Il trentino Riccardo Lucca (Work Service Group Vitalcare Vega) ha vinto la terza tappa della 58esima edizione del Giro Internazionale della Regione Friuli Venezia Giulia, 160 km con partenza da Pavia di Udine e arrivo sul mitico Monte Zoncolan. Podio di tappa tutto italiano con il secondo posto di Francesco Busatto (General Store – Essegibi – F.lli Curia) ed il terzo di Nicolò Buratti (Cycling Team Friuli).
Il giovane belga Emiel Verstrynge (Alpecin-Deceuninck Development Team), oggi quinto, è il nuovo leader della classifica generale e ha indossato la maglia gialla “Pratic”. Ma la lotta per la vittoria finale è apertissima con Buratti secondo a soli 2 secondi e il friulano Toniatti terzo a 3 secondi.
Il via alla corsa è stato dato a Pavia di Udine (zona Industriale Udine COSEF), dalla sede di Edilmeccanica, uno degli sponsor della manifestazione. Nei primi chilometri di gara si susseguono alcuni tentativi di allungo, ma è dopo 45 chilometri che nasce la fuga più importante della prima parte di giornata. Al comando si forma una coppia composta dallo sloveno Matic Macek (Ljubljana Gusto Santic) e dall’italiano Lorenzo Quartucci (Hopplà Petroli Firenze Don Camillo). La prima ora di corsa vola via ai 47,723 km orari e nel frattempo i battistrada hanno guadagnato 1’26” sul gruppo.
Continua a crescere il gap tra i fuggitivi ed il gruppo, 4’11” al km 72,5 e Quartucci scollina per primo al primo Gpm di Forgaria nel Friuli (vincerà poi anche quello successivo di Cesclans). Il vantaggio massimo dei battistrada raggiunge i 4’36” e Quartucci per diversi chilometri diventa la maglia gialla virtuale del Giro.
A una cinquantina di chilometri dal traguardo il gruppo inizia ad organizzare l’inseguimento ed il vantaggio dei fuggitivi inizia a calare col passare dei chilometri: 3’10” dopo 125 km, 1’45” dopo 133 km. Getta la spugna Macek che verrà poi riassorbito dal gruppo. Quindi resta solo al comando Quartucci con 50 secondi di vantaggio. Il toscano fa in tempo a vincere anche il terzo Gpm di Rovascletto prima di essere ripreso da un gruppo di 18 corridori che è rinvenuto su di lui in vista dell’ultima scalata di giornata.
Tra i 19 uomini che a questo punto comandano la corsa, c’è anche la maglia gialla Matteo Zurlo, (Zalf Euromobil Desiree Fior), mentre alle loro spalle, ad una trentina di secondi, è segnalato un altro drappello di 20 atleti.
Dopo le prime rampe della salita dello Zoncolan, inizia subito a “perdere pezzi” il gruppo di testa. Prova l’attacco Andrea Garosio (Biesse Carrera), sul bresciano si riporta in prima battuta Dennis Lock (Carnovali Rime Sias) e poi anche Nicolò Buratti (Cycling Team Friuli), Francesco Busatto (General Store), Davide Toneatti (Nazionale Italiana Ciclocross), Emiel Verstrynge (Alpecin-Deceuninck Development Team) e Riccardo Lucca (Work Service) che vanno a formare un gruppetto di sette corridori al comando quando mancano poco più di tre chilometri all’arrivo. Dietro viene segnalata in difficoltà la maglia gialla Matteo Zurlo e allora davanti se ne vanno ancora più decisi.
A circa un chilometro e mezzo dalla conclusione il trentino Riccardo Lucca piazza l’allungo decisivo e tutto solo taglia il traguardo dello Zoncolan. Per lui si tratta della sesta affermazione stagionale, quest’anno si era già imposto tra i professionisti in una tappa dell’Adriatica Ionica Race.
Alla premiazione sono intervenuti anche gli azzurri degli sport invernali della Carnia: Alessio De Crignis (salto con gli sci), Luca De Fabbro (sci di fondo), Martina Di Centa (sci di fondo), Michael Galassi (biathlon e skiroll), Cristina Pittin (sci di fondo), Sara Scattolo (biathlon), Ilaria Scattolo (biathlon) e Dimitra Theocharis (sci alpino e corsa in montagna).
LE DICHIARAZIONI
Il vincitore della tappa Riccardo Lucca ha detto: “Una bella tappa e una bella vittoria. Eravamo venuti a provarla e quindi ho sempre tenuto la situazione sotto controllo. Non era una salita facile, perché a ruota si stava meglio. Il gruppo si è frazionato dopo i primi tornanti ed io ero rimasto un po’ indietro, poi ho visto che Zurlo era andato un po’ in difficoltà, l’ho saltato e mi sono riportato davanti sul primo gruppo. Sono rimasto sempre a ruota per recuperare e poi ho allungato prima dell’ultimo chilometro perché sapevo che la strada poi spianava un po’ e se arrivavo in testa lì era fatta. Voglio dedicare questa vittoria al mio compagno di squadra Nicola Venchiarutti (atleta friulano coinvolto in un brutto incidente in corsa qualche mese fa, ndr), che ieri è venuto a trovarci e ha seguito la tappa in ammiraglia. Sicuramente ha voglia di ritornare e il mio pensiero oggi va sicuramente a lui. Lo aspettiamo!”.
Il nuovo leader del Giro della Regione FVG Emiel Verstrynge ha detto: “Sono molto felice di trovarmi in testa alla classifica. Ervamo in tanti molto vicini e quindi oggi sapevo che dovevo dare il massimo per provare a prendere questa maglia. Devo ringraziare il mio team perché in questi giorni ha svolto un lavoro incredibile. A partire della cronosquadre, poi ieri siamo entrati nella fuga decisiva e oggi sono contento di ripagare il lavoro dei miei compagni con questa maglia. Riuscire poi a prenderla su una montagna mitica come lo Zoncolan è fantastico. In realtà non sono molto abituato alle grandi montagne, ho partecipato al Giro della Valle d’Aosta nei mesi scorsi dove c’era tanta salita e oggi è stata una bella prova per me”.
Il belga Verstrynge domani dovrà difendere il suo primato dall’assalto degli avversari prima di concentrarsi sulla prossima stagione di ciclocross che comincerà il 25 settembre in Belgio.
GENERAL STORE ESSEGIBI - F.LLI CURIA
Un secondo posto che vale molto. Moltissimo. Perché a consegnarlo è stato il Monte Zoncolan.
L'iconica salita friulana, che ha chiuso la terza tappa del 58° Giro della Regione Friuli Venezia Giulia (partita da Pavia di Udine 160 km prima) ha sorriso alla General Store-Essegibi-F.lli Curia e a Francesco Busatto che, sulle mitiche rampe carniche, ha conquistato un'altra medaglia d'argento (la sesta della stagione) e scritto un'ulteriore, bellissima, pagina della storia giallo-nero-verde.
Una pagina che racconta non solo di un piazzamento prestigioso, ma anche di un'entusiasmante cavalcata che, solo per un soffio, non si è trasformata in impresa.
L'ascesa finale del "tappone" della gara 2.2 UCI che, da Sutrio (UD), ha portato al cospetto del rifugio Moro al termine di una decina di km all'insù ha, infatti, visto Busatto dimostrare brillantezza e carattere.
Rimasto con un drappellino nell'avanguardia della carovana dopo l'"assalto" allo Zoncolan (il gruppo si era frazionato anche a causa di una caduta ai piedi dell'asperità), il diciannovenne si è rivelato decisamente a proprio agio sulla salita e ai meno quattro dalla fettuccia bianca ha, altresì, provato a giocare la carta dell'"attacco", piazzandosi in testa al "trenino" dei migliori di giornata e imprimendo un bel forcing.
Allo scatto di Lucca (Work Service Vitalcare Vega) in zona flamme rouge, Busatto è, poi, riuscito a rispondere con personalità, lanciandosi al suo inseguimento e arrivando quasi a "toccarlo" nell'attraversare la linea d'arrivo che l'ha visto dietro per soli 2".
"Stamattina sinceramente non avrei creduto di riuscire a centrare questo risultato," ha detto un contentissimo Busatto. "Pensavo di farcela a classificarmi nei dieci, ma non di giocarmi la vittoria e sono doppiamente felice per questo. Ieri non avevo grandi gambe, ma oggi già sulla prima salita ho visto che stavo molto bene e questo mi ha dato fiducia. Lo Zoncolan l'ho preso come sfida personale! La gamba era buona, la sentivo bene. Nel finale ho provato un po' di volte a forzare, poi negli ultimi due km è partito Lucca. Lì non abbiamo avuto la gamba per andargli dietro subito. Io e Buratti (del Cycling Team Friuli, ndr) abbiamo cercato di rientrare. Ho sbagliato un po' i tempi, purtroppo, ma sono contentissimo comunque. Su salite come questa non mi ero mai testato fino in fondo, ora ho visto che ce la posso fare. Domani la frazione sarà aperta a tante soluzioni. La condizione c'è e chissà che con un po' di fortuna..."
"Francesco ha fatto una bellissima corsa, siamo molto contenti," ha detto il DS Paolo Rosola. "Lui ha classe e siamo certi che la vittoria non sia lontana, abbiamo fiducia in lui e abbiamo buone prospettive anche nell'ottica di appuntamenti importanti. Ha dimostrato di avere le qualità per poter emergere e vincere anche un Giro. Quest'anno ha fatto secondo e terzo in due tappe della Corsa Rosa U23, oggi si è rivelato capace anche su salite lunghe. Il potenziale è grande: è magrolino, il fisico da scalatore, in effetti, ce l'ha. Bisogna che si costruisca giorno dopo giorno, ma siamo molto fiduciosi oltre che orgogliosi!"