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Il Giro delle Dolomiti alla scoperta della regione 3 Cime Dolomiti

 

 

Sebbene mercoledì nella terza tappa del 47° Giro delle Dolomiti non si sia tenuta una frazione cronometrata, si è ugualmente pedalato un bel po‘. I partecipanti, provenienti da diversi Paesi, sono partiti da Dobbiaco, sono andati alla scoperta delle montagne della zona di confine tra Alto Adige e Veneto e ne hanno apprezzato la bellezza con tutti i sensi.Intervallo al 47° Giro delle Dolomiti! Dopo le prime due tappe, mercoledì è stata inserita giocoforza una “giornata di riposo”, durante la quale si è ugualmente pedalato sotto un cielo nuvoloso, di conseguenza con temperature piacevoli, nell’estremo Est dell’Alto Adige e nella provincia di Belluno. Questa volta, però, non c’è stata una frazione cronometrata. Alle ore 10 le cicliste e i ciclisti sono partiti in piccoli gruppi dalla Nordic Arena di Dobbiaco alla volta del Lago di Landro, poi hanno affrontato la salita fino a Misurina. La maggior parte di loro non si è fatta sfuggire l’occasione di salire fino al Rifugio Auronzo e godersi una vista unica. Dopo una pausa e un ristoro al Lago di Misurina, i partecipanti sono ripartiti e, passando per il Passo Tre Croci e Cortina d’Ampezzo, sono tornati a Carbonin e da lì hanno proseguito verso Dobbiaco.

“Mi sarebbe piaciuto pedalare contro il cronometro anche oggi e mi secca che la crono non si sia potuta svolgere. A parte questo, amo il Giro delle Dolomiti, è la 15a volta che partecipo. Trovo sempre particolarmente affascinanti il Passo dello Stelvio e la lunga salita verso il Giovo, che quest’anno, purtroppo, non sono in programma. Se ci sarò anche l’anno prossimo? In ogni caso!”, ha affermato David Panciroli, un partecipante proveniente dalla provincia di Reggio Emilia.


Il belga Chris Baeten, invece, è alla 19a partecipazione. “Amo il Giro delle Dolomiti. Soprattutto oggi (mercoledì, N.d.R.) abbiamo tempo sufficiente per mangiare qualcosa e intrattenerci con gli altri ciclisti. Nelle prime due tappe ho avuto l’impressione che fossimo pressati di continuo. Non deve avvenire per forza, in fin dei conti sono in vacanza. A parte questo, è un sogno. Il paesaggio è incredibile. Mi piace ogni volta che ci vengo. Anche scattando 1000 foto, nessuna rispecchierebbe a pieno la bellezza reale della zona”, ha spiegato Baeten.

Su consiglio del marito, che ha preso parte a molte edizioni del Giro delle Dolomiti, la tedesca Sarah Höfer ha deciso di affrontare l’avventura su due ruote nelle Dolomiti. “Mi piace molto, perché si svolge in modo così familiare. Non si tratta solo di prestazioni, prestazioni e velocità. Amo le montagne, pedalo volentieri in montagna, ma non solo veloce. Per questo non posso partecipare alla maggior parte delle gare, perché arrivo fuori tempo massimo. Qui, invece, è davvero bello che si possa pedalare assieme, che ci si ritrovi ai ristori. Pedalare assieme entrando e uscendo da Bolzano è stato straordinario”, ha affermato, raggiante, Höfer.

Dalle colline del Kentucky alle Dolomiti in Alto Adige

Alla prima esperienza al Giro delle Dolomiti è anche una ciclista che ha affrontato un lungo viaggio per arrivare. Susan Tomboly proviene dal Kentucky e partecipa a due delle cinque tappe. “È molto bello qui. Non sono abituata ad affrontare salite così lunge. Da noi in Kentucky non abbiamo montagne così alte ma solo colline. Di conseguenza, anche le salite non sono così lunghe. Ma mi godo a pieno quest’evento. Come sono venuta a sapere del Giro delle Dolomiti? Lo ha scoperto mio marito e ci ha iscritto.” Puro entusiasmo, quindi, da parte degli innumerevoli ciclisti e cicliste amatoriali che costituiscono il cuore del Giro delle Dolomiti.


La 47a edizione proseguirà giovedì con la quarta tappa, che sarà la tappa regina di quest’anno: lunga 137 chilometri, con 2000 metri di dislivello, porterà le cicliste e i ciclisti a Passo Erbe.