time trial, categoria B, mancano di appena un soffio la finale, chiudendo al settimo posto con un tempo di 1:03.744. In finale è dominio britannico: James Ball, insieme a Steffan Lloyd, si porta a casa l’oro con un crono di 58.964. L’argento va all'altro britannico Neil Fachie e Matthew Rotherham, che finiscono in 59.312. Il bronzo invece se lo aggiudica il tedesco Thomas Ulbricht, con la guida Robert Foerstemann, terzo in 59.862.